Se la Natura è interpretata come destino (Schicksal) potresti mettere Hegel o se proprio non te la senti Marx. La potenza del destino è quella che incombe sull'uomo quando è calato nel regno della storia. E' un argomento che purtroppo al liceo si fa poco ma c'è una bellissima interpretazione dell'Antigone che fa Hegel nella Fenomenologia che potrebbe tornarti utile. La Natura ovviamente è la Natura dialettica dello Spirito, che per Hegel è ineludibile. L'unica cosa che possiamo farne è acquistare consapevolezza della necessità dello sviluppo dello Spirito. Un ragionamento simile vale per Marx che di fatto è un Hegel invertito. Lui parla di lotta di classe, ma la legge di sviluppo della società è dialettica ed inevitabile.
Per Marx il percorso dialettico dell'uomo nella storia è un tentativo di emanciparsi dalla dipendenza materiale dalla natura attraverso la tecnica. Quanto questo tentativo sia riuscito è un commento che potresti mettere a pendice tu
Anche Nietzche potrebbe offrirti molti spunti. Infondo il suo è un tentativo di "manciparsi" dalla potenza della Natura che conduce al nichilismo. Il nichilismo infondo è il risultato dell'imponenza del nulla che l'individuo ha di fronte a se quando uccide i suoi dei.
Più in generale per adattare il tuo argomento ad autori occorre "piegare" il concetto di natura ai tuoi scopi per così dire. Il tema che poni è già in sé un tema filosofico.
La fragilità dell'uomo potrebbe essere anche letta come la sua incapacità di cogliere appieno la Natura e doversi accontentare perciò delle apparenze ed in questo caso potresti collegarlo a Schopenhauer.
Il consiglio più generale che ti do. E' quello di non cercare di individuare uno stesso tema per tutte le discipline. E' pressoché impossibile trovare un argomento da replicare in tutte le materie. Devi piuttosto pensare un percorso. Un sentiero. Tracciare un racconto nel quale i diversi argomenti sono interconnessi e collegati argomentativamente tra loro. Insomma a te serve più un "attacco" alla materia che un argomento che tutte abbiano in comune.
Il tuo tema potrebbe persino cambiare man mano che parli. La fragilità dell'uomo di fronte alla Natura potresti vederla come una consapevolezza che conduce ad un pessimismo di fondo. In questo caso l'attacco a Nietsche sarebbe più semplice o anche a Schopenhauer e il suo discorso del pendolo tra l'illusione e la noia.
Ho voluto darti qualche spunto. Se ti va puoi pormi domande più dettagliate nel mio Blog:
Basta commentare un qualsiasi articolo anche non inerente al tuo tema. A parte Nietzche e Comte che ancora mancano quelli che citi ci sono tutti. Potrei darti una mano in caso di dubbi o necessità di chiarimenti ;)
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Schopenhauer a gogo
Se la Natura è interpretata come destino (Schicksal) potresti mettere Hegel o se proprio non te la senti Marx. La potenza del destino è quella che incombe sull'uomo quando è calato nel regno della storia. E' un argomento che purtroppo al liceo si fa poco ma c'è una bellissima interpretazione dell'Antigone che fa Hegel nella Fenomenologia che potrebbe tornarti utile. La Natura ovviamente è la Natura dialettica dello Spirito, che per Hegel è ineludibile. L'unica cosa che possiamo farne è acquistare consapevolezza della necessità dello sviluppo dello Spirito. Un ragionamento simile vale per Marx che di fatto è un Hegel invertito. Lui parla di lotta di classe, ma la legge di sviluppo della società è dialettica ed inevitabile.
Per Marx il percorso dialettico dell'uomo nella storia è un tentativo di emanciparsi dalla dipendenza materiale dalla natura attraverso la tecnica. Quanto questo tentativo sia riuscito è un commento che potresti mettere a pendice tu
Anche Nietzche potrebbe offrirti molti spunti. Infondo il suo è un tentativo di "manciparsi" dalla potenza della Natura che conduce al nichilismo. Il nichilismo infondo è il risultato dell'imponenza del nulla che l'individuo ha di fronte a se quando uccide i suoi dei.
Più in generale per adattare il tuo argomento ad autori occorre "piegare" il concetto di natura ai tuoi scopi per così dire. Il tema che poni è già in sé un tema filosofico.
La fragilità dell'uomo potrebbe essere anche letta come la sua incapacità di cogliere appieno la Natura e doversi accontentare perciò delle apparenze ed in questo caso potresti collegarlo a Schopenhauer.
Il consiglio più generale che ti do. E' quello di non cercare di individuare uno stesso tema per tutte le discipline. E' pressoché impossibile trovare un argomento da replicare in tutte le materie. Devi piuttosto pensare un percorso. Un sentiero. Tracciare un racconto nel quale i diversi argomenti sono interconnessi e collegati argomentativamente tra loro. Insomma a te serve più un "attacco" alla materia che un argomento che tutte abbiano in comune.
Il tuo tema potrebbe persino cambiare man mano che parli. La fragilità dell'uomo di fronte alla Natura potresti vederla come una consapevolezza che conduce ad un pessimismo di fondo. In questo caso l'attacco a Nietsche sarebbe più semplice o anche a Schopenhauer e il suo discorso del pendolo tra l'illusione e la noia.
Ho voluto darti qualche spunto. Se ti va puoi pormi domande più dettagliate nel mio Blog:
http://ilbarattolodelleidee.org/
Basta commentare un qualsiasi articolo anche non inerente al tuo tema. A parte Nietzche e Comte che ancora mancano quelli che citi ci sono tutti. Potrei darti una mano in caso di dubbi o necessità di chiarimenti ;)