Qui stiamo facendo una marmellata inutile. Ti hanno menzionato il kenpou cinese, che non c'entra niente e addirittura il nippon kempo che c'entra ancor meno.
Il kenpou karate (conosciuto anche come american kenpou) è un'arte marziale relativamente giovane, "inventata" da Ed Parker negli anni '40/'50 se non sbaglio, convergendo in un'unica disciplina il karate giapponese con qualche arte marziale cinese (che stando a quanto dice wiki, si tratta niente popo di meno che dello shaolin kung fu). In realtà pare che abbia fatto un mix di un po' di tutto, wikipedia cita diverse arti marziali oltre a quelle "principali", ma beh io prenderei il tutto con le pinze.
La prima vede il kenpÅ come un’arte marziale giapponese nata nel 1932 ad opera del maestro M. Sawayama.
La seconda, vede le sue origini più antiche e come un'arte marziale cinese praticata già nel VII secolo a.C. ed introdotta ad Okinawa intorno al 1600.
Si presume, quindi, che una forma di kenpÅ sia passata dal continente asiatico alle isole Ryukyu e qui abbia avuto sviluppi diversificati. Sembrebbe che il kenpÅ sia entrato in Giappone grazie un monaco per diffondere il buddhismo, oppure da studenti giapponesi a Pechino.
Il monaco mise a punto un metodo di lotta che prese il nome di Shaolinquan tramandata di padre in figlio. Nel 1406 le isole Ryu Kyu furono unite in un unico reame e le armi furono confiscate per la paura di eventuali ribellioni. Nel XVII secolo, il divieto delle armi viene rinnovato e causa diretta fu lo sviluppo di un metodo di difesa personale a mani nude, il kenpÅ cinese o Via del pugno. Le tecniche di kenpÅ, influenzarono profondamente quelle dell'Okinawa-te (il futuro Karate, verso la fine del XIX secolo).
Il kenpÅ viene anche chiamato Hakuda, Shuhaku, Shorinji kenpÅ e Ch'uan-fat o Ken-fat in cinese. Dal kenpÅ deriverebbero il Po-kua e l’Hising-i.
Le tecniche del kenpÅ sono: calci, pugni, proiezioni, lussazioni, leve articolari e combattimento corpo a corpo sia in piedi che a terra. Per i combattimenti s'indossano guantoni e speciali protezioni per il viso ed il busto. Lo Shorinji KenpÅ prevede anche l'insegnamento delle cadute con risalita in piedi imitando i felini.
Il Nippon kempŠscuola molto più giapponese (che punta di più all'efficacia rispetto all' estetica) con due scuole di pensiero in italia; il nihon nippon kempo ed il nippon kempo Kyokai.
Non esistono in ogni caso testi che possano provare questa teoria ma solamente leggende e tradizioni orali....Karate è un'arte marziale sviluppata nelle Isole Ryukyu, (oggi Okinawa), in Giappone. Fu sviluppato dai metodi di combattimento indigeni chiamati: te (æ letteralmente: "mano vuota"?) e dal kenpÅ cinese.[1][2][3] Prevede la difesa a mani nude, senza l'ausilio di armi, anche se la pratica del Kobudo di Okinawa, che prevede l'ausilio delle armi tradizionali (Bo, Tonfa, Sai, Nunchaku, Kama), è strettamente collegata alla pratica del Karate. Attualmente viene praticato in versione sportiva (privato delle sua componente marziale e finalizzata ai risultati competitivi tipici dell'agonismo occidentale) e in versione arte marziale tradizionale per difesa personale. Nel passato studiato e praticato solo da uomini, col passare dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.Il Karate fu sviluppato nel Regno delle RyÅ«kyÅ« prima della sua annessione al Giappone nel XIX secolo. Fu portato sul continente giapponese durante il periodo degli scambi culturali fra i nipponici e gli abitanti delle Ryukyu. Nel 1922 il Ministero dell'Educazione Giapponese invitò Gichin Funakoshi a Aldo per una dimostrazione di karate. Nel 1924 l'Università Keio istituì in Giappone il primo club universitario di Karate, e nel 1932 tutte le maggiori università avevano i loro club.In un'epoca di crescente militarismo giapponese,il nome fu modificato da mano cinese a mano vuota– che in entrambi i modi viene pronunciato karate – ad indicare che i nipponici svilupparono una forma di combattimento di stile giapponese. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Okinawa divenne un importante sito militare statunitense, ed il Karate popolare tra i soldati stanziati sulle isole.
Shigeru Egami, capo istruttore del Dojo Shotokan, riteneva che "la maggior parte dei sostenitori del karate nei Paesi oltre mare vedeva questa disciplina solo come una tecnica di combattimento. Film e televisione rappresentavano il karate come un modo "misterioso" di combattere, capace di causare la morte o il ferimento dell'avversario con un singolo colpo. I mass media lo rappresentavano come una pseudo arte lontana dalla realtà . ShÅshin Nagamine disse: "Il Karate può essere considerato come il conflitto in se stessi, o come una maratona lunga tutta la vita che può essere vinta solo attraverso l'autodisciplina, il duro allenamento e i propri sforzi creativi.
Nato come arte marziale che insegna il combattimento e l'autodifesa, con il tempo il karate si è trasformato in filosofia di vita, in impegno costante di ricerca del proprio equilibrio, in insegnamento a "combattere senza combattere", a diventare forti modellando il carattere, guadagnando consapevolezza e gusto nella vita, imparando la capacità di sorridere nelle avversità e di lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri. Solo quando questo insegnamento verrà compreso appieno, sostengono i suoi estimatori, l'allievo potrà essere veramente libero e realizzato.
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il kempo è un'arte marziale che si presume sia di origine cinese.
e sia nato prima del karate, e che sia un'antenato del karate. che è giapponese.
tutto questo perche si presume che il kempo, abbia influenzato l'okinawa-te( il futuro karate verso la fine del 19° secolo)
Non esistono in ogni caso testi che possano provare questa teoria ma solamente leggende e tradizioni orali.
Qui stiamo facendo una marmellata inutile. Ti hanno menzionato il kenpou cinese, che non c'entra niente e addirittura il nippon kempo che c'entra ancor meno.
Il kenpou karate (conosciuto anche come american kenpou) è un'arte marziale relativamente giovane, "inventata" da Ed Parker negli anni '40/'50 se non sbaglio, convergendo in un'unica disciplina il karate giapponese con qualche arte marziale cinese (che stando a quanto dice wiki, si tratta niente popo di meno che dello shaolin kung fu). In realtà pare che abbia fatto un mix di un po' di tutto, wikipedia cita diverse arti marziali oltre a quelle "principali", ma beh io prenderei il tutto con le pinze.
La particolarità del kempo karate sono i colpi molto veloci portati ad una corta distanza da corpo a corpo, una cosa simile insomma -----> http://www.youtube.com/watch?v=e38wp_o_0tM&feature...
Il karate beh, dai sappiamo benissimo com'è, non penso ci siano bisogno di delucidazioni ;-)
Vi sono due teorie riguardo l'origine del kenpÅ:
La prima vede il kenpÅ come un’arte marziale giapponese nata nel 1932 ad opera del maestro M. Sawayama.
La seconda, vede le sue origini più antiche e come un'arte marziale cinese praticata già nel VII secolo a.C. ed introdotta ad Okinawa intorno al 1600.
Si presume, quindi, che una forma di kenpÅ sia passata dal continente asiatico alle isole Ryukyu e qui abbia avuto sviluppi diversificati. Sembrebbe che il kenpÅ sia entrato in Giappone grazie un monaco per diffondere il buddhismo, oppure da studenti giapponesi a Pechino.
Il monaco mise a punto un metodo di lotta che prese il nome di Shaolinquan tramandata di padre in figlio. Nel 1406 le isole Ryu Kyu furono unite in un unico reame e le armi furono confiscate per la paura di eventuali ribellioni. Nel XVII secolo, il divieto delle armi viene rinnovato e causa diretta fu lo sviluppo di un metodo di difesa personale a mani nude, il kenpÅ cinese o Via del pugno. Le tecniche di kenpÅ, influenzarono profondamente quelle dell'Okinawa-te (il futuro Karate, verso la fine del XIX secolo).
Il kenpÅ viene anche chiamato Hakuda, Shuhaku, Shorinji kenpÅ e Ch'uan-fat o Ken-fat in cinese. Dal kenpÅ deriverebbero il Po-kua e l’Hising-i.
Le tecniche del kenpÅ sono: calci, pugni, proiezioni, lussazioni, leve articolari e combattimento corpo a corpo sia in piedi che a terra. Per i combattimenti s'indossano guantoni e speciali protezioni per il viso ed il busto. Lo Shorinji KenpÅ prevede anche l'insegnamento delle cadute con risalita in piedi imitando i felini.
Il Nippon kempŠscuola molto più giapponese (che punta di più all'efficacia rispetto all' estetica) con due scuole di pensiero in italia; il nihon nippon kempo ed il nippon kempo Kyokai.
Non esistono in ogni caso testi che possano provare questa teoria ma solamente leggende e tradizioni orali....Karate è un'arte marziale sviluppata nelle Isole Ryukyu, (oggi Okinawa), in Giappone. Fu sviluppato dai metodi di combattimento indigeni chiamati: te (æ letteralmente: "mano vuota"?) e dal kenpÅ cinese.[1][2][3] Prevede la difesa a mani nude, senza l'ausilio di armi, anche se la pratica del Kobudo di Okinawa, che prevede l'ausilio delle armi tradizionali (Bo, Tonfa, Sai, Nunchaku, Kama), è strettamente collegata alla pratica del Karate. Attualmente viene praticato in versione sportiva (privato delle sua componente marziale e finalizzata ai risultati competitivi tipici dell'agonismo occidentale) e in versione arte marziale tradizionale per difesa personale. Nel passato studiato e praticato solo da uomini, col passare dei secoli anche le donne si sono avvicinate a questa disciplina.Il Karate fu sviluppato nel Regno delle RyÅ«kyÅ« prima della sua annessione al Giappone nel XIX secolo. Fu portato sul continente giapponese durante il periodo degli scambi culturali fra i nipponici e gli abitanti delle Ryukyu. Nel 1922 il Ministero dell'Educazione Giapponese invitò Gichin Funakoshi a Aldo per una dimostrazione di karate. Nel 1924 l'Università Keio istituì in Giappone il primo club universitario di Karate, e nel 1932 tutte le maggiori università avevano i loro club.In un'epoca di crescente militarismo giapponese,il nome fu modificato da mano cinese a mano vuota– che in entrambi i modi viene pronunciato karate – ad indicare che i nipponici svilupparono una forma di combattimento di stile giapponese. Dopo la Seconda Guerra Mondiale Okinawa divenne un importante sito militare statunitense, ed il Karate popolare tra i soldati stanziati sulle isole.
Shigeru Egami, capo istruttore del Dojo Shotokan, riteneva che "la maggior parte dei sostenitori del karate nei Paesi oltre mare vedeva questa disciplina solo come una tecnica di combattimento. Film e televisione rappresentavano il karate come un modo "misterioso" di combattere, capace di causare la morte o il ferimento dell'avversario con un singolo colpo. I mass media lo rappresentavano come una pseudo arte lontana dalla realtà . ShÅshin Nagamine disse: "Il Karate può essere considerato come il conflitto in se stessi, o come una maratona lunga tutta la vita che può essere vinta solo attraverso l'autodisciplina, il duro allenamento e i propri sforzi creativi.
Nato come arte marziale che insegna il combattimento e l'autodifesa, con il tempo il karate si è trasformato in filosofia di vita, in impegno costante di ricerca del proprio equilibrio, in insegnamento a "combattere senza combattere", a diventare forti modellando il carattere, guadagnando consapevolezza e gusto nella vita, imparando la capacità di sorridere nelle avversità e di lavorare con determinazione e nel rispetto degli altri. Solo quando questo insegnamento verrà compreso appieno, sostengono i suoi estimatori, l'allievo potrà essere veramente libero e realizzato.