in realtà la parabola è un racconto ricco di metafore e allegorie che insegnano qualcosa, che ci danno un esempio per es la parabola del granello di senape
« Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senape, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami ». Tale parabola dice che il seme di senape è la fede piantata nel cuore come il seme nel giardino e se ne avremo cura avremo un grande albero ma rappresenta anche la chiesa all'inizio come il seme piccola e nell'oscurità ma grazie a Gesù e agli apostoli è cresciuta sempre di più, gli uccelli sui rami sono i fedeli che trovano la salvezza nella chiesa. Il seme può anche rappresentare Gesù Cristo perchè era come un seme quando fu sepolto e come l'albero quando risorse e ascendette al regno dei cieli
Non solo Cristo, lo fa pure lo studente impreparato! Cioè lo studente preparato parla in maniera "Esplicita", quello impreparato ... parla in maniera "Parabolica".
Professoressa: << Quale fu la causa della guerra di Tròia? >>
Studente impreparato: << Il sole! >>
Professoressa: << Ma che cosa stai dicendo? La causa fu il rapimento di Elena! >>
Studente impreparato: << Sì, ma senza il sole il rapimento non ci sarebbe stato! >>
Professoressa: << E se io ti dicessi che Elena venne "rapita" in un giorno piovigginoso? >>
Studente impreparato: << Sì, ma a 150 milioni di chilometri dalla terra ... il sole c'era! >>
Professoressa: << Ma a 150 milioni di chilometri da noi ... il sole c'è sempre! >>
Studente impreparato: << Sì, ma se il sole non ci fosse stato ... il troppo freddo avrebbe congelato tutti e la guerra non ci sarebbe stata! >>
<<Vedendo vedano, ma non intendano e ascoltando ascoltino, ma non comprendano, perché non avvenga che si convertano e sia loro perdonato>>
"perché non avvenga che si convertano e sia loro perdonato" ecco lo scopo delle parabole.
Quasi tutte le risposte qua dicono che servivano per far capire meglio il significato ma in verità le parabole non servivano a far comprendere ma a non far comprendere.
Oltre a ciò che ha già espresso egregiamente Luciano, una delle ragioni principali era proteggere dalla responsabilità della comprensione e quindi della conoscenza, che impegna all'obbedienza ed all'osservanza del principio o della legge, chi non era ancora spiritualmente pronto.
Chi lo era coglieva le similitudini e le metafore, chi lo era in parte si incuriosiva e chiedeva ulteriori spiegazioni, che era "freddo" come si dice oggi nel Mobile Marketing restava nella sua beata ignoranza.
Il fatto è che nessuno può essere salvato nell'ignoranza, quindi dovrà venire il tempo della sua istruzione sulla terra o dopo.
Lo dice Gesù stesso il perché parlava in parabole. Quando i suoi discepoli gli chiesero: "Perché parli loro usando parabole?" Gesù rispose: "A voi è concesso di capire i sacri segreti del Regno dei cieli, ma a loro non è concesso... Per questo parlo loro usando parabole, perché guardano ma non vedono e odono ma non ascoltano, né capiscono... Il cuore cdi questo popolo è infatti diventato insensibile e con gli orecchi hanno udito rimanendo indifferenti, e hanno chiuso gli occhi affinché non vedano con gli occhi, non odano con gli orecchi, non capiscano con il cuore e non si convertano, e io non li guarisca". (Matteo 13:10-15) In parole semplici Gesù parlava in parabole perché queste erano comprese solo da coloro che ascoltavano con interesse le sue parole e non come altri che ascoltavano "con indifferenza".
Answers & Comments
Chiediglielo no?!
Qui ne parla: https://www.jw.org/finder?wtlocale=I&docid=2002643...
in realtà la parabola è un racconto ricco di metafore e allegorie che insegnano qualcosa, che ci danno un esempio per es la parabola del granello di senape
« Il regno dei cieli si può paragonare a un granellino di senape, che un uomo prende e semina nel suo campo. Esso è il più piccolo di tutti i semi ma, una volta cresciuto, è più grande degli altri legumi e diventa un albero, tanto che vengono gli uccelli del cielo e si annidano fra i suoi rami ». Tale parabola dice che il seme di senape è la fede piantata nel cuore come il seme nel giardino e se ne avremo cura avremo un grande albero ma rappresenta anche la chiesa all'inizio come il seme piccola e nell'oscurità ma grazie a Gesù e agli apostoli è cresciuta sempre di più, gli uccelli sui rami sono i fedeli che trovano la salvezza nella chiesa. Il seme può anche rappresentare Gesù Cristo perchè era come un seme quando fu sepolto e come l'albero quando risorse e ascendette al regno dei cieli
Non solo Cristo, lo fa pure lo studente impreparato! Cioè lo studente preparato parla in maniera "Esplicita", quello impreparato ... parla in maniera "Parabolica".
Professoressa: << Quale fu la causa della guerra di Tròia? >>
Studente impreparato: << Il sole! >>
Professoressa: << Ma che cosa stai dicendo? La causa fu il rapimento di Elena! >>
Studente impreparato: << Sì, ma senza il sole il rapimento non ci sarebbe stato! >>
Professoressa: << E se io ti dicessi che Elena venne "rapita" in un giorno piovigginoso? >>
Studente impreparato: << Sì, ma a 150 milioni di chilometri dalla terra ... il sole c'era! >>
Professoressa: << Ma a 150 milioni di chilometri da noi ... il sole c'è sempre! >>
Studente impreparato: << Sì, ma se il sole non ci fosse stato ... il troppo freddo avrebbe congelato tutti e la guerra non ci sarebbe stata! >>
Trovate la risposta nel vangelo di marco 3,12:
<<Vedendo vedano, ma non intendano e ascoltando ascoltino, ma non comprendano, perché non avvenga che si convertano e sia loro perdonato>>
"perché non avvenga che si convertano e sia loro perdonato" ecco lo scopo delle parabole.
Quasi tutte le risposte qua dicono che servivano per far capire meglio il significato ma in verità le parabole non servivano a far comprendere ma a non far comprendere.
Oltre a ciò che ha già espresso egregiamente Luciano, una delle ragioni principali era proteggere dalla responsabilità della comprensione e quindi della conoscenza, che impegna all'obbedienza ed all'osservanza del principio o della legge, chi non era ancora spiritualmente pronto.
Chi lo era coglieva le similitudini e le metafore, chi lo era in parte si incuriosiva e chiedeva ulteriori spiegazioni, che era "freddo" come si dice oggi nel Mobile Marketing restava nella sua beata ignoranza.
Il fatto è che nessuno può essere salvato nell'ignoranza, quindi dovrà venire il tempo della sua istruzione sulla terra o dopo.
Lo dice Gesù stesso il perché parlava in parabole. Quando i suoi discepoli gli chiesero: "Perché parli loro usando parabole?" Gesù rispose: "A voi è concesso di capire i sacri segreti del Regno dei cieli, ma a loro non è concesso... Per questo parlo loro usando parabole, perché guardano ma non vedono e odono ma non ascoltano, né capiscono... Il cuore cdi questo popolo è infatti diventato insensibile e con gli orecchi hanno udito rimanendo indifferenti, e hanno chiuso gli occhi affinché non vedano con gli occhi, non odano con gli orecchi, non capiscano con il cuore e non si convertano, e io non li guarisca". (Matteo 13:10-15) In parole semplici Gesù parlava in parabole perché queste erano comprese solo da coloro che ascoltavano con interesse le sue parole e non come altri che ascoltavano "con indifferenza".
Per farsi comprendere da tutti.
Matteo 13:10-15
Per spiegarsi meglio