Con “sapienza”, intendo “conoscenze, competenze ed esperienze”.
A parte una condanna dal sapore moralista, c’è una differenza di significato fra “saccenza” e “sapienza”? Oppure, “saccenza” sta a “sapienza” come “buonista” sta a “buono” e “moralista” sta a “morale”?
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Cosa significhino i termini te lo hanno già spiegato, non intendo essere inutilmente ridondante.
Ciò non toglie però, che su Answers tutti i suddetti aggettivi vengano usati, il più delle volte, a sproposito.
Cominciamo con la saccenza. Per poter dire di qualcuno che è saccente, dovremmo avere un quadro chiaro delle sue conoscenze. Di solito non lo abbiamo. Così qualcuno "deduce" - con una saccenza indiscutibile - che le affermazioni, i consigli, le opinioni espresse da una persona che dimostra una certa cultura e capacità dialettiche siano da saccente.
Classico caso di pulpito e predica che non collimano.
A volte basta sostenere di essersi laureati per vedersi recapitare la targa di saccenti direttamente a casa.
La stessa cosa accade col buonismo - termine che odio.
Per stabilire se una persona è ipocritamente benevola, dovremmo conoscerne la vita, le esperienze e sapere come si comporta nella vita. Se non lo sappiamo, possiamo sfoggiare vera sapienza e stare zitti.
Definire buonista una persona quando magari è soltanto buona significa arrogarsi un diritto cognitivo che non abbiamo.
Il moralista lo metterei in una categoria a sé stante, non fosse che per decidere preventivamente cosa sia la morale e in quale ambito andrebbe applicata.
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P.S. Ho parlato di Answers, ma il discorso si può applicare anche al mondo là fuori, dove a volte bastano un congiuntivo composto o una parola insolita per indurre l'interlocutore a darti del saccente (ammesso che costui conosca il termine).
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Mi scuso per le aggiunte plurime... trovo interessante il fatto che, nei dialetti campani, per dire che una cosa non la sai dici "nunn'o saccio". Curioso, no? :)
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@Bifidus: ti converrebbe essere un po' più attivo quando apri il vocabolario. Conoscenza si scrive SENZA "i".
Forse ti confondi con scienza e coscienza...
La saccenza è supponenza! E' ostentare conoscenze che spesso non si hanno ma si è convinti di avere! E comunque vengono espresse in modo sprezzante!
E' un termine certamente negativo e spregiativo! Quando dici a una persona che è saccente non stai facendogli un complimento!
l'homo ""sapiens"" è umile, prudente, avveduto, mantiene forte la "curiosità" del sapere, sa ancora di ignorare delle cose..
mentre l'homo ""saccens"" è arrogante, presuntuoso, supponente, non sa di non sapere tutto, e te lo fa pesare pure
questa -che ho trovato in rete- è una semplice ma efficace...ode
La saccenza (estratti dalla tenda)
La saccenza, quel mattino,
svegliandosi di buon ora
specchiò il suo conoscere…
compiacendosi nel vedere
quanto fosse il suo sapere.
***
E intonò a gran voce la sua prece quotidiana:
“Quanto sono erudita…quanto sono istruita…
la mia competenza tiene banco alla scienza,
sol la mia è verità…tutte le altre nullità.”
***
Non vedeva, la saccenza,
specchiandosi alla sua conoscenza
che spesso le veniva detto:
“Umiltà…cara mia…
l’arroganza non è nobiltà
mentre sputi le tue sentenze
gli altri si accorgono delle tue mancanze,
la saccenza non fa rima con sapienza,
e misero sarà il tuo sapere
se sol di te stessa ti vorrai nutrire..."
***
E come disse mio papà un dì:
"Saccenza,
figlia della supponenza,
nonchè madre dell'insofferenza
ed infine
nonna dell'indifferenza..."
Gill
Ciao Cosimo! Il saccente è colui che ostenta sino a diventare noioso il suo sapere [che in realtà ci può pure essere...non è detto, come sostiene il primo utente che ha risposto (mi auguro che non se la prenda per questa mia sottolineatura...un po' da saccente, tanto per rimanere in tema!^_^) che il saccente dice cose non vere], mentre il sapiente è colui che sa (non è detto, pertanto, che il sapiente non possa essere saccente in alcuni frangenti)...diciamo che gli ultimi paragoni che hai fatto ci possono stare!
Mi piace quello che ha risposto l'utente sopra di me e la penso allo stesso modo.
Il sapiente è colui che conosce e condivide il sapere con l'altro.
Il saccente è colui che, pur dotato di conoscenza, illude di condividere ma vuole solo prevaricare.
indipendentemente dal riscontro etimologico io considero il saccente colui che non mette al servizio degli altri la propria sapienza.
E' colui che inizialmente silenzioso e concentrato nello studio dell'interlocutore del momento, usa al momento opportuno centellinare alcune perle di conoscenza utilizzando terminologie complesse e impedendo all'altro di capire, istruirsi e/o iniziare un dialogo.
Saccente sta a sapienza come egocentrismo e presunzione stanno a insegnamento e accademia.
Concordo con Metello, "saccenza" esporre argomenti di cui non si è esperti ed esprimersi come fossero "verità" incontrastabili e spesso con arroganza.
"Sapienza" è come hai detto tu conoscenza, competenze, esperienze, cultura,.... ciò che è insito in noi.
I due termini sono agli antipodi perciò non possono essere equiparati: sapienza non puo` stare con saccenza, come buonista sta a buono
no, sono molto differenti i due termini! saccenza vuol dire credere di conoscere bene qualcosa, e vantarsi davanti agli altri della propria conoscenza, quando in realtà sei solo uno che si crede chissà chi. sapienza invece vuol dire essere a conoscenza di varie informazioni e utilizzarle nel modo più saggio possibile, cercando di trasmettere agli altri la tua conoscenza.
Escludiamo l'espressione “con un saccente barattier si convenne del prezzo” (usata pare da Boccaccio) in cui la parola saccente, significa scaltro arguto, il temnine in qualche secolo ha cambiato significato. Ignorante io a non saperlo, ma si tratta quasi d'archeologia linguistica.
La saccenza poi come tenine non è proprio ch'esista. Con proprietà di linguaggio si dovrebbe dire saccenteria per indicare l'essere saccente il modo di fare da saccente che è colui che, o chi presume di sapere e in realtà non sa, oppure chi ostenta presuntuosamente ciò che sa e che è poco. Gli esempi che vengono in mente sono espressioni come: un ragazzino saccente; fare il saccente.
Poi siccome a noi piace pensare per “sostanze” la tigre per i medioevali era tale in quanto qualitativamente “tigrosa” abbiamo inventata la parola saccenza quale descrizione di una specie di sostanza che pervade colui che ci affligge col suo suppore di sapere quasi come il catarro della mia sinusite mi affligge in questi giorni d'autunno se vado in scooter... per fortuna qualche domanda come questa permette di distrarsi.
A questo punto mi pare che alla prima domanda, se c’è una differenza di significato fra “saccenza” e “sapienza” la risposta è sì la sapienza essendo conoscenza mentre la saccenza è una delle tante forme d'ignoranza.
A mio modo di vedere – di conseguenza – non abbiamo lo stesso rapporto tra “saccenza” e “sapienza” come “buonista” e “buono”, o “moralista” e “morale”? Mentre io vedo opposizione tra i due termini di cui discutiamo, tra “buono” e “buonista” come “moralista” e “morale” abbiamo più un rapporto tra un atteggiamento ed una critica ad esso. E spesso la posizione del critico non mi pare avere maggior fondamento rispetto a quella di colui che viene criticato.
saccente è il presuntuoso nel sapere, il saputello o sapientone che dìr si voglia, insomma lo sputasentenze ( ha come vedi un'accezione prettamente negativa),
invece il sapiente è il saggio, il dotto, il savio, il colto (in tal caso il significato è nettamente positivo).
ciao!