Miscuglio: sono dei sistemi formati dall'insieme di più materiali. (come le leghe)
Soluzioni: sono miscugli omogenei liquidi; una soluzione è composta da un liquido nel quale vengono sciolti uno o più materiali che possono essere solidi, liquidi o aeriformi. (come acqua+ sale)
fondamentalmente niente solo che si parla di soluzioni quando tu inserisci un soluto solitamente solido in un solvente e naturalmente hai una concentrazione nota mentre un miscuglio detta miscela è una miscela fra piu liquidi o piu solidi o piu gas e solitamente non è determinata la concentrazione di ognuno dei componenti
In chimica si intende per miscela o miscuglio[1] l'insieme di più composti chimici che insieme conservano comunque inalterate le loro singole caratteristiche, come il colore, il sapore, l'odore, lo stato fisico.
Normalmente è assai improbabile che la materia si trovi sotto forma di sostanza pura; il più delle volte si presenta sotto forma di miscuglio o miscela.
In chimica una soluzione è un sistema omogeneo che può essere decomposto per mezzo di metodi fisici.
Nelle soluzioni generalmente si usa chiamare soluto o fase dispersa la sostanza (o le sostanze) in quantità minore e solvente o fase disperdente la sostanza in quantità maggiore. Ciò comporta un'ambiguità, dovuta alla differenza dei rapporti quantitativi in temini di massa, volume o numero di moli. Quando, nelle condizioni ambientali date, le sostanze sono in differenti stati fisici si definisce solvente la sostanza che conserva il suo stato.
Nel caso di soluti ionici lo scioglimento avviene perché le molecole polari del solvente circondano gli ioni del sale inserendosi anche all'interno del reticolo cristallino ed indebolendo quindi l'attrazione tra gli ioni di carica opposta.
Nel caso di soluti polari lo scioglimento avviene per attrazione reciproca tra le cariche opposte dei dipoli delle molecole di soluto e solvente.
Una soluzione si differenzia da una generica dispersione perché il soluto è disperso nel solvente a livello di singole molecole o ioni, ciascuno di essi circondato da molecole di solvente (il termine tecnico che descrive questo fenomeno è solvatazione).
La quantità massima di soluto che può sciogliersi in un dato solvente si chiama solubilità ed è funzione della struttura chimica dei due composti e della temperatura.
La maggior parte dei composti liquidi e solidi ha una solubilità direttamente proporzionale alla temperatura, le solubilità dei gas hanno invece in genere un andamento opposto.
I valori delle solubilità delle sostanze nei diversi solventi sono costanti e sono riportati in letteratura.
Una soluzione è detta satura quando contiene la massima quantità di soluto che il solvente è in grado di sciogliere a quella temperatura; aggiungendo ad una soluzione satura ulteriore soluto, questo non si scioglie ma si separa dalla soluzione precipitando (se è un solido), formando una nuova fase (se è un liquido) o gorgogliando (se è un gas).
Una soluzione è detta insatura quando contiene una quantità di soluto inferiore a quella massima che il solvente è in grado di sciogliere a quella temperatura; aggiungendo ulteriore soluto, questo si scioglierà nella soluzione.
In condizioni particolari è possibile ottenere soluzioni soprassature, ovvero soluzioni che contengono più soluto di quanto il solvente sia normalmente in grado di sciogliere a quella temperatura; tali soluzioni sono sistemi instabili che in seguito a perturbazioni meccaniche (agitazione, scuotimento, aggiunta di corpi estranei) liberano l'eccesso di soluto trasformandosi in soluzioni sature. L'aggiunta di pochi cristalli di soluto ad una soluzione soprassatura per provocare la separazione del soluto è detta semina.
La misura della quantità di soluto rispetto alla quantità di solvente è detta concentrazione e viene misurata sia tramite unità fisiche che tramite unità chimiche.
genericamente, quantità di soluto per volume di soluzione
percentuale peso/peso, ovvero quantità di soluto per 100 g di soluzione
percentuale peso/volume, ovvero quantità di soluto per 100 ml di soluzione
molarità, simbolo M, ovvero moli di soluto per litro di soluzione
molalità, simbolo m, ovvero moli di soluto per 1000 g di solvente
normalità, simbolo N, ovvero equivalenti di soluto per litro di soluzione
frazione molare, simbolo x, ovvero il rapporto tra le moli di soluto ed il totale delle moli della soluzione
Un miscuglio è omogeneo se i suoi componenti non sono più distinguibili e si presenta in un'unica fase. In questo caso il miscuglio prende il nome di soluzione (miscela omogenea di due o più sostanze). Ad esempio, le leghe sono miscugli omogenei.
Un miscuglio è eterogeneo se è costituito da due o più fasi e i suoi componenti sono facilmente distinguibili. La sospensione è un esempio di miscuglio eterogeneo.
Quando due o più sostanze si uniscono per formare un miscuglio queste non modificano la loro intima struttura, come avviene invece nelle reazioni chimiche.
Alcuni esempi di miscugli omogenei sono:
Birra
Acqua
Acqua e sale
Alcuni esempi di miscugli eterogenei sono:
Acqua e sabbia
Acqua e terra...
I componenti di un miscuglio possono essere solidi, liquidi o gassosi. un esempio di miscuglio di sostanze gassose, liquide e solide è l'aria: I gas sono l'azoto, l'ossigeno,l'anidride carbonica ecc., le partcelle di polvere sono la parte solida e le goccioline d'acqua sono la parte liquida.
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Miscuglio: sono dei sistemi formati dall'insieme di più materiali. (come le leghe)
Soluzioni: sono miscugli omogenei liquidi; una soluzione è composta da un liquido nel quale vengono sciolti uno o più materiali che possono essere solidi, liquidi o aeriformi. (come acqua+ sale)
fondamentalmente niente solo che si parla di soluzioni quando tu inserisci un soluto solitamente solido in un solvente e naturalmente hai una concentrazione nota mentre un miscuglio detta miscela è una miscela fra piu liquidi o piu solidi o piu gas e solitamente non è determinata la concentrazione di ognuno dei componenti
In chimica si intende per miscela o miscuglio[1] l'insieme di più composti chimici che insieme conservano comunque inalterate le loro singole caratteristiche, come il colore, il sapore, l'odore, lo stato fisico.
Normalmente è assai improbabile che la materia si trovi sotto forma di sostanza pura; il più delle volte si presenta sotto forma di miscuglio o miscela.
In chimica una soluzione è un sistema omogeneo che può essere decomposto per mezzo di metodi fisici.
Nelle soluzioni generalmente si usa chiamare soluto o fase dispersa la sostanza (o le sostanze) in quantità minore e solvente o fase disperdente la sostanza in quantità maggiore. Ciò comporta un'ambiguità, dovuta alla differenza dei rapporti quantitativi in temini di massa, volume o numero di moli. Quando, nelle condizioni ambientali date, le sostanze sono in differenti stati fisici si definisce solvente la sostanza che conserva il suo stato.
Nel caso di soluti ionici lo scioglimento avviene perché le molecole polari del solvente circondano gli ioni del sale inserendosi anche all'interno del reticolo cristallino ed indebolendo quindi l'attrazione tra gli ioni di carica opposta.
Nel caso di soluti polari lo scioglimento avviene per attrazione reciproca tra le cariche opposte dei dipoli delle molecole di soluto e solvente.
Una soluzione si differenzia da una generica dispersione perché il soluto è disperso nel solvente a livello di singole molecole o ioni, ciascuno di essi circondato da molecole di solvente (il termine tecnico che descrive questo fenomeno è solvatazione).
La quantità massima di soluto che può sciogliersi in un dato solvente si chiama solubilità ed è funzione della struttura chimica dei due composti e della temperatura.
La maggior parte dei composti liquidi e solidi ha una solubilità direttamente proporzionale alla temperatura, le solubilità dei gas hanno invece in genere un andamento opposto.
I valori delle solubilità delle sostanze nei diversi solventi sono costanti e sono riportati in letteratura.
Una soluzione è detta satura quando contiene la massima quantità di soluto che il solvente è in grado di sciogliere a quella temperatura; aggiungendo ad una soluzione satura ulteriore soluto, questo non si scioglie ma si separa dalla soluzione precipitando (se è un solido), formando una nuova fase (se è un liquido) o gorgogliando (se è un gas).
Una soluzione è detta insatura quando contiene una quantità di soluto inferiore a quella massima che il solvente è in grado di sciogliere a quella temperatura; aggiungendo ulteriore soluto, questo si scioglierà nella soluzione.
In condizioni particolari è possibile ottenere soluzioni soprassature, ovvero soluzioni che contengono più soluto di quanto il solvente sia normalmente in grado di sciogliere a quella temperatura; tali soluzioni sono sistemi instabili che in seguito a perturbazioni meccaniche (agitazione, scuotimento, aggiunta di corpi estranei) liberano l'eccesso di soluto trasformandosi in soluzioni sature. L'aggiunta di pochi cristalli di soluto ad una soluzione soprassatura per provocare la separazione del soluto è detta semina.
La misura della quantità di soluto rispetto alla quantità di solvente è detta concentrazione e viene misurata sia tramite unità fisiche che tramite unità chimiche.
genericamente, quantità di soluto per volume di soluzione
percentuale peso/peso, ovvero quantità di soluto per 100 g di soluzione
percentuale peso/volume, ovvero quantità di soluto per 100 ml di soluzione
molarità, simbolo M, ovvero moli di soluto per litro di soluzione
molalità, simbolo m, ovvero moli di soluto per 1000 g di solvente
normalità, simbolo N, ovvero equivalenti di soluto per litro di soluzione
frazione molare, simbolo x, ovvero il rapporto tra le moli di soluto ed il totale delle moli della soluzione
Un miscuglio è omogeneo se i suoi componenti non sono più distinguibili e si presenta in un'unica fase. In questo caso il miscuglio prende il nome di soluzione (miscela omogenea di due o più sostanze). Ad esempio, le leghe sono miscugli omogenei.
Un miscuglio è eterogeneo se è costituito da due o più fasi e i suoi componenti sono facilmente distinguibili. La sospensione è un esempio di miscuglio eterogeneo.
Quando due o più sostanze si uniscono per formare un miscuglio queste non modificano la loro intima struttura, come avviene invece nelle reazioni chimiche.
Alcuni esempi di miscugli omogenei sono:
Birra
Acqua
Acqua e sale
Alcuni esempi di miscugli eterogenei sono:
Acqua e sabbia
Acqua e terra...
I componenti di un miscuglio possono essere solidi, liquidi o gassosi. un esempio di miscuglio di sostanze gassose, liquide e solide è l'aria: I gas sono l'azoto, l'ossigeno,l'anidride carbonica ecc., le partcelle di polvere sono la parte solida e le goccioline d'acqua sono la parte liquida.