Tutti sanno che l'infanzia è quel periodo della vita che parte dalla nascita e arriva alla pubertà...ma da un punto di vista psicologico, "filosofico"...che cos'è???
Quoto Fede perché è un po' banale riproporre il solito fanciullino pascoliano, ritengo che i bambini non siano nè felici nè angeli asessuati... Nè attrezzati per esserlo: da Freud scopriamo che gli impulsi sessuali ci sono eccome ed anzi molto peggiori perché senza alcuna mediazione morale o culturale, il che significa incorrere in fissazioni, egoismi o sensi di colpa che nessuno può aiutarti a superare (perché di certe cose con i bimbi non si parla, eccheccavolo). Dalla nostra esperienza personale, poi, ci accorgiamo che non è affatto il periodo più bello dell'esistenza, lo dicono gli adulti perché sono infelici da adulti e devono mitizzare un'ipotetica età dell'oro che però non è mai esistita sul serio (per me si è felici, filosoficamente e non, solo se si è coscienti di esserlo).
Inoltre ritengo che dovremmo rivalutare per viverla al meglio l'età in cui trascorriamo più anni di vita, cioè quella adulta. Cosa c'è di bello nell'infanzia? Non essere adeguatamente ascoltati dagli adulti (che o ti viziano o ti ignorano o tutt'al più cercano di discutere con te quando tu non sei ancora in grado di discutere perché te ne mancano l'esperienza e le strutture psicologiche e culturali)? Soffrire o gioire indiscriminatamente per troppo o per troppo poco senza sapere perché? Sentirsi finiti se si prende una nota sul diario perché ancora si crede alle minacce dei genitori che "come ti ho fatto ti disfo"? Credere che l'amichetto/a del cuore che ci tradisce ci abbia rovinato l'esistenza e che se si perde l'amore non si troverà mai più nessun altro così? O che alla fine cacchio conta la scuola, se tanto c'ho il moroso/a (oggi l'età del morosamento è spaventosamente bassa, cmq anch'io avevo un amore disperatamente sacro a 10 anni)? Credere che i tuoi genitori ti detestino perché ti sgridano?
Quello che manca davvero è l'irresponsabilità (quasi) totale, che però nell'infanzia non è vissuta come un pregio (come invece verrà vista nell'età adulta) ma come un danno: "ecco, quando ti fa comodo mi tratti come se fossi grande, e poi mi sgridi come se fossi un bambino", quante volte l'avete detto/sentito??!
L'infanzia è una fase preparatoria, non si dovrebbero gettare giudizi sull'infanzia più di quanti se ne possano esprimere sulle fondamenta di una costruzione. Certo, puoi già vedere se l'edificio ha buone possibilità di tenere e di venire su bene (e comunque non è mai detto, anche con le migliori fondazioni a volte un cataclisma o un cedimento del terreno... Guardate la Torre di Pisa!)
E soprattutto non si dovrebbe mai denigrare il presente in funzione del passato, di un'ipotetica "età dell'oro", ma tutt'al più del futuro. Questo, credo, sarebbe saggio. Uscire dallo stato di minorità, questo è illuminismo, non aspirare a dimenticare quel po' di saggezza ed esperienza che si acquisisce con gli anni cedendolo per "un piatto di lenticchie" che nella fattispecie diventa qualche giocattolo che comunque oggi dopo un po' ci annoierebbe o poter combinare piccoli disastri lasciando che siano altri a pagarne le conseguenze.
I filosofi antichi, in particolare gli stoici ma anche Platone la vedeva allo stesso modo, giudicavano che fino ad una certa età (che corrispondeva pressapoco al superamento almeno della prima infanzia, fino ai 7 anni) non si potesse neppure parlare di "ragione" per i bambini. Oggi quella fase nei Paesi occidentali sotto la spinta del benessere si è allargata fino a comprendere buona parte dell'adolescenza e a volte anche più (v. sindrome di Peter Pan), ma le prerogative dell'infanzia non si sono modificate per questo: stato di minorità era e tale è rimasto.
Posso dire che l'infanzia è quel periodo magico e irripetibile in cui l'essere umano è veramente genuino, disinteressato, sincero e puro nell'animo e nella manifestazione dei sentimenti!!
Answers & Comments
Verified answer
Quoto Fede perché è un po' banale riproporre il solito fanciullino pascoliano, ritengo che i bambini non siano nè felici nè angeli asessuati... Nè attrezzati per esserlo: da Freud scopriamo che gli impulsi sessuali ci sono eccome ed anzi molto peggiori perché senza alcuna mediazione morale o culturale, il che significa incorrere in fissazioni, egoismi o sensi di colpa che nessuno può aiutarti a superare (perché di certe cose con i bimbi non si parla, eccheccavolo). Dalla nostra esperienza personale, poi, ci accorgiamo che non è affatto il periodo più bello dell'esistenza, lo dicono gli adulti perché sono infelici da adulti e devono mitizzare un'ipotetica età dell'oro che però non è mai esistita sul serio (per me si è felici, filosoficamente e non, solo se si è coscienti di esserlo).
Inoltre ritengo che dovremmo rivalutare per viverla al meglio l'età in cui trascorriamo più anni di vita, cioè quella adulta. Cosa c'è di bello nell'infanzia? Non essere adeguatamente ascoltati dagli adulti (che o ti viziano o ti ignorano o tutt'al più cercano di discutere con te quando tu non sei ancora in grado di discutere perché te ne mancano l'esperienza e le strutture psicologiche e culturali)? Soffrire o gioire indiscriminatamente per troppo o per troppo poco senza sapere perché? Sentirsi finiti se si prende una nota sul diario perché ancora si crede alle minacce dei genitori che "come ti ho fatto ti disfo"? Credere che l'amichetto/a del cuore che ci tradisce ci abbia rovinato l'esistenza e che se si perde l'amore non si troverà mai più nessun altro così? O che alla fine cacchio conta la scuola, se tanto c'ho il moroso/a (oggi l'età del morosamento è spaventosamente bassa, cmq anch'io avevo un amore disperatamente sacro a 10 anni)? Credere che i tuoi genitori ti detestino perché ti sgridano?
Quello che manca davvero è l'irresponsabilità (quasi) totale, che però nell'infanzia non è vissuta come un pregio (come invece verrà vista nell'età adulta) ma come un danno: "ecco, quando ti fa comodo mi tratti come se fossi grande, e poi mi sgridi come se fossi un bambino", quante volte l'avete detto/sentito??!
L'infanzia è una fase preparatoria, non si dovrebbero gettare giudizi sull'infanzia più di quanti se ne possano esprimere sulle fondamenta di una costruzione. Certo, puoi già vedere se l'edificio ha buone possibilità di tenere e di venire su bene (e comunque non è mai detto, anche con le migliori fondazioni a volte un cataclisma o un cedimento del terreno... Guardate la Torre di Pisa!)
E soprattutto non si dovrebbe mai denigrare il presente in funzione del passato, di un'ipotetica "età dell'oro", ma tutt'al più del futuro. Questo, credo, sarebbe saggio. Uscire dallo stato di minorità, questo è illuminismo, non aspirare a dimenticare quel po' di saggezza ed esperienza che si acquisisce con gli anni cedendolo per "un piatto di lenticchie" che nella fattispecie diventa qualche giocattolo che comunque oggi dopo un po' ci annoierebbe o poter combinare piccoli disastri lasciando che siano altri a pagarne le conseguenze.
I filosofi antichi, in particolare gli stoici ma anche Platone la vedeva allo stesso modo, giudicavano che fino ad una certa età (che corrispondeva pressapoco al superamento almeno della prima infanzia, fino ai 7 anni) non si potesse neppure parlare di "ragione" per i bambini. Oggi quella fase nei Paesi occidentali sotto la spinta del benessere si è allargata fino a comprendere buona parte dell'adolescenza e a volte anche più (v. sindrome di Peter Pan), ma le prerogative dell'infanzia non si sono modificate per questo: stato di minorità era e tale è rimasto.
l'infanzia è il momento in cui non sai prenderti cura da solo di te stesso benchè non sappiamo secondo noi cos'è giusto o sbagliato
bhè è quel momento della vita in cui puoi fare tutto quello che vuoi, disinteressandoti di quello ke accadrà poi.
quel breve periodo in cui non conosci i veri drammi della vita, non sai cosa vuol dire soffrire...
insomma bisognerebbe godersela l'infanzia ma nn sapendo di esserci dentro si finisce sempre per rimpiangerla dopo.
Posso dire che l'infanzia è quel periodo magico e irripetibile in cui l'essere umano è veramente genuino, disinteressato, sincero e puro nell'animo e nella manifestazione dei sentimenti!!