Gli psicologi suddividono i perfezionisti in: 1. quelli concentrati su se stessi, molto esigenti verso se stessi ma non verso gli altri; a rischio di depressione. 2. quelli zelanti che si aspettano la perfezione da sé e dagli altri; rovinano di solito le relazioni interpersonali. 3. quelli che cercano di essere all'altezza di ciò che immaginano gli altri si aspettino da loro; tipologia di persone a rischio di suicidio o di disordini alimentari. "perfezionismo non è un disvalore; es: chi lo è nel lavoro o nello studio. Il problema è se uno cerca di esserlo sempre: essere uomo/donna, madre/padre, figlio/a, impiegato/a perfetti è impossibile"
Mi pare che ciò orienta verso valori in serie A che remunerano la Società a spese dell'Umano, pone in B le cose più importanti della Vita dell'Umano sì da non dedicare tutto se stesso al Suo Lavoro e alla Sua Famiglia
Qesti Valori Naturali dell'Umanità sono cambiati?
E se il "perfezionista" persegue obiettivi di Bene a sua portata e è incompreso?
Aggiornamento:Possiamo mettere Von Karajan e Toscanini fra i perfezionisti o fra i dotati di capacità superiori alla media e che non sono stati ostacolati nell'eprimersi?
Possiamo andare in giro per Roma e per Firenze a vedere l'opera di perfezionisti o di artisti dotati di capacità superiori?
Adesso si esprimono ancora nella nostra comunità?
Senza il perfezionista il Sapere dell'Umanità sarebbe l'attuale o dovuto al caso?
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non penso sia un disvalore, chiunque cerca di dare il meglio di se nella vita, a scuola, sul lavoro, in famiglia.. certo è che bisogna stare attenti a non risultare troppo ossessionati dalla ricerca di questa perfezione, diventedebbe imbarazzante per le persone che ti stanno vicino, e ti sentiresti incompreso.
concludendo, non è un male purchè sia un qualcosa di equilibrato
Il perfezionista non ha il senso del limite nelle cose, né nei confronti di se stesso, perché non conosce esattamente le sue possibilità . Da una parte si considera onnipotente, dall’altra si sente estremamente insicuro, perché non è in grado di capire quando i suoi sforzi sono sufficienti per raggiungere la meta prefissata. L’insicurezza, a sua volta, è strettamente legata all’ansia e ad un pensiero che tende a razionalizzare e a ricercare l’ordine esterno, per difendersi dall’ignoto, dall’incertezza e dalla non prevedibilità .
Per il perfezionista esiste un solo imperativo: dovere. Questo lo priva della sua libertà e lo induce a fare dipendere il suo valore come persona da ciò che compie. Per questo, la sua vita, spesso, tende a ridursi ad un numero assai limitato di dimensioni, nelle quali si impegna a fondo. Il suo pensiero è unidimensionale, del tipo ‘tutto o niente’, polarizzato tra giudizi estremi, che non ammettono approssimazioni, compromessi, né successive rinegoziazioni.
questo è il vero e proprio senso del perfezionismo...quindi è un male secondo me....
ma se il perfezionismo non è morboso e quindi non diventa una malattia..può essere fastidioso agli altri ma benefico per se stessi.
TANTI SALUTI GIULY^^
sono convinta che gli estremi non sono un bene si deve avere un equilibrio nella vita o al meno tentarci ciao!!!
essere perfezionista non è un difetto se lo tieni per te stesso senza obbligare altri ad essere come sei tu, ogni individuo ha un comportamento diverso dagli altri , obbligare ad esempio chi ti sta vicino ad essere perfezionista se non lo sente dentro si possono rompere degli equilibri fondamentali a quella persona che perderesti ciao
x me ke sn la persona + disordinata del mondo , mi snerva ki è troppo preciso ! un kiss by pkk