ciao...ho quattordici anni adesso e ho scoperto de andrè grazie alla famiglia k lo ha sempre ammirato come uno dei grandi cantanti della storia della musica italiana ma quello ke io ho visto in lui era un vero e proprio poeta...la mia canzone preferits non è fra quelle più famose ed è nella mia ora di libertà...voi k ve ne pare?secondo voi k significatoha? grazie in anticipo x le risposte ciauuu
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beh...innanzitutto vista la tua età e visto quello che ascoltano i tuoi coetanei mi complimento con te che apprezzi la poesia di Fabrizio de André...
Nella mia ora di libertà è uno dei brani più intensi di De André e anche tra quelli che io preferisco, ma per poter capire a fondo il suo significato bisogna relazionarlo con i brani dell'album di cui fa parte ovvero Storia di un Impiegato.
Si tratta di un concept album...ciò significa che ogni canzone dell'album parla di uno stesso concetto, o argomento che collega tra loro le canzoni...
per storia di un impiegato la situazione è ancora più complessa in quanto in tutto l'album si racconta la Storia di quest'impiegato appunto che si sviluppa dalla prima all'ultima traccia.
Cerco ora di spiegartela brevemente, premettendo che Nella mia ora di libertà è l'ultima traccia dell'album e rappresenta così la conclusione della storia.
L'album tratta un tema politico fortemente in voga negli anni in cui fu composto, il 1973, ovvero la rivolta sociale, quella che fecero i sesantottini nel 1968 appunto.
l'album si apre con un introduzione:
Lottavano così come si gioca
i cuccioli del maggio era normale:
loro avevano il tempo anche per la galera
ad aspettarli fuori rimaneva
la stessa rabbia la stessa primavera...
Si parla in questi pochi versi dei cuccioli del maggio, ovvero dei protagonisti del Maggio francese, una rivolta avvenuta in francia nel Maggio 1968 che vide coinvolti numerosi studenti parigini che furono arrestati per le strade.
Gli studenti appunto, essendo giovani avrebbero avuto il tempo per la galera ed anche per rinnovare le loro proteste appena usciti di prigione. Ma erano anche quelli più facili da accusare non essendosi ancora allineati al sistema e perciò il loro arresto avrebbe fatto contenti chi si aspettava un miglioramento di ordine publico ed anche chi aveva intenzione di fermare le rivolte in quanto l'arresto di quei giovani rappresentava una vittoria ed un esempio per chiunque altro avesse avuto l'intenzione di rivoltarsi.
Dopo questi pochi versi comincia il primo brano vero e proprio che è però in realtà ancora parte dell'introduzione: Canzone del Maggio.
Si tratta di un riadattamento fatto da Faber di una delle canzoni dei rivoltosi francesi. In questo brano parlano gli studenti che accusano il popolo di essere poco coraggioso in quanto non li avevano appoggiati nella loro rivolta e li avevano addirittura portati all'arresto. Nel brano, quasi come un monito, si ripete la frase: "Per quanto voi vi crediate assolti siete lo stesso coinvolti" riferita ovviamente a quelli che si ritenevano innocenti e li avevano accusati.
A questo punto comincia la vera e propria storia dell'impiegato, col brano La bomba in testa.
L'impiegato, alcuni anni dopo le rivolte si trova per caso ad ascoltare la canzone del Maggio. In un primo momento egli si dissocia da quello che avevano fatto i suoi allora coetanei francesi. Ma piano piano le sue riflessioni lo portano a comprendere che l'unico motivo per cui quei ragazzi avevano agito era stato la lbertà...proprio quella che a lui mancava. A questo punto egli decide, essendo ormai in ritardo, di agire da solo, di farsi giustizia con un attentato, una bomba che faccia saltare in aria i potenti e lo liberi dalla schiavitù che gli procura il potere costituito. A questo punto egli va a dormire (la canzone adesso è "Al ballo mascherato) e di notte sogna di essere ad un ballo mascherato a cui sono invitati tutti i più grandi esponenti della storia, Cristo, Nobel, la Madonna, Edipo, Dante, Paolo e francesca, la Pietà e la statua della libertà, l'ammiraglio Nelson ed i suoi genitori, ultimo, ma non d'importanza, ostacolo alla sua libertà. E sogna così di farli saltare tutti in aria con una bomba, compreso colui che "mi hai insegnato il come si fa". Un atto quindi estremamente individualista che l'impiegato stufo di tutto aveva compiuto per poter reclamare a piena voce la sua libertà.
Si passa così a un secondo sogno (Sogno numero due) in cui l'impiegato si immagina processato dopo la strage del ballo. In questo sogno però il giudice anzichè accusarlo lo assolve in quanto ritiene che il suo atto abbia favorito il potere. Infatti l'impiegato con quel gesto si era comportato da vero giudice ed aveva giudicato al di sopra di ogni altro giudice. Lo eleva al ruolo di potere supremo.
"Oggi un giudice come me
lo chiede al potere se può giudicare.
Tu sei il potere.
Vuoi essere giudicato?
Vuoi essere assolto o condannato?"
così l'impiegato non volendo si assoggetta al potere e nel sogno successivo (Canzone del padre), assolto, deve essere reintegrato all'interno della società nel suo nuovo ruolo.
Il giudice così gli affida il ruolo del padre che aveva ucciso al ballo mascherato.
"Non dovrai che restare sul ponte
e guardar le altre navi passare.
Le più piccole dirigile al fiume
le più grandi sanno già dove andare"
Come ben si capisce il povero impiegato non ha risolto nulla in quanto il