perchè la discontinuità di moho è più profonda sotto la crosta continentale e in particolare sotto le catene montuose e invece si avvicina più in superficie sotto la crosta oceanica? c'entra con il principio di isostasia?
spiegatelo bene grazie
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Si esatto, il tutto è legato all'isostasia.
La crosta continentale è generalmente più spessa della crosta oceanica e meno densa (è più spessa perchè formato dall'accumulo e dal corrugamento delle placche).
Il principio dell'isostasia è paragonabile al fenomeno di galleggiamento descritto dal principio di Archimede:
"un corpo immerso in un fluido riceve una spinta dal basso verso l'alto, pari al peso del volume del fluido spostato"
in questo caso non si ha un fluido, ma un solido a comportamento plastico (paragonabile al fluido, ed è il mantello) e un solido a comportamento fragile (la crosta).
"Ad esempio l'isostasia si verifica quando, durante l'orogenesi, lo spessore delle rocce della crosta aumenta. Questo comporta un aumento di peso e quindi le rocce sprofondano nell'astenosfera. La parte sprofondata si chiama radice. La radice, che per stabilire un nuovo equilibrio con l'astenosfera, compirà una serie di movimenti isostatici. Questo si verifica perché l'astenosfera risponde con un comportamento plastico alla forza intensa e costante esercitata dalla radice." (da wiki)
"Possono esserci tre casi:
1 * Il corpo tende a cadere fino a raggiungere il fondo se la forza di Archimede è minore del peso, FA < Fp, ovvero se ρflu < ρsol.
2 * Il corpo si trova in una situazione di equilibrio se la forza di Archimede è uguale al peso, FA = Fp, ovvero se ρflu = ρsol. Questo significa che se il corpo era in quiete rimarrà in quiete, mentre se era in moto si muoverà di moto decelerato fino a fermarsi per effetto dell'attrito.
3 * Il corpo tende a risalire fino alla superficie dove galleggia se la forza di Archimede è maggiore del peso, FA > Fp, ovvero se ρflu > ρsol." (sempre da wiki)
Il nostro caso è il terzo.
Sì, poiché la Moho definisce il PASSAGGIO fra crosta e mantello, il suo andamento è determinato dall' EQUILIBRIO isostatico della prima che galleggia sul secondo.
Supponendo che le masse continentali più LEGGERE, galleggino su di un mezzo più DENSO, l' elevazione crostale (montagne) deve essere compensata in profondità da un inspessimento che mantenga l' equilibrio.
Già nel 1851, G. B. AIRY propose questo modello per spiegare la situazione dell' India. Nello stesso periodo Pratt ne propose uno simile salvo che considerava la crosta a spessore costante ma a densità variabile.
Entrambi i modelli spiegavamo magnificamente le ANOMALIE GRAVITATIVE che si rilevano in corrispondenza delle catene montuose ed indicavano che il principio dell'isostasia è valido in tutto il mondo.
Il perfetto esempio di quanto sopra, sono gli ICEBERG con i 4/5 del loro volume che si trovano SOTTO la superficie dall' acqua.
La crosta continentale infatti, ha uno spessore di 28 Km a livello del mare.
Lo spessore massimo che la crosta può avere è di 70 Km, ciò significa quindi, che le montagne NON possono avere altezze SUPERIORI ai circa 10Km (sul livello mare) per effetto dell' equilibrio isostatico.
Con lo stesso principio già dall' ottocento si capì che le montagne maggiori si erano formate dove in precedenza c' era stato il maggiore accumulo di materiali ovvero i BACINI DI SEDIMENTAZIONE, cioè zone in sprofondamento con crosta sottile (tipo quella ora riscontrabile nel Mar Egeo dove si accumuleranno spessi livelli di materiali sedimentarei).
Lo stesso dicasi per il fenomeno contrario, l' EROSIONE, la quale porta a modificare l' equilibrio isost., le montagne si SOLLEVANO di 85 cm per ogni metro di materiale asportato dagli agenti morfologici.
Ciao.