In breve,l'egodistonico è un gay represso che vuole essere etero.
Vorrei che leggeste questo pezzo che copio incollo
"Lomosessualità egodistonica caratterizza quei soggetti incapaci di riconoscere o accettare la propria omosessualità, vivendola quindi in maniera conflittuale e desiderando di diventare eterosessuali.
Lingiardi afferma che è impossibile pensare allo sviluppo della sessualità umana al di fuori di una dimensione sociale. Lostilità del contesto (che può essere reale o immaginata) o le norme sociali e culturali che regolano tale contesto, possono far sì che una persona omosessuale sviluppi unegodistonia tale da cercare di convertirsi alleterosessualità. Un altro nome che Lingiardi utilizza per definire questo fenomeno è omonegatività interiorizzata,à che distingue dall'Omofobia interiorizzata". L'omofobia sarebbe caratterizzata da sentimenti irrazionali di paura, odio, ansietà, disgusto, avversione che alcune persone
eterosessuali sperimentano nei confronti delle persone omosessuali. L'omonegatività è invece è un concetto
più ampio, che include le componenti culturali e le radici sociali dellintolleranza,riferendosi allintera gamma
di sentimenti,atteggiamenti e comportamenti negativi verso lomosessualità e le persone omosessuali. In conclusione l'omonegatività interiorizzata consisterebbe in un conflitto tra la propria disposizione sessuale e la propria immagine di sé, caratterizzato da imbarazzo, vergogna, depressione e talvolta ideazione suicidaria.
Oggi l'omosessualità egodistonica è considerata una malattia,più che altro,un disturbo della personalità.
Cosa ne pensate di questo pezzo che ho copia incollato?
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Answers & Comments
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non credo che esistano dati oggettivi per poter catalogare qualsiasi disturbo, caratteristica o variazione della psiche come "malattia" o escludere a priori che sia una "malattia"...
quando si esce fuori dal metodo scientifico scientifico (alla galileiana: oggettività, affidabilità, verificabilità ripetibilità dlla prova ecc.) ognuno, lingiardi o joseph mengele compresi, può sostenere tutto ed il contrario di tutto
Se si parla di malattia io mi posso riferire a quelle evidenziabili col metodo ovvero come "raccolta di evidenze empiriche e misurabili tramite osservazione ed esperimenti" e quindi, dando retta a lastre, analisi ecc che di fatto escluderebbero dal concetto praticamente tutti i disturbi psicologici o presunti tali
Viceversa mi posso riferire per estensione ad altri disturbi compresi quelli della personalità e da questo punto di vista posso considerare malattia qualsiasi anormalità (in senso statistico) comportamentale, comprese pariteticamente omosessualità e omonegatività ma anche qualsiasi altra passione, abitudine o perversione.
Come ultima spiaggia ci si può affidare alla comunità scientifica ed accettarne i dogmi che però spesso non fanno riferimento a dati oggettivi, ma anche a constesti sociali culturali ed ambientali (vedi il depennamento dell'omosessualità come malattia...fino al 1990 gli stessi medici avevano studiato da libri diversi?) se non politici e di opportunità ed allora si prende tutto, acriticamente, come buono anche in assenza di dati oggettivi o considerando le varie oms fao ecc entità detentrici della verità
Io sono, come intuibile, appartenente alla prima fascia, per me' se c'e' un microbo una malformazione un'alterazione ecc. è un dato oggettivo negli altri casi dire malattia o non malattia diventa un problema neanche linguistico o lessicale ma politico o di costume
una parola senza senso da mettere od omettere prima del sostantivo alla quale non do' nessun peso
Credo sia una fase che colpisca tutti. Domanda a te fily: quando ti sei accorto che l'uomo ti eccita non ti sei chiesto il perchè?
è una fase della vita di ogni omosessuale e bisessuale e credo anche che sia necessaria...come credo sia assolutamente necessario superarla subito perchè porterebbe alla depressione il non accettarsi per quello che si è.
io fortunatamente quando me ne sono accorto mi son fatto la domanda, mi son trovato la risposta e vivo benissimo la mia personalità. Credo di essere fortunato perchè non mi son fatto tante segh.e mentali visto che sono solo delle inutili segh.e...
il non accettarsi per quello che si è diventa poi una malattia quando perdura nel tempo e vivi senza essere te stesso. Il solo pensiero di vivere non la mia vita ma di essere vissuto da una società che mi impone di essere etero mi fa paura. Davvero.
l'eterossessualità non è normale, è solo comune! :-)
nell attuale manuale di diagnostica dei disturbi mentali è ancora considerato un disturbo... ma nella prossima edizione sarà eliminato esattamente com è avvenuto con l omosessualità egosintonica...
ogni psicologo che si rispetti, se nn vuole essere radiato dall albo, quando si presenta un caso di omosessualità egodistonica, aiuta la persona ad accettarsi e a vivere serenamente la sua condizione portandolo verso una situazione di omosessualità egosintonica..
Art. 4 comma 1 del codice deontologico degli psicologi italiani:
"Nell’esercizio della professione, lo psicologo rispetta la dignità, il diritto alla riservatezza, all’autodeterminazione ed all’autonomia di coloro che si avvalgono delle sue prestazioni; ne rispetta opinioni e credenze, astenendosi dall’imporre il suo sistema di valori; non opera discriminazioni in base a religione, etnia, nazionalità, estrazione sociale, stato socio-economico, sesso di appartenenza, orientamento sessuale, disabilità."
il divieto esplicito di non discriminare in base all'orientamento sessuale equivale al riconoscimento di una pluralità di orientamenti sessuali, che vanno tutelati, NON CURATI!
solo gli psicologi cattolici ancora tentano di curare dall omosessualità, in chiara violazione del codice deontologico... in italia cantelmi, seguace di nicolosi... entrambi sottoposti a procedure disciplinare da parte dei relativi ordini di appartenenza!!!
Premetto che non sono per nulla esperto in materia, avrei la mia da dire al riguardo. Diversi anni fa mi ero interessato a questo binomio "egosintonia/egodistonia".
Secondo il mio parere, la matrice dell'egodistonia, per quanto si parli di "ego" è sostanzialmente indotta dall'esterno.
Insomma, il male dell'egodistonico non è propriamente paragonabile a quello di una persona affetta da disturbi "intrinseci" - quanto da una morale che, per forza di cose, il ragazzo ha finito con l'anteporre alla sua volontà di autoconservazione.
Freud avrebbe parlato di "super-io" per assimilare la censura morale ad una componente del singolo. E' interessante come approccio ma è anche fuorviante - per come la vedo io, una SANA applicazione di morale esterna deve permettere al singolo di effettuare una SUA personale rielaborazione in merito, non di appannare la sua capacità di giudizio vita natural durante.
Quindi, dal momento che non so quale sia la verità - ipotizziamo che la censura morale, assimilata o meno, sia comunque un fattore esterno.
Il soggetto quindi parte sano ma il confronto con la morale lo svilisce e lo fa sentire inadeguato. Sotto questo profilo, sarebbe inutile considerare l'egodistonia come "malattia" alla stregua di un'epilessia o qualcosa di simile.
Tagliato il campo della "malattia", passiamo a quello del "disturbo di personalità".
Chi vive serenamente in pace con sé stesso, per estensione, può esser definito egosintonico - anche al di fuori del topic "omosessualità". L'egodistonico, per contro, non è sereno.
In un primo momento si potrebbe leggere questo turbamento come un fastidio circoscritto, che lo limita, che lo rende timido, poco avvezzo alla socializzazione per il timore di avere qualcosa di sbagliato e di renderlo noto agli altri.
Insomma, come "semplice" repressione e non accettazione.
Il problema è che questi fattori, a lungo termine, possono diventare invalidanti. Una persona che teme costantemente d'esser sbagliata, a livelli ossessivi e appunto invalidanti (così come una persona che ha bisogno di lavarsi le mani ogni 5 secondi perché teme d'esser stata contaminata, per farti un esempio) ha chiaramente dei problemi.
Dunque in quest'ottica, l'egodistonia (ma non solo quella riferita all'omosessualità) è da intendersi come una matrice ossessiva che può sfociare in istanze limitanti per il soggetto che la presenta.
E dunque si, per come la vedo io, se viene sublimata all'estremo potrebbe sfociare in un disturbo della personalità.
non conoscendo nulla in merito (lo stesso termine mi era nuovo prima d'ora) e non essendo di mia competenza, mi domando chi sono io per intervenire nella tua domanda e affermare che l'omosessualità egodistonica non è una malattia, se persone competenti e autorevoli affermano il contrario?
Tuttavia lo faccio come se tu avessi postato la domanda senza il pezzo copia-incollato, rispondendoti che no, non la considero una malattia, mi sembra più un disagio sociale maturato e cresciuto camminando tra sguardi giudicanti e ostili di una società, da un lato bacchettona rigida e intollerante, e dall'altro buonista, o tollerante solo per partito preso;
è un disagio che non nasce dentro di sè, ma dalla non accettazione degli altri che impedisce chi ne soffre di vivere serenamente il suo naturale orientamento sessuale;
immagino semplicemente che l'omosessuale egodistonico non viva bene la sua diversità perché diventa solitudine, emarginazione e desidererebbe solo amalgamarsi con gli altri....far parte dell'etero-gruppo, non di essere un etero...
egli resterebbe comodamente e felicemente nella sua omosessualità, se vivesse in una società ideale..
Il problema è che la malattia è l'egodistonia e non l'omosessualità; mentre i propugnatori delle "terapie riparative" continuano nei fatti a propinare cure per l'omosessualità, invece che per l'egodistonia, con la scusa della scelta personale, peccato però che tale "scelta" si viziata a monte dall'egodistonia. In pratica assecondano il paziente nella sua malattia.
Ti posso solo dire una cosa, sono mentalmente più aperte, nell'ambito del volontariato, le persone di un certa età che non i giovani, i quali più degli altri discriminano e sono fermamente convinti sia una malattia... playstation : Se vogliamo guardare il pelo nell'uovo, credere in un essere inesistente, rientra tra le malattie riguardanti l. a. psiche, altrimenti i bambini con uno o più amici immaginari non andrebbero in terapia, no?
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ankora ti fai ste ***** mentali uomo etero gay??
vivi la sessualita apertamente ke malattia e malattia nella vita c'è ki è *********** e ki mettinculo punto|!!!!!!!
Mr.Johson ha centrato il punto. Anche un eterosessualità egodistonica sarebbe malattia o quanto meno un disturbo della propria personalità; invero non esiste una realtà sociale che osteggia gli eterosessuali, mentre diverse nazioni sono più o meno dichiaratamente omofobe.
Diciamo che è disturbo della psiche l'egodistonia in genere, è disturbo la propria repressione sessuale contrapposta a motivi ideologici e religiosi, cioè culturalmente imposti e non scaturiti naturalmente. La vera malattia sociale è accettare questo stato di cose, far finta che non esista o il girarsi dall'altra parte e negarlo.
E' facile dedurre che l'omofobia è la conseguenza di una distorsione della realtà delle cose della natura causata da motivi politici.
Quindi l'omosessualità non è una malattia, nemmeno se egodisitonica e le preferenze sessuali non possono par differenziare un' egodistonia da un'altra...
E' agghiacciante che gli omofobi siano disturbati nella psiche proprio nel loro concetto di libertà ( e vorrei sottolineare quanto le cose siano interdipendenti) ma è ancor più sorprendente quanto nessuna istituzione tranne casi rari ( la scuola ormai si è dimenticata che cos'è l'educazione civica mentre il ministro vuole che gli insegnanti di religione, guardacaso proprio loro, contino nell valutazione di uno studente) si è mai impegnata nell'(ri)educare costoro alla libertà e al vivere la propria vita come meglio è possibile.
Un paese pieno di omofobia ( e di gay che negano di essere gay, o di gay che fanno discrimne tra gay e gay) non è un paese libero. E se è vero com'è verissimo che la religione è l'oppio dei popoli...
sto studiando proprio in questo periodo psicopatologia del comportamento sessuale. Lingiardi è un luminare circa le specificazioni tassonomiche delle sfaccettature delle problematiche sessuali,io non sono molto vicina alle etichette nosografiche e rifiuto anche i termini di malattia in senso comune inteso,cioè come mancanza di salute. credo che l'omosessualità egodistonica è si un disturbo della sessualità e non malattia,come detto sopra. Il problema credo cmq che risieda nel modo in cui una persona soffra e nella maggiore o minore intensità che sente circa le componenti culturali e sociali.
talvolta perdiamo di vista che anche gli omosessuali esattamente come gli etero sessuali possano avere delle sofferenze serie circa il sesso,per cultuta tendiamo ad attribuire loro la completa mancanza di preoccupazioni per il sesso e ci stupiamo se un omosessuale ha il terrore di un suo simile. ecco perchè elevo la sofferenza a dignità di disagio e non di malattia.
perchè la malattia è per noi.
Ma il disagio è loro.