I "grassi", ovvero i lipìdi, sono la riserva energetica più importante, dal punto di vista di calorie ottenute dall'ossidazione, per le cellule del nostro corpo. Essi in generale si dividono in lipìdi semplici e complessi. Tra i semplici si annoverano proprio gli "acidi grassi", delle molecole che, da un punto di vista chimico sono degli acidi carbossilici, ovvero sono costituiti da un gruppo funzionale polare (COOH) e da una catena IDROCARBURICA (ovvero una catena di legami C-C). Questa catena carboniosa può essere SATURA o avere delle INSATURAZIONI. Se la catena è satura, allora vuol dire che tutti i legami tra i carboni sono semplici (sigma) e che nn vi è insaturazione alcuna (doppi legami). Gli acidi grassi SATURI sono importantissimi per il nostro corpo E SONO DA NON CONFONDERE CON I GRASSI IDROGENATI..infatti basti pensare che il prodotto finale della sintesi di acidi grassi è il PALMITATO, un acido grasso saturo a 16atomi di C.
Gli acidi grassi con insaturazioni, invece, presentano 1 o più doppi legami C=C. Questi sono dunque in uno stato di maggiore ossidazione e da essi si ricava una qntà inferiore di energia dal processo ossidativo svolto nelle cellule dalla beta-ossidazione. L'industria alimentare, spesso per interessi economici, per migliore stabilità del prodotto finale, per migliore conservazione di essi, procede al processo della "IDROGENAZIONE dei grassi poliinsaturi", che spesso sono oli vegetali. Dato che in provetta non si dispone di "macchine stupefacenti" come gli enzimi, capaci di catalizzare un qualsiasi processo con un' elevata stereospecificità, il processo di idrogenazione (cioè la rottura dei doppi legami e la formazione di legami semplici) porta alla formazione spesso di grassi in forma "trans", cioè invece di essere spezzati, questi doppi legami cambiano solo configurazione da cis (quella naturale degli oli vegetali) a trans. La forma trans, che prevede che gli atomi di idrogeno legati alla coppia di atomi di carbonio uniti da un doppio legame siano su lati opposti della catena, causa una diversa conformazione 3D della molecola di acido grasso, che ne modifica il comportamento all'interno delle cellule (nn viene riconosciuto da enzimi) e fa dunque "MALE" all'organismo.
Alimenti a rischio:
L'elenco degli alimenti nei quali si possono trovare grassi idrogenati o margarina purtroppo è molto lungo:
margarina: contrariamente a quanto pensano in molti (facendosi ingannare dall'origine vegetale del prodotto) la qualità alimentare della margarina è pessima. Molto meglio il burro!
dolci: quasi tutti i dolci possono contenere grassi idrogenati: merendine, gelati, budini, cioccolatini, biscotti, crostate, torte, meringate, ecc.
pasta sfoglia: quasi tutte le sfoglie pronte per preparare torte salate e torte verdi: la prossima volta che andate al supermercato divertitevi a trovarne una senza grassi idrogenati o margarina!
alimenti del fast food: patatine fritte, crocchette, dolci.
altri alimenti: dadi per brodo, salatini, focaccine, barrette e snack vari, patatine confezionate.
Il colesterolo, grasso presente nel sangue, è di fondamentale importanza per il benessere del nostro organismo a patto che rimanga in un range di valori normali. Quando invece si superano certe soglie, ci si espone maggiormente al rischio di malattie cardiovascolari.
di per sé l'idrogenazione dei grassi non è dannosa, ma i "grasi idrogenati" dove non si specifica quali grassi siano, possono far male sopratutto per la natura sospetta dei grassi, infatti le industrie alimentari per aumentare il profitto in alcuni casi usano grassi di infima qualità non adatti all'alimentazione umana ma che costano molto poco e li idrogenano per utilizzarli nei loro prodotti. L'idrogenazione è solo un processo chimico che serve a far diventare solidi (viscosi) grassi liquidi come gli oli ed è permessa da sempre per produrre margarina (surrogato del burro)da oli di semi (mais, arachide, soia ecc.): tutti oli buoni.
Il dubbio bisogna farselo venire quando non è dichiarata la nature e l'origine dell'olio usato.
L'idrogenazione è una reazione chimica attraverso la quale i legami multipli carbonio-carbonio di alcheni, alchini e composti aromatici vengono ridotti a legami semplici per addizione di atomi di idrogeno alla molecola. La reazione inversa è detta deidrogenazione. Si tratta di una reazione di addizione elettrofila.È una reazione dalle numerose applicazioni, specie nel trattamento di oli e grassi nell'industria alimentare; attraverso una parziale idrogenazione gli oli vegetali, normalmente liquidi, vengono convertiti in grassi solidi o semisolidi (come ad esempio la margarina).I grassi idrogenati: alimento o veleno? Per legge, nel 2007 la risposta è ancora alimento, anche se la scienza ha ormai appurato che procurano un danno non indifferente alla salute, causato dall'elevato contenuto di acidi grassi trans.
Il problema più grave derivante dal consumo di grassi idrogenati è l'aumento del rischio cardiovascolare. I grassi idrogenati infatti causano un innalzamento del colesterolo cattivo (LDL) e allo stesso tempo provocano una diminuzione del colesterolo buono (HDL), peggiorando quindi "su due fronti" il rischio di incidenti cardiovascolari. Per dare un'idea dell'importanza del problema, si stima che negli Stati Uniti siano decine di migliaia ogni anno le vittime di problemi cardiaci evitabili con l'eliminazione dei grassi idrogenati dalla dieta.
A differenza dei grassi saturi che, nelle quantità corrette, sono utili all'organismo, i grassi idrogenati non sono assolutamente necessari: in altre parole la quantità giornaliera raccomandata è di zero grammi.
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I "grassi", ovvero i lipìdi, sono la riserva energetica più importante, dal punto di vista di calorie ottenute dall'ossidazione, per le cellule del nostro corpo. Essi in generale si dividono in lipìdi semplici e complessi. Tra i semplici si annoverano proprio gli "acidi grassi", delle molecole che, da un punto di vista chimico sono degli acidi carbossilici, ovvero sono costituiti da un gruppo funzionale polare (COOH) e da una catena IDROCARBURICA (ovvero una catena di legami C-C). Questa catena carboniosa può essere SATURA o avere delle INSATURAZIONI. Se la catena è satura, allora vuol dire che tutti i legami tra i carboni sono semplici (sigma) e che nn vi è insaturazione alcuna (doppi legami). Gli acidi grassi SATURI sono importantissimi per il nostro corpo E SONO DA NON CONFONDERE CON I GRASSI IDROGENATI..infatti basti pensare che il prodotto finale della sintesi di acidi grassi è il PALMITATO, un acido grasso saturo a 16atomi di C.
Gli acidi grassi con insaturazioni, invece, presentano 1 o più doppi legami C=C. Questi sono dunque in uno stato di maggiore ossidazione e da essi si ricava una qntà inferiore di energia dal processo ossidativo svolto nelle cellule dalla beta-ossidazione. L'industria alimentare, spesso per interessi economici, per migliore stabilità del prodotto finale, per migliore conservazione di essi, procede al processo della "IDROGENAZIONE dei grassi poliinsaturi", che spesso sono oli vegetali. Dato che in provetta non si dispone di "macchine stupefacenti" come gli enzimi, capaci di catalizzare un qualsiasi processo con un' elevata stereospecificità, il processo di idrogenazione (cioè la rottura dei doppi legami e la formazione di legami semplici) porta alla formazione spesso di grassi in forma "trans", cioè invece di essere spezzati, questi doppi legami cambiano solo configurazione da cis (quella naturale degli oli vegetali) a trans. La forma trans, che prevede che gli atomi di idrogeno legati alla coppia di atomi di carbonio uniti da un doppio legame siano su lati opposti della catena, causa una diversa conformazione 3D della molecola di acido grasso, che ne modifica il comportamento all'interno delle cellule (nn viene riconosciuto da enzimi) e fa dunque "MALE" all'organismo.
Alimenti a rischio:
L'elenco degli alimenti nei quali si possono trovare grassi idrogenati o margarina purtroppo è molto lungo:
margarina: contrariamente a quanto pensano in molti (facendosi ingannare dall'origine vegetale del prodotto) la qualità alimentare della margarina è pessima. Molto meglio il burro!
dolci: quasi tutti i dolci possono contenere grassi idrogenati: merendine, gelati, budini, cioccolatini, biscotti, crostate, torte, meringate, ecc.
pasta sfoglia: quasi tutte le sfoglie pronte per preparare torte salate e torte verdi: la prossima volta che andate al supermercato divertitevi a trovarne una senza grassi idrogenati o margarina!
alimenti del fast food: patatine fritte, crocchette, dolci.
altri alimenti: dadi per brodo, salatini, focaccine, barrette e snack vari, patatine confezionate.
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Il colesterolo, grasso presente nel sangue, è di fondamentale importanza per il benessere del nostro organismo a patto che rimanga in un range di valori normali. Quando invece si superano certe soglie, ci si espone maggiormente al rischio di malattie cardiovascolari.
allora la parola idrogenato è letale ma,in tal caso se un prodotto di industria,una merendina,si leggerebbe olio non idrogenato è letale?
di per sé l'idrogenazione dei grassi non è dannosa, ma i "grasi idrogenati" dove non si specifica quali grassi siano, possono far male sopratutto per la natura sospetta dei grassi, infatti le industrie alimentari per aumentare il profitto in alcuni casi usano grassi di infima qualità non adatti all'alimentazione umana ma che costano molto poco e li idrogenano per utilizzarli nei loro prodotti. L'idrogenazione è solo un processo chimico che serve a far diventare solidi (viscosi) grassi liquidi come gli oli ed è permessa da sempre per produrre margarina (surrogato del burro)da oli di semi (mais, arachide, soia ecc.): tutti oli buoni.
Il dubbio bisogna farselo venire quando non è dichiarata la nature e l'origine dell'olio usato.
L'idrogenazione è una reazione chimica attraverso la quale i legami multipli carbonio-carbonio di alcheni, alchini e composti aromatici vengono ridotti a legami semplici per addizione di atomi di idrogeno alla molecola. La reazione inversa è detta deidrogenazione. Si tratta di una reazione di addizione elettrofila.È una reazione dalle numerose applicazioni, specie nel trattamento di oli e grassi nell'industria alimentare; attraverso una parziale idrogenazione gli oli vegetali, normalmente liquidi, vengono convertiti in grassi solidi o semisolidi (come ad esempio la margarina).I grassi idrogenati: alimento o veleno? Per legge, nel 2007 la risposta è ancora alimento, anche se la scienza ha ormai appurato che procurano un danno non indifferente alla salute, causato dall'elevato contenuto di acidi grassi trans.
Il problema più grave derivante dal consumo di grassi idrogenati è l'aumento del rischio cardiovascolare. I grassi idrogenati infatti causano un innalzamento del colesterolo cattivo (LDL) e allo stesso tempo provocano una diminuzione del colesterolo buono (HDL), peggiorando quindi "su due fronti" il rischio di incidenti cardiovascolari. Per dare un'idea dell'importanza del problema, si stima che negli Stati Uniti siano decine di migliaia ogni anno le vittime di problemi cardiaci evitabili con l'eliminazione dei grassi idrogenati dalla dieta.
A differenza dei grassi saturi che, nelle quantità corrette, sono utili all'organismo, i grassi idrogenati non sono assolutamente necessari: in altre parole la quantità giornaliera raccomandata è di zero grammi.