La grammatica prescrittiva italiana stabilisce che i tempi composti dei verbi servili si formino con l' ausiliare usato per la costruzione dei tempi composti del verbo retto.
Dunque, poiché 'venire' si costruisce con l' ausiliare essere, la forma grammaticale corretta (secondo la grammatica 'rigorosa') è 'è voluto venire'.
In realtà, tanto nel linguaggio parlato, quanto nel linguaggio scritto, forme del tipo 'ha voluto venire' sono ormai frequentissime e diffuse. Io, da parlante madrelingua italiano, non percepisco come grammaticalmente scorretta la forma 'ha voluto venire' (anche se preferisco e uso 'è voluto venire'). E poiché la grammatica la fanno i parlanti, e non i grammatici, ....
Si dice <<è voluto venire>> perché "volere" è un verbo "servile" e i verbi servili (volere, dovere, potere) si accompagnano al verbo ausiliare che esige il verbo principale della frase.
Es.: é voluta partire--- infatti il verbo principale è "partire" e questo verbo si coniuga con "essere" (sono partito, sei partita, ecc.).
Altro es.: sono voluto andare in Slovenia----- perché andare vuole l'ausiliare essere.
Ho voluto salutarli----infatti "salutare" vuole l'ausiliare "avere"
Idem con potere e dovere.
Ho voluto vederli, ma sono dovuto partire all'improvviso.
Si dice in entrambi i modi, dipende se si vuole enfatizzare di più il concetto di "volere" o quello di "venire". Se dici "ha voluto venire" sottolinei la volontà, se dici "è voluto venire" sottolinei l'azione principale, il fatto che sia venuto.
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decisamente si dice E' voluto venire
si usa l'ausiliare essere
La grammatica prescrittiva italiana stabilisce che i tempi composti dei verbi servili si formino con l' ausiliare usato per la costruzione dei tempi composti del verbo retto.
Dunque, poiché 'venire' si costruisce con l' ausiliare essere, la forma grammaticale corretta (secondo la grammatica 'rigorosa') è 'è voluto venire'.
In realtà, tanto nel linguaggio parlato, quanto nel linguaggio scritto, forme del tipo 'ha voluto venire' sono ormai frequentissime e diffuse. Io, da parlante madrelingua italiano, non percepisco come grammaticalmente scorretta la forma 'ha voluto venire' (anche se preferisco e uso 'è voluto venire'). E poiché la grammatica la fanno i parlanti, e non i grammatici, ....
Chi è venuto?!? xD
ha voluto venire
E' VOLUTO VENIRE!!!!!!!!!!!!
ragazzi,, povera ITALIA!!!
termine esatto: è voluto venire!
Si dice <<è voluto venire>> perché "volere" è un verbo "servile" e i verbi servili (volere, dovere, potere) si accompagnano al verbo ausiliare che esige il verbo principale della frase.
Es.: é voluta partire--- infatti il verbo principale è "partire" e questo verbo si coniuga con "essere" (sono partito, sei partita, ecc.).
Altro es.: sono voluto andare in Slovenia----- perché andare vuole l'ausiliare essere.
Ho voluto salutarli----infatti "salutare" vuole l'ausiliare "avere"
Idem con potere e dovere.
Ho voluto vederli, ma sono dovuto partire all'improvviso.
Sono potuti arrivare in tempo all'aeroporto.
Siamo dovuti andare alla stazione a piedi.
Non è difficile, vero? Ciao
Si dice in entrambi i modi, dipende se si vuole enfatizzare di più il concetto di "volere" o quello di "venire". Se dici "ha voluto venire" sottolinei la volontà, se dici "è voluto venire" sottolinei l'azione principale, il fatto che sia venuto.
è voluto venire... è voluta venire...
ha voluto si usa quando non c'è il verbo a seguito
io dico E' VOLUTO VENIRE....
è voluto venire