Da quando lo si seppe fare? Con che strumenti empririci o matematici?
Aggiornamento:Mi attendo qualche indicazione sui criteri per clacolare le date delle eclissi e su cosa si potevano basare visto che la periodicità non sono riuscito ad individuarla ma solo un sottomultipli della cadenza.
Aggiornamento 3:Mi attendo qualche indicazione sui criteri per clacolare le date delle eclissi e su cosa si potevano basare visto che la periodicità non sono riuscito ad individuarla ma solo un sottomultiplo della cadenza.
Copyright © 2024 QUIZLIB.COM - All rights reserved.
Answers & Comments
Verified answer
si tutte le civiltà antiche che conosciamo.
già i babilonesi erano astronomi provvetti, e sapevano ogni cosa dello spazio.
in maniera distaccata ma del tutto contemporanea, i maya facevano le stesse scoperte e riuscirono adirittura e scrivere un calendario completo
Le Eclissi Solari sono eventi periodici, i Maya ad esempio ne hanno registrato la periodicità e poi l'hanno sviluppata grazie a strumenti matematici che per i loro tempi erano incredibilmente raffinati (sono stati i Maya ad esempio ad inventare lo zero). Ti metto due link interessanti, uno mostra esempi di osservatorii Maya, l'altro è proprio una tavola in cui sono registrate le eclissi ;)
http://web.tiscali.it/freina/curiosit%E0.htm
http://www.pd.astro.it/eclisse/maya.htm
Per gli altri popoli guarda questa pagina, oltre ai Maya tratta di Cinesi, Arabi, Egizi, Babilonesi ed Europei:
http://www.pd.astro.it/eclisse/storia.htm
certo pensa che i maia avevano previsto l'eclissi del 1999....6000 anni prima
STORIA DELL’ASTRONOMIA
Sin dagli albori della civiltà l’uomo ha sentito l’esigenza di conoscere il mondo circostante e di capire i processi che lo regolano. La conoscenza dei moti celesti del sole, della luna, e dei pianeti ha subito destato interesse tra gli antichi popoli da cui proviene il primo contributo a questa scienza. Maya e Inca, Assiro-Babilonesi, Egiziani e Cinesi furono i primi grandi conoscitori del cielo; ognuno di questi popoli nell’ambito della loro cultura sviluppò un’astronomia per i tempi assai avanzata, non solo per gli studi, ma anche per la costruzione di monumenti religiosi dedicati all’indagine del cielo.
I Cinesi
L’antica astronomia cinese è famosa in tutto il mondo soprattutto per la grande tradizione documentativa delle osservazioni astronomiche sin dal 2000 a.C, si ha infatti la registrazione di una eclissi di sole risalente al 1217 a.C. Questo popolo osservò anche altri fenomeni come i passaggi di comete o l’esplosione della supernova del Granchio del 1054; crearono anche un calendario lunisolare composto da 360 giorni a cui venivano aggiunti 5 giorni epagomeni, anche se poi non riuscirono mai ad essere precisi come altre civiltà antiche.
Maya, Inca, Aztechi
Anche nel centro america si svilupparono delle civiltà che raggiunsero una cultura e un grado di civiltà assai elevato. La loro astronomia seppur sviluppatissima non poté purtroppo dare dei contributi alle altre civiltà , rimanendo confinata in un lungo isolamento sino ai tempi della scoperta dell’america. Anch’essi sono famosi per la costruzione di diversi templi e piramidi dedicati agli dei del cielo, il loro culto difatti era assai legato a Venere identificato con la divinità nota come “serpente piumato”. Difatti proprio sui moti di questo pianeta si sviluppò un preciso calendario astronomico scoprendo in particolar modo che ogni 8 anni il pianeta compie 5 rivoluzioni sinodiche (di 584 giorni); la scoperta e la precisione con la quale determinarono ogni singola rivoluzione del pianeta è veramente sorprendente per i tempi. Inoltre riesce a sorprendere anche il fatto che avessero creato dei precisissimi almanacchi astronomici sempre sul ciclo di Venere con l’errore di un giorno in 6.000 anni! Si sa inoltre che questi popoli riuscivano a determinare i giorni in cui si poteva avere maggior probabilità di eclissi, assai temuti dagli antichi. Prevedevano anche le stagioni, i solstizi e gli equinozi, e i loro templi erano perfettamente allineati con la levata del sole in determinati giorni dell’anno. Del loro calendario si può dire solo che era formato da 18 mesi di 20 giorni con 5 giorni addizionali, l’anno risulta difatti di 365,242 giorni (il valore reale è di 365,2422 giorni!) quindi molto preciso.
Gli Assiri e i Babilonesi
I primi segnali di una civiltà assiro-babilonese ben sviluppata si hanno sin dal 2500 a.C. questo popolo dimostrò subito di possedere degli eccezionali astronomi dando dei contributi anche agli egizi e agli indiani.
La necessità di perfezionare le conoscenze in questo campo non proveniva solamente dalla necessità di avere un buon calendario a cui riferirsi, ma soprattutto da motivazioni astrologiche. In tal senso erano gli stessi sovrani che richiedevano agli astronomi di corte delle previsioni astrologiche per qualsiasi evento futuro. Fu quindi la necessità di dover prevedere la posizione di luna e pianeti, di capire le eclissi di sole e luna ritenuti eventi infausti, a far perfezionare le conoscenze e le ricerche anche nell’impossibilità di stabilire veramente ove il cono d’ombra potesse cadere; difatti si poteva prevedere la probabilità delle eclissi ma senza troppa certezza. Essi pur non avendo a disposizione strumenti di precisione, intuirono teoricamente il moto apparente dei pianeti basandosi sulla posizione di alcune stelle di riferimento nel cielo. Gli astronomi quindi scoprirono i periodi sinodici dei pianeti Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno con un semplice errore di alcuni giorni; tuttavia la precisione era sufficiente ad ottenere delle previsioni riportate poi su tavolette effemeridi dalle quali si poteva sapere quando un pianeta era stazionario in cielo o in opposizione. Del moto lunare compresero anche che dopo un certo tempo la luna ed il sole si ritrovano in posizioni identiche rispetto ad un punto (punto gamma o nodo); si accorsero in particolare che le fasi avevano dei tempi ben definiti, intuendo quindi che sia il sole la terra e la luna si ritrovano nella medesima posizione ad ottenere delle eclissi. Questa scoperta si riferisce al ciclo di Saros ossia che dopo 223 lunazioni quindi dopo 18,10 anni, la luna ricomincia il ciclo rispetto i nodi, e le eclissi si ripetono uguali.
Essendo assai pratici anche nei calcoli determinarono la durata del mese sinodico lunare con errori di 30 secondi d’arco in 5000 lunazioni! La loro abilità nello studio del cielo li portò ad identificare la fascia dello zodiaco e l’eclittica da essi chiamata “via
Credo proprio che molte delle antiche civiltà riuscissero a prevedere le eclissi: dopo tutto qualsiasi civiltà che avesse raffinati strumenti di misura e che registrasse minuziosamente le posizioni degli astri nel cielo avrebbe potuto ricostruire sia l'orbita lunare sia l'eclittica solare, e prevedere, quindi, le elissi con un certo margine di incertezza. Sappiamo per certo che i Greci lo sapevano fare col modello tolemaico, ma forse anche gli egizi, i maja, i Babilonesi ed i Caldei.
Incredibilmente gli antichi sapevano prevedere l'eclissi.
I Maya furono i più bravi, e costruirono proprio tabelle dove indicavano quando sarebbero avvenute l'eclissi (e ci avevano indovinato)
nn credo che gli antihi riuscissero a prevedere le eclissi anche perche queste sn causate dall`allineamento periodico di sole ,luna e terra:l`orbita lunare e inclinata rispetto a quella terrestra di circa 9 gradi(nn sono sicurissimo di questo dato) e incontra la nostra orbita in 2 punti detti nodi.Le eclissi avvengono quando la luna si trova in questi due punti o in prossimita i essi!Nn credo che gli antichi fossero a conoscenza di questi dati anche perche credevano che la terra fosse piatta e che fosse al centro dell`universo.Spero di essere stato esauriente e di aver colmato la tua curiosita :-)