Il dogma è il pronunciamento emesso da un Cincilio ecumenico o dal Papa ( in particolari circostanze e quando lo dice in modo esplicito ) di una verità di fede. Succede quando, all'interno della comunità cristiana, sorgono spaccature circa l'esatta interpretazione della dottrina; quindi il concilio di tutti i Vescovi, presieduto dal Papa, stabilisce, grazie all'intervento delle Spirito Santo che fa entrare in possesso di tutta la Verità, che quella è l'esatta interpretazione da dare in termini di fede. Non è quindi una decisione di qualche Papa o Vescovo che stabiliscono qualche cosa di diverso dalla dottrina di Gesù Cristo.
Ma dogmi, verità assolute, non sono solo quelli della religione cristiana. Esistono dogmi del mondo laico i cui fondamenti non sono mai così precisi e attendibili; ma spesse volte frutto dell'intolleranza e pregiudizi nei confronto dell'uomo che non tutti considerano uguali; e dei valori non negoziabili relativi alla dignità dell'uomo che solo il movimento spirituale cristiano ha saputo affermare come verità non discutibile.
per tycocko: se metti in discussione religione e dogmi attraverso la ragione, sta a te dimostrarmi razionalmente e scientificamente la loro infondatezza.
Chi crede non ha bisogno per definizione di dimostrazioni.
Se è vero che non puoi provare l'esistenza (perchè altrimenti non sarebbe più religione ma scienza, e allora chi non ci crederebbe?) non puoi al contempo neanche provarne l'INESISTENZA.
Mentre scrivevo ti ha già risposto molto bene Mario. Aggiungo:
Si chiama dogma una verità della fede cristiana che tutti i cristiani devono ritenere come Verità
La negazione di essa costituisce una eresia.
I dogmi possono essere di due tipi:
1) definiti: quando c'è stato un pronunciamento infallibile di un papa o di un concilio ecumenico
(es. la divinità di Gesù, che fu definita dal concilio di Nicea del 325).
Una verità cristiana, importante per la fede, diventa dogma DEFINITO quando qualche gruppo di cristiani la nega, facendo nascere disaccordi nella Chiesa. In tal caso l'Autorità (papa o concilio ecumenico) interviene a definire.
2) NON definiti: quando si tratta di verità credute da tutti, dovunque e sempre
(p.e. la risurrezione di Gesù è un dogma che non è mai stato definito, perché non è mai stato messo in discussione da cristiani).
Occorre notare che NON tutte le affermazioni che si insegnano al catechismo sono dogmi di fede.
(p.e. il sacerdozio maschile e il celibato, NON definito come "dogma", anche se "condizione" posta dalla chiesa cattolica. )
Ci sono anche punti che è possibile credere come verità, senza che la loro negazione costituisca un'eresia (es. le apparizioni di Lourdes, ...).
Occorre notare che, quando il vescovo di Roma (Papa) o il Concilio ecumenico fanno una affermazione che riguarda la fede o la morale:
- o intendono usare la loro infallibilità (ma lo devono dire espressamente);
- o non intendono usarla.
Nel primo caso quell'affermazione deve essere da tutti i cristiani riconosciuta come verità e quindi vincolante in coscienza (dogma).
Nel secondo invece, il cristiano non è vincolato (a meno che citino affermazioni già precedentemente definite come infallibili da Concili Ecumenici o da papi).
In questi casi, se un cristiano ha delle valide ragioni per dissentire, può farlo, mantenendo sempre il rispetto dovuto all'autorità, ma con il rischio di andare contro Gesù Cristo.
Se invece è nel dubbio, ma segue quanto dice l'Autorità, presumibilmente non va contro gli insegnamenti di Gesù Cristo. C'è infatti da presumere che, prima di pronunciarsi, l'Autorità abbia indagatato a fondo per scoprire qual è la genuina tradizione cristiana.
Dal punto di vista "LAICO" si possono ritenere dogmi (anche se non definiti) alcuni valori ritenuti universalmente ed eticamente validi:
(p.e. l'egualianza, dignità, ... );
altri che sotto certi aspetti sono validi (p.e. il diritto alla la Vita), ma che nella pratica vengono disattesi da molti paesi (p.e. pena di morte, ecc..).
E, come ha già detto Mario, questi ultimi ("dogmi laici") trovano nel Cristianesimo (soprattutto, ma non solo) la loro piena attuazione.
I dogmi religiosi sono delle verità che vano accettate punto e basta senza ma, senza forse, senza perchè..
I dogmi religiosi propriamente detti si rifanno alla fede. Il vertice dell'esposizione organizzata del dogma teologico è la Summa Theologica di San Tommaso d'Aquino, che propone questa relazione tra fede e obiezione: "Se il nostro avversario non crede alla rivelazione divina, non vi è più alcun mezzo di provare gli articoli di fede col ragionamento, ma solo di rispondere alle sue obiezioni — se ne ha — contro la fede" (I 1 8)
Il dogma nel cristianesimo è una verità che discende dalla rivelazione divina considerata talmente evidente che coloro che non la accettano si pongono al di fuori della chiesa e sono tacciati di eresia.
Per esempio, un dogma di Fede è l'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Per secoli sono stati fatti dibattiti teologici e ci furono molti a favore (tra cui francescani) e molti a sfavore (tra cui i domenicani). Alla fine si seppe definitivamente la Verità per mezzo della bocca della stessa Maria Santissima quando apparendo a Bernadette Soubirous nel 1858 disse: "Io sono L'Immacolata Concezione".
deriva dal greco "dògma"="opinione". Il termine, originalmente utilizzato per definire le opinioni formulate dai filosofi come base alle loro dottrine, viene comunemente usato per definire i principi fondamentali di una religione, da non potersi mettere in dubbio da parte dei fedeli. dogmi religiosi propriamente detti si rifanno alla fede. Forse il vertice dell'esposizione organizzata del dogma teologico è la Summa Theologica di San Tommaso d'Aquino, che propone questa relazione tra fede e obiezione: "Se il nostro avversario non crede alla rivelazione divina, non vi è più alcun mezzo di provare gli articoli di fede col ragionamento, ma solo di rispondere alle sue obiezioni — se ne ha — contro la fede" (I 1 8).
In religioni come il cristianesimo e in parte per l'islam per dogma si intende un'affermazione che deriva da una rivelazione di Dio, e che può essere esplicita o implicita nella rivelazione. Il termine dogma viene assegnato a punti fermi teologici che sono considerati parte di un patrimonio dottrinale definitivo, talvolta a seguito di controversie, al punto che una loro proposta di discussione o revisione significa che la persona non accetta più una certa religione come sua, o che è entrata in un periodo di crisi personale. Il dogma è distinto dalle opinioni teologiche nel senso che queste ultime non sono state oggetto di definizione da parte dell'autorità. Nel cristianesimo un criterio tradizionale per stabilire se una dottrina è verità di fede è che essa sia stata creduta "da tutti, da sempre, ovunque", stabilendo quindi come parametri validi l'antichità e il consenso universale di tutte le chiese (oriente e occidente). I dogmi possono essere ulteriormente chiarificati e elaborati, ma non negati. Il rifiuto del dogma è considerato eresia e può portare alla scomunica, anche se l'esercizio di tale pratica è variato notevolmente a seconda dei periodi e delle comunità religiose.
Molti sistemi di pensiero non religiosi, sia politici che filosofici sono a volte descritti come "dogmi". Il termine dogmatismo implica che le persone sostengano le proprie convinzioni relativamente a tali sistemi in modo conformista e non ragionato.
I dogmi sono visti come un "anatema" per il metodo scientifico, e sono quindi rigettati da sistemi filosofici come il razionalismo e lo scetticismo, anche se le considerazioni metafisiche di norma non sono esplicite in quei campi.
Tuttavia, il termine "dogma", antichissimo, non ha sempre avuto un'accezione negativa: secondo la definizione di Pierre Hadot (presente nell'opera La cittadella interiore), il dogma è «un principio universale che fonda e giustifica una certa condotta pratica e che si può formulare in una o più proposizioni», e in questo caso anche sistemi filosofici apparentemente razionali e logici, ad esempio le dottrine stoiche, appaiono basate su dogmi riguardanti la natura delle cose. Ma ciò è solo apparente, si veda il paragrafo appena sopra riguardante l'apparente similitudine tra dogmi e assiomi: una cosa è una proposizione accettata finché non se ne trova una milgiore (assioma), ben altra cosa è una proposizione accettata tous court. La definizione di Hadot, che comprende sia gli assiomi della scienza che i dogmi delle religioni più fanatiche, risulta quindi poco adatto a descrivere la complessità dei sistemi di pensiero contemporanei.
L'avanzare del libero pensiero ha portato progressivamente a negativizzare il senso del termine "dogma" (in quanto il "pensiero" non dovrebbe appoggiarsi a niente di scontato,) con piena coscienza del fatto che questa posizione può portare, se non adeguatamente compresa, sempre e comunque ad un regressus ad infinitum, cosa di per se non necessariamente negativa. Ciò nonostante, Victor Hugo (che non è l'esponente di un'epoca oscurantista e superstiziosa) poteva ancora scrivere che «libertà, uguaglianza e fraternità sono dogmi di pace e di armonia. Perché conferire a essi un'accezione spaventosa?».
Io non sono una di gran fede, sono una che segue la ragione e diffida di tutte le fedi, però distingue la religione dalla religiosità. Religiosità significa per me, semplicemente, avere il senso dei propri limiti, sapere che la ragione illumina uno spazio piccolo rispetto alla grandiostà dell'universo� Io vivo il senso del mistero, che é comune tanto all'uomo di ragione che all'uomo di fede. I dogma che tu chiedi in tutti e due sensi hanno una differenza: questa
uno che ha fede riempie questo mistero con rivelazioni e verità che vengono dall'alto, e di cui non riesco a convincermi. UN senso di mistero che io chiamo senso di religiosità. Quando mi troverò alla fine della mia esistenza senza aver trovato una risposta alle domande la mia intelligenza è umiliata. Umiliata. E io accetto questa umiliazione. La accetto. E non cerco di sfuggire a questa umiliazione con la fede� Un dogma del laico é una ragione limitata - e umiliata. So di non sapere. Questo io chiamo 'la mia religiosità'" dogma laica. Spero di avermi fatto comprendere. Ketty
Il dogma è un principio che si accoglie per vero o per giusto, senza esame critico o discussione. Nella teologia cattolica, verità rivelata da Dio e definita dalla Chiesa, imposta come articolo di fede.
parole,opinioni imposte alle quali credere.solitamente si riferisce a concetti religiosi ai quali si deve credere per fede senza porsi domande,come il dogma dell'immacolata concezione....
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Il dogma è il pronunciamento emesso da un Cincilio ecumenico o dal Papa ( in particolari circostanze e quando lo dice in modo esplicito ) di una verità di fede. Succede quando, all'interno della comunità cristiana, sorgono spaccature circa l'esatta interpretazione della dottrina; quindi il concilio di tutti i Vescovi, presieduto dal Papa, stabilisce, grazie all'intervento delle Spirito Santo che fa entrare in possesso di tutta la Verità, che quella è l'esatta interpretazione da dare in termini di fede. Non è quindi una decisione di qualche Papa o Vescovo che stabiliscono qualche cosa di diverso dalla dottrina di Gesù Cristo.
Ma dogmi, verità assolute, non sono solo quelli della religione cristiana. Esistono dogmi del mondo laico i cui fondamenti non sono mai così precisi e attendibili; ma spesse volte frutto dell'intolleranza e pregiudizi nei confronto dell'uomo che non tutti considerano uguali; e dei valori non negoziabili relativi alla dignità dell'uomo che solo il movimento spirituale cristiano ha saputo affermare come verità non discutibile.
Io me ne stavo beato a leggere le risposte quando noto un copia / incolla; due risposte identiche e votate pure con i pollici in su;
scusatemi ma che senso ha?
per tycocko: se metti in discussione religione e dogmi attraverso la ragione, sta a te dimostrarmi razionalmente e scientificamente la loro infondatezza.
Chi crede non ha bisogno per definizione di dimostrazioni.
Se è vero che non puoi provare l'esistenza (perchè altrimenti non sarebbe più religione ma scienza, e allora chi non ci crederebbe?) non puoi al contempo neanche provarne l'INESISTENZA.
Ciao.
Mentre scrivevo ti ha già risposto molto bene Mario. Aggiungo:
Si chiama dogma una verità della fede cristiana che tutti i cristiani devono ritenere come Verità
La negazione di essa costituisce una eresia.
I dogmi possono essere di due tipi:
1) definiti: quando c'è stato un pronunciamento infallibile di un papa o di un concilio ecumenico
(es. la divinità di Gesù, che fu definita dal concilio di Nicea del 325).
Una verità cristiana, importante per la fede, diventa dogma DEFINITO quando qualche gruppo di cristiani la nega, facendo nascere disaccordi nella Chiesa. In tal caso l'Autorità (papa o concilio ecumenico) interviene a definire.
2) NON definiti: quando si tratta di verità credute da tutti, dovunque e sempre
(p.e. la risurrezione di Gesù è un dogma che non è mai stato definito, perché non è mai stato messo in discussione da cristiani).
Occorre notare che NON tutte le affermazioni che si insegnano al catechismo sono dogmi di fede.
(p.e. il sacerdozio maschile e il celibato, NON definito come "dogma", anche se "condizione" posta dalla chiesa cattolica. )
Ci sono anche punti che è possibile credere come verità, senza che la loro negazione costituisca un'eresia (es. le apparizioni di Lourdes, ...).
Occorre notare che, quando il vescovo di Roma (Papa) o il Concilio ecumenico fanno una affermazione che riguarda la fede o la morale:
- o intendono usare la loro infallibilità (ma lo devono dire espressamente);
- o non intendono usarla.
Nel primo caso quell'affermazione deve essere da tutti i cristiani riconosciuta come verità e quindi vincolante in coscienza (dogma).
Nel secondo invece, il cristiano non è vincolato (a meno che citino affermazioni già precedentemente definite come infallibili da Concili Ecumenici o da papi).
In questi casi, se un cristiano ha delle valide ragioni per dissentire, può farlo, mantenendo sempre il rispetto dovuto all'autorità, ma con il rischio di andare contro Gesù Cristo.
Se invece è nel dubbio, ma segue quanto dice l'Autorità, presumibilmente non va contro gli insegnamenti di Gesù Cristo. C'è infatti da presumere che, prima di pronunciarsi, l'Autorità abbia indagatato a fondo per scoprire qual è la genuina tradizione cristiana.
Dal punto di vista "LAICO" si possono ritenere dogmi (anche se non definiti) alcuni valori ritenuti universalmente ed eticamente validi:
(p.e. l'egualianza, dignità, ... );
altri che sotto certi aspetti sono validi (p.e. il diritto alla la Vita), ma che nella pratica vengono disattesi da molti paesi (p.e. pena di morte, ecc..).
E, come ha già detto Mario, questi ultimi ("dogmi laici") trovano nel Cristianesimo (soprattutto, ma non solo) la loro piena attuazione.
Ciao
Fra
I dogmi religiosi sono delle verità che vano accettate punto e basta senza ma, senza forse, senza perchè..
I dogmi religiosi propriamente detti si rifanno alla fede. Il vertice dell'esposizione organizzata del dogma teologico è la Summa Theologica di San Tommaso d'Aquino, che propone questa relazione tra fede e obiezione: "Se il nostro avversario non crede alla rivelazione divina, non vi è più alcun mezzo di provare gli articoli di fede col ragionamento, ma solo di rispondere alle sue obiezioni — se ne ha — contro la fede" (I 1 8)
Il dogma nel cristianesimo è una verità che discende dalla rivelazione divina considerata talmente evidente che coloro che non la accettano si pongono al di fuori della chiesa e sono tacciati di eresia.
Per esempio, un dogma di Fede è l'Immacolata Concezione della Beata Vergine Maria. Per secoli sono stati fatti dibattiti teologici e ci furono molti a favore (tra cui francescani) e molti a sfavore (tra cui i domenicani). Alla fine si seppe definitivamente la Verità per mezzo della bocca della stessa Maria Santissima quando apparendo a Bernadette Soubirous nel 1858 disse: "Io sono L'Immacolata Concezione".
deriva dal greco "dògma"="opinione". Il termine, originalmente utilizzato per definire le opinioni formulate dai filosofi come base alle loro dottrine, viene comunemente usato per definire i principi fondamentali di una religione, da non potersi mettere in dubbio da parte dei fedeli. dogmi religiosi propriamente detti si rifanno alla fede. Forse il vertice dell'esposizione organizzata del dogma teologico è la Summa Theologica di San Tommaso d'Aquino, che propone questa relazione tra fede e obiezione: "Se il nostro avversario non crede alla rivelazione divina, non vi è più alcun mezzo di provare gli articoli di fede col ragionamento, ma solo di rispondere alle sue obiezioni — se ne ha — contro la fede" (I 1 8).
In religioni come il cristianesimo e in parte per l'islam per dogma si intende un'affermazione che deriva da una rivelazione di Dio, e che può essere esplicita o implicita nella rivelazione. Il termine dogma viene assegnato a punti fermi teologici che sono considerati parte di un patrimonio dottrinale definitivo, talvolta a seguito di controversie, al punto che una loro proposta di discussione o revisione significa che la persona non accetta più una certa religione come sua, o che è entrata in un periodo di crisi personale. Il dogma è distinto dalle opinioni teologiche nel senso che queste ultime non sono state oggetto di definizione da parte dell'autorità. Nel cristianesimo un criterio tradizionale per stabilire se una dottrina è verità di fede è che essa sia stata creduta "da tutti, da sempre, ovunque", stabilendo quindi come parametri validi l'antichità e il consenso universale di tutte le chiese (oriente e occidente). I dogmi possono essere ulteriormente chiarificati e elaborati, ma non negati. Il rifiuto del dogma è considerato eresia e può portare alla scomunica, anche se l'esercizio di tale pratica è variato notevolmente a seconda dei periodi e delle comunità religiose.
Molti sistemi di pensiero non religiosi, sia politici che filosofici sono a volte descritti come "dogmi". Il termine dogmatismo implica che le persone sostengano le proprie convinzioni relativamente a tali sistemi in modo conformista e non ragionato.
I dogmi sono visti come un "anatema" per il metodo scientifico, e sono quindi rigettati da sistemi filosofici come il razionalismo e lo scetticismo, anche se le considerazioni metafisiche di norma non sono esplicite in quei campi.
Tuttavia, il termine "dogma", antichissimo, non ha sempre avuto un'accezione negativa: secondo la definizione di Pierre Hadot (presente nell'opera La cittadella interiore), il dogma è «un principio universale che fonda e giustifica una certa condotta pratica e che si può formulare in una o più proposizioni», e in questo caso anche sistemi filosofici apparentemente razionali e logici, ad esempio le dottrine stoiche, appaiono basate su dogmi riguardanti la natura delle cose. Ma ciò è solo apparente, si veda il paragrafo appena sopra riguardante l'apparente similitudine tra dogmi e assiomi: una cosa è una proposizione accettata finché non se ne trova una milgiore (assioma), ben altra cosa è una proposizione accettata tous court. La definizione di Hadot, che comprende sia gli assiomi della scienza che i dogmi delle religioni più fanatiche, risulta quindi poco adatto a descrivere la complessità dei sistemi di pensiero contemporanei.
L'avanzare del libero pensiero ha portato progressivamente a negativizzare il senso del termine "dogma" (in quanto il "pensiero" non dovrebbe appoggiarsi a niente di scontato,) con piena coscienza del fatto che questa posizione può portare, se non adeguatamente compresa, sempre e comunque ad un regressus ad infinitum, cosa di per se non necessariamente negativa. Ciò nonostante, Victor Hugo (che non è l'esponente di un'epoca oscurantista e superstiziosa) poteva ancora scrivere che «libertà, uguaglianza e fraternità sono dogmi di pace e di armonia. Perché conferire a essi un'accezione spaventosa?».
Io non sono una di gran fede, sono una che segue la ragione e diffida di tutte le fedi, però distingue la religione dalla religiosità. Religiosità significa per me, semplicemente, avere il senso dei propri limiti, sapere che la ragione illumina uno spazio piccolo rispetto alla grandiostà dell'universo� Io vivo il senso del mistero, che é comune tanto all'uomo di ragione che all'uomo di fede. I dogma che tu chiedi in tutti e due sensi hanno una differenza: questa
uno che ha fede riempie questo mistero con rivelazioni e verità che vengono dall'alto, e di cui non riesco a convincermi. UN senso di mistero che io chiamo senso di religiosità. Quando mi troverò alla fine della mia esistenza senza aver trovato una risposta alle domande la mia intelligenza è umiliata. Umiliata. E io accetto questa umiliazione. La accetto. E non cerco di sfuggire a questa umiliazione con la fede� Un dogma del laico é una ragione limitata - e umiliata. So di non sapere. Questo io chiamo 'la mia religiosità'" dogma laica. Spero di avermi fatto comprendere. Ketty
E'il o i concetti base indiscutibili di una dottrina (filosofica o religiosa)...
...oppure è un film di Kevin Smith con Linda Fiorentino!
Il dogma è un principio che si accoglie per vero o per giusto, senza esame critico o discussione. Nella teologia cattolica, verità rivelata da Dio e definita dalla Chiesa, imposta come articolo di fede.
parole,opinioni imposte alle quali credere.solitamente si riferisce a concetti religiosi ai quali si deve credere per fede senza porsi domande,come il dogma dell'immacolata concezione....