Di chi è questa frase e quanto è accettabile dal punto di vista scientifico-filosofico? Un'affermazione simile andrebbe dimostrata, sappiamo bene infatti che a volte le risposte ad alcune domande sono controintuitive. Chi ci dice che l'universo non risponda a certe leggi che impediscono alcune alternative?
http://www.youtube.com/watch?v=N2rqLWcbQHA
PS Da quele film è tratto questo spezzone?
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Il film credo sia generazione mille euro..o una cosa del genere, l'ho visto tempo fa. Tra l'altro avevo riflettuto anch'io su sta cosa.
Io credo che con "tutto" si intenda tutto ciò che è umanamente possibile, che nella nostra realtà è irrealizzabile solo per mancanza di tempo..è l'inesistenza di un tempo infinito. Ma le leggi naturali rimarrebbero le stesse.
Certo poi, come ha detto qualcuno prima di me, tutto è relativo..
E' accettabile da tutti i punti di vista proprio perchè la base è l'indeterminato infinito, concetto molto astruso alle nostre menti limitate da solidi e certi inizi e conclusioni.
Ho riconosciuto la frase, lessi il libro ma non ho visto la riduzione cinematografica, "Generazione 1000 euro", lo lessi dietro il consiglio di un amico ma non mi diede forti emozioni, scialbo e prevedibile ... ciao ;-)
Dati un universo infinito e un tempo infinito non solo tutto accadrà, ma è tutto già accaduto e tutto già è, al contempo niente è accaduto, niente accadrà e niente è.
Chi ci dice che l' universo non risponda a certe leggi ? Il nostro voler credere che sia così, nulla di più nulla di meno..
La domanda é sicuramente molto complessa e può avere diverse risposte, a seconda della prospettiva dalla quale si vuole rispondere. Da un punto di vista filosofico-scientifico (cioè più vicino a un modo analitico di fare filosofia), come tu chiedi di chiarire, é molto probabilmente un non-sense, per diverse ragioni. Ne elenco qui brevemente qualcuna:
- Commette un errore categoriale, frutto di quello che Kant chiamava uso dialettico della ragione. Amplia cioè concetti propri dell'esperienza (fenomeno, tempo, accadimento) a idee che non sono mai date nell'esperienza (universo, infinito, totalità) e, pertanto, é indecidibile, nel senso che la sua verità o falsità non sono determinabili empiricamente.
- Non é falsificabile. Kant scriveva più di trecento anni fa, e la fisica, durante questo tempo, é cambiata parecchio. Possiamo postulare entità inosservabili, per spiegare fenomeni altrimenti inspiegabili, ma queste entità devono comunque possedere certe caratteristiche. Come dice Popper, una spiegazione, per essere considerata scientifica, deve essere falsificabile; ovvero, anche se sono considerate entità non osservabili, devono essere esplicitate le condizioni per la quale questa potrebbe venire invalidata. Nel caso presente, non é ben chiaro in che modo potremmo confutare l'affermazione.
- É semanticamente indeterminata. E secondo me é il problema maggiore. L'ipotesi non fa riferimento a criteri per identificare quello di cui sta parlando. Le teorie scientifiche, normalmente, hanno un ambito di applicazione, ed é proprio per quello che permettono un'interpretazione comprensibile delle cose di cui stanno parlando. Che genere di cose dovrebbero accadere in un universo infinito e in un tempo infinito? Tutti gli stati microfisici possibili (e impossibili)? Tutti gli stadi evolutivi della vita organica? Tutti i pensieri immaginabili? Tutte queste cose insieme? E tutte le loro possibili (e impossibili) combinazioni? Quindi potrebbe anche accadere una cosa e il contrario di quella cosa allo stesso tempo?
Insomma, enunciata in questa maniera, la frase mi sembra metafisicamente, epistemologicamente e linguisticamente vuota. Tutt'al più può significare una qualche tautologia matematica però, in questo caso non ci dice nulla su come il mondo effettivamente é.
se si considera l'universo infinito con il tempo unidirezionale, saranno da escludere gli avvenimenti che implicano la presenza di "configurazioni" non più disponibili. Per esempio, è difficile che io possa immaginarmi a stringere la mano (viva) a Mister George Orwell, anche se c'è il tempo infinito a mia disposizione.
...se è infinito è infinito l'accadere....
La frase, o almeno l'idea, va sicuramente attribuita a Nietzsche.
http://it.wikipedia.org/wiki/Eterno_ritorno
Edit (in particolare x Lorenzo S): certamente i greci avevano una concezione ciclica del tempo, e l'idea di qualcosa che si potrebbe chiamare ragionevolmente "eterno ritorno" si potrebbe attribuire a Platone o Pitagora. Ma l'idea di cui si parla nella domanda è diversa ed assai più precisa di queste vaghe suggestioni, e mi sembra corretto riportarla a Nietzsche. L'idea è che a causa della eternità del tempo e dell'infinità dell'universo, anche supponendo che la materia dell'universo si ricombini in maniera casuale, necessariamente ogni combinazione possibile dovrà verificarsi.
Per essere precisi, l'idea della domanda è leggermente diversa anche da quella di Nietzsche. N, sostiene che, dato che l'universo è composto da una materia finita, ma esiste da un tempo infinito, le combinazioni della materia si ripteranno ciascuna una infinità di volte. La domanda differisce parlando di un universo a sua volta infinito. Credo che in effetti se l'universo fosse infinito potrebbe "compensare" la sua durata infinita creando infinite nuove combinazioni, senza mai esaurirle. L'altra differenza è che la domanda riguarda semplicemente l'idea che ciascuna combinazione si verifichi una volta, e non che si ripeta. Giustamente, ci si domanda anche se non esistano combinazioni "proibite", che non possono verificarsi. Per quanto riguarda N, l'idea avrebbe potuto essere modificata senza cambiare l'uso che ne fa, dicendo che ciascuna combinazione possibile si ripeterà una infinità di volte. Poiché di una combinazione attuale sappiamo che è anche possibile, potremmo concludere comunque, a proposito di ciascun momento che viviamo, che è destinato a ripetersi infinite volte.
Si tratta del cosiddetto 'argomento dell'eterno ritorno' - simboleggiato icasticamente dall' uroboro, il serpente che si mangia la coda.
Sebbene la frase da te riportata non possa essere attribuita a qualcuno in modo puntuale, è certo erroneo (come fanno alcuni utenti che mi hanno preceduto nel risponderti) stabilire la paternità come nietzschiana, poichè (a rigor cronologico) il tema "appartiene" alla scuola di Pitagora, per poi essere ripreso da Platone - "infinite volte giocherò con questo bastone, esponendovi questa dottrina...".
Quanto detto non toglie che Nietzsche ne sia stato uno dei divulgatori più noti. Secondo Borges, "il più patetico" - intendendo l'aggettivo in senso etimologicamente proprio, ed una breve ricerca su wikipedia non potrà che confermarti questo giudizio, essendo le parole di N. sull'argomento particolarmente cariche e foriere di emozioni, indubbiamente commoventi.
Inoltre, se ti interessa l'argomento, posso consigliare 'Storia dell'eternità' (dello scrittore argentino testè nominato,ossia Borges) che -a metà fra il saggio e il racconto- tratta proprio di questo discorso, particolarmente caro a B. - "sono solito ritornare eternamente all'eterno ritorno" , come ebbe a dire.
Nel farti notare che un "punto di vista scientifico-filosofico" (di cui tu parli) se non un ossimoro è quantomeno un'imprecisione, essendo in realtà due i "punti i vista" (scientifico O filosofico) dal momento che provano a dare risposte a problemi cognitivi situati in territori logicamente distinti e in una certa misura mutuamente impermeabili, ti dico anche che una "dimostrazione matematica" è impossibile da un punto di vista logico in quanto "universo infinito SU tempo infinito" è una c.d. forma indeterminata.
Resta, beninteso, la suggestione metafisica: infinite volte (tante quante sono i 'grandi anni' di cui Platone parla nel Timeo) porrai su Yahoo Answer il tuo quesito, infinite volte io risponderò ad esso, infinite volte tu leggerai (se vorrai) questa glossa.
("Dato un tempo infinito, con infinite circostanze e mutamenti , l'impossibile è non comporre, almeno una volta, l'Odissea. UN SOLO UOMO IMMORTALE è TUTTI GLI UOMINI" J.L.Borges, in 'L'Aleph')
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P.S.
Lo stralcio del film che hai postato mi sembra svilire il valore della domanda
P.P.S.
Sono (ragionevolmente) sicuro che l'utente 'Babuskin' è uno studente di sociologia
tutto è possibile.
nell'insieme "infinito" non può esistere qualcosa di non possibile perchè nell"infinito" per definizione esiste ogni cosa.
Anche se non è una realtà dimostrabile perchè trascende la realtà a cui siamo abituati.
Tutto è relativo. Ci sono un'infinità di varianti e possibilità.