Secondo gli studiosi, le dodici fatiche sono allegoria di un percorso spirituale di elevazione dell'uomo e riscatto dal male commesso, e fin qui l'avevo capito anchio.
Però mi sfugge il significato allegorico delle varie singole imprese dell'eroe greco.
Quale può essere il senso del mito del leone di Nemea?
Il Leone dalla pelliccia invulnerabile e dagli artigli più forti del metallo può rappresentare forse l'orgoglio che impedisce "il passaggio" (la grotta con due uscite) impedendo al singolo di ammettere il proprio errore?
a me sembra un significato leggermente troppo scontato però...
Secondo voi qual è il vero significato simbolico?
Aggiornamento:@Chara: effettivamente le prime fatiche sono facilmente associabili allo zodiaco... ma le ultime mi sembrano molto forzate... :S
Comunque grazie per la bellissima risposta... ^^
Aggiornamento 3:@Dr. Emil: mmm in genere i Greci, all'Es associavano esseri mostruosi (vedi Polifemo o i Centauri per esempio), non semplici animali un po' "super".
Copyright © 2024 QUIZLIB.COM - All rights reserved.
Answers & Comments
Verified answer
<<Avviso tutti gli utenti, miei contatti e non, che ciò che sto per scrivere è soltanto frutto della mia immaginazione>> :P
<<Secondo me, ognuna delle 12 fatiche rappresenta un gradino necessario per la conoscenza e la consapevolezza personale, proprio come hai detto tu, un percorso spirituale di elevazione personale. Secondo me, però, c'è dell'altro: nell'esoterismo il numero 12 è un numero molto importante, perché rappresenta la pienezza e l'armonia, la totalità e la completezza ciclica. In questo senso, a mio modestissimo parere, il numero 12 può essere visto come compiutezza, come termine di un'imperfezione spirituale che sfocia, dopo la sua compiutezza, nell'elevazione spirituale dell'uomo, un'elevazione-modello da seguire e raggiungibile soltanto dopo un percorso ciclico fatto da sforzi (appunto, fatiche) che elevano la consapevolezza spirituale dell'uomo in uno stato più evoluto e maggiormente omnicomprensivo>>
<<La prima fatica di Ercole, seconde me, rappresenta lo scoglio iniziale: non tutti forse sono portati al raggiungimento dell'elevamento spirituale; in un certo senso, l'esempio col mito di Ercole è calzante, quasi a voler indicare che un così elevato grado di conoscenza spirituale è concessa soltanto a pochi "adepti/iniziati". Il leone di Nemea sembrava invincibile, nulla poteva scalfirlo (la vera conoscenza e la porta che conduce al suo sapere è forse una prerogativa di pochi) ma Ercole riuscì comunque nel suo intento (con un atto di forza (spirituale)), segno forse del fatto che questi era dotato di una forza sovrumana (di una conoscenza/consapevolezza spirituale) fuori dal comune>>
Io ci ho provato ragazzo :P ora spolliciatemi pure *-*
Con l'uccisione del leone, Hercole dimostra di essere in grado di subordinare alla volontà superiore anche la più coraggiosa delle nature inferiori, come quella simboleggiata dal leone. Esprime dunque la forza del suo proposito.
Le 12 prove, sono un tracciato iniziatico che, attraverso molti piccoli cambiamenti interiori, produce il cambiamento definitivo della natura umana e formano il sentiero ascendente dell’iniziazione.
Una via che “ruota” nello Zodiaco, non è lo zodiaco la “ruota” ma è il sentiero che “ruota” in lui.
La prima prova da superare è quella della paura, eliminando il timore che ci ferma alla natura inferiore.
Le prime cinque fatiche di Ercole esauriscono il cosiddetto Sentiero Probatorio. E l’uccisione del Leone di Nemea ne rappresenta il culmine.
Oppure è l' allegoria dell' eroe redimente.
E' il Super Io che lotta contro l' Es.
Se ci fai caso le fatiche sono perfettamente associabili ad un cammino spirituale che si compie lungo la vita, e infatti le ultime fatiche sono metafora della morte. L'opera è stata composta nel 600 a.C. e benché la filosofia sia nata praticamente nella cultura greca, le associazioni non erano poi così complesse, siamo infatti noi contemporanei che tendiamo a complicare anche i contesti più semplici, basti pensare ai grandi compositori e scrittori otto/novecenteschi: semplici concetti vengono esasperati, l'artista vuol mostrare il suo punto di vista attraverso forme incomprensibili, mentre un pregio della filosofia greca, per quanto complicata possa essere ovviamente, è che era molto diretta. Se volevano mostrare il coraggio, lo figuravano semplicemente come un atto di coraggio (uccidere una bestia, affrontare luoghi ostili), se volevano trasmettere paura ci infilavano figure tormentate e dannate. Per quanto questa visione possa sembrare riduttiva è così.
Non so, ma pagherei oro per fare la tredicesima fatica.