La canzone parla di una regione montuosa (Kashmir, appunto) tra il Pakistan settentrionale l'India e la Cina. Il titolo originale era Driving to Kashmir.
Traduzione in sintesi:
Ho lasciato il Sole picchiare sul mio viso, con le stelle che riempiono i miei sogni. Sono il viaggiatore sia del tempo che dello spazio, per essere dove sono stato.
Seduto con gli anziani di una razza gentile che hanno visto raramente questo mondo. Parlando di giorni, dove seduti aspettano, quando tutto verrà rivelato.
Discorsi e canzoni di un linguaggio di una grazia vivace quel suono ha accarezzato le mie orecchie. Anche se non c'era parola che io capissi, la storia era comunque chiara.
Piccola, ero cieco, non lo nego.
Tutto ciò che vedo, si colora di marrone, come il Sole, brucia la terra! E i miei occhi, si riempiono di sabbia, come scruto, questa terra desolata. Cercando di scoprire, dove sono stato.
Pilota della tempesta che non lascia tracce. Come la sorgente dentro un sogno. Chi calca il sentiero che mi ha condotto in questo posto, con uno schermo di deserto giallo.
Il mio "Orizzonte perduto" dietro la luna estiva. Io ritornerò di nuovo! Sicuro come la polvere che volteggia alta in Giugno, mentre si sposta attraverso il Kashmir.
Padre dei quattro venti, riempi le mie vele, attraversa i mari degli anni. Senza previsioni, ma un viso aperto, per solcare lungo gli stretti della paura.
Quando sono sulla mia via; quando vedo la via dove stai tu; quando sono giù! Mia piccola, lascia che ti conduca laggiù!
Robert Plant ha sempre detto di amare tanto questa canzone, proprio per la sua intensità ed è infatti una delle loro più famose, se non forse la canzone dei LZ per eccellenza.
La canzone venne scritta da Robert nel 1973 mentre stava guidando nel Deserto del Sahara.
Ti lascio un pezzetto di una sua intervista dove ne parla a riguardo:
"Kashmir' in particular, was so positive, lyrically. It was an amazing piece of music to write to, and an incredible challenge for me ... Because of the time signature, the whole deal of the song is… not grandiose, but powerful: it required some kind of epithet, or abstract lyrical setting about the whole idea of life being an adventure and being a series of illuminated moments. But everything is not what you see. It was quite a task, ’cause I couldn’t sing it. It was like the song was bigger than me. It’s true: I was petrified, it’s true. It was painful; I was virtually in tears."
-
"Kashmir' in particolare, aveva un testo così positivo. Era uno straordinario pezzo musicale da scrivere, e un grande cambiamento per me... A causa della divisione del tempo, l'intero significato della canzone è... non grandioso ma potente: Richiese una qualche sorta di epipeto o impostazione lirica astratta circa l'intera idea della vita come un'avventura o una serie di momenti luminosi. Ma non è tutto come sembra. Fù un pò come un compito, perchè non riuscivo a cantare. Era come se la canzone fosse più grande di me. E' vero. Ero pietrificato, è vero. Era doloroso. Ero praticamente in lacrime."
Ad esser sincera, a me questa canzone, ha sempre ricordato qualcosa che riguardasse un'epoca antica, quasi come fosse descritto un lungo viaggio nel tempo. Ovviamente questo è il mio punto di vista... credo che in effetti il "senso" di questa canzone, lo decida proprio l'ascoltatore.
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La canzone parla di una regione montuosa (Kashmir, appunto) tra il Pakistan settentrionale l'India e la Cina. Il titolo originale era Driving to Kashmir.
Traduzione in sintesi:
Ho lasciato il Sole picchiare sul mio viso, con le stelle che riempiono i miei sogni. Sono il viaggiatore sia del tempo che dello spazio, per essere dove sono stato.
Seduto con gli anziani di una razza gentile che hanno visto raramente questo mondo. Parlando di giorni, dove seduti aspettano, quando tutto verrà rivelato.
Discorsi e canzoni di un linguaggio di una grazia vivace quel suono ha accarezzato le mie orecchie. Anche se non c'era parola che io capissi, la storia era comunque chiara.
Piccola, ero cieco, non lo nego.
Tutto ciò che vedo, si colora di marrone, come il Sole, brucia la terra! E i miei occhi, si riempiono di sabbia, come scruto, questa terra desolata. Cercando di scoprire, dove sono stato.
Pilota della tempesta che non lascia tracce. Come la sorgente dentro un sogno. Chi calca il sentiero che mi ha condotto in questo posto, con uno schermo di deserto giallo.
Il mio "Orizzonte perduto" dietro la luna estiva. Io ritornerò di nuovo! Sicuro come la polvere che volteggia alta in Giugno, mentre si sposta attraverso il Kashmir.
Padre dei quattro venti, riempi le mie vele, attraversa i mari degli anni. Senza previsioni, ma un viso aperto, per solcare lungo gli stretti della paura.
Quando sono sulla mia via; quando vedo la via dove stai tu; quando sono giù! Mia piccola, lascia che ti conduca laggiù!
:)
Robert Plant ha sempre detto di amare tanto questa canzone, proprio per la sua intensità ed è infatti una delle loro più famose, se non forse la canzone dei LZ per eccellenza.
La canzone venne scritta da Robert nel 1973 mentre stava guidando nel Deserto del Sahara.
Ti lascio un pezzetto di una sua intervista dove ne parla a riguardo:
"Kashmir' in particular, was so positive, lyrically. It was an amazing piece of music to write to, and an incredible challenge for me ... Because of the time signature, the whole deal of the song is… not grandiose, but powerful: it required some kind of epithet, or abstract lyrical setting about the whole idea of life being an adventure and being a series of illuminated moments. But everything is not what you see. It was quite a task, ’cause I couldn’t sing it. It was like the song was bigger than me. It’s true: I was petrified, it’s true. It was painful; I was virtually in tears."
-
"Kashmir' in particolare, aveva un testo così positivo. Era uno straordinario pezzo musicale da scrivere, e un grande cambiamento per me... A causa della divisione del tempo, l'intero significato della canzone è... non grandioso ma potente: Richiese una qualche sorta di epipeto o impostazione lirica astratta circa l'intera idea della vita come un'avventura o una serie di momenti luminosi. Ma non è tutto come sembra. Fù un pò come un compito, perchè non riuscivo a cantare. Era come se la canzone fosse più grande di me. E' vero. Ero pietrificato, è vero. Era doloroso. Ero praticamente in lacrime."
Ad esser sincera, a me questa canzone, ha sempre ricordato qualcosa che riguardasse un'epoca antica, quasi come fosse descritto un lungo viaggio nel tempo. Ovviamente questo è il mio punto di vista... credo che in effetti il "senso" di questa canzone, lo decida proprio l'ascoltatore.
Ciao! :)
L'Essere è atemporale, è fuori dal tempo. Vive ogni istante come "qui e ora". Eternità come infinito susseguirsi di istanti.
Siamo stati in India, ci siamo riempiti di oppio o analoghi prodotti locali e ci è uscito un'album che è un capolavoro
eccolo..
TESTO
Oh let the sun beat down upon my face, stars to fill my dream
I am a traveler of both time and space, to be where I have been
To sit with elders of the gentle race, this world has seldom seen
They talk of days for which they sit and wait and all will be revealed
Talk and song from tongues of lilting grace, whose sounds caress my ear
But not a word I heard could I relate, the story was quite clear
Oh, oh.
Oh, I been flying... mama, there ain't no denyin'
I've been flying, ain't no denyin', no denyin'
All I see turns to brown, as the sun burns the ground
And my eyes fill with sand, as I scan this wasted land
Trying to find, trying to find where I've been.
Oh, pilot of the storm who leaves no trace, like thoughts inside a dream
Heed the path that led me to that place, yellow desert stream
My Shangri-La beneath the summer moon, I will return again
Sure as the dust that floats high in June, when movin' through Kashmir.
Oh, father of the four winds, fill my sails, across the sea of years
With no provision but an open face, along the straits of fear
Ohh.
When I'm on, when I'm on my way, yeah
When I see, when I see the way, you stay-yeah
Ooh, yeah-yeah, ooh, yeah-yeah, when I'm down...
Ooh, yeah-yeah, ooh, yeah-yeah, well I'm down, so down
Ooh, my baby, oooh, my baby, let me take you there
Let me take you there. Let me take you there
TRADUZIONE
Oh, ho lasciato il Sole picchiare sul mio viso,
con le stelle che riempiono i miei sogni.
Sono il viaggiatore sia del tempo che dello spazio,
per essere dove sono stato.
Seduto con gli anziani di una razza gentile
Che questo mondo hanno visto raramente.
Parlando di giorni, dove seduti aspettano,
quando tutto verrà rivelato.
Discorsi e canzoni di un linguaggio di una grazia vivace
quel suono ha accarezzato le mie orecchie.
Ma non c'era parola che io capissi
La storia era comunque chiara.
Whoah, ohh-oh.
Whoah, ohh-ohoh.
Oooh, oh, piccola, ero cieco.
No-yeah, ah ragazza, non lo nego.
Oh, Whoah sì, ero cieco.
Ragazza, ragazza, non lo nego, non lo nego.
Oh! Tutto ciò che vedo, si colora di marrone,
come il Sole, brucia la terra!
E i miei occhi, si riempiono di sabbia,
come scruto, questa terra desolata.
Cercando di scoprire,
Cercando di scoprire, dove sono statoooooooohoohaa.
Oh pilota della tempesta che non lascia tracce.
Come la sorgente dentro un sogno.
Chi calca il sentiero che mi ha condotto in questo posto,
con uno schermo di deserto giallo.
Il mio "Orizzonte perduto" dietro la luna estiva
Io ritornerò di nuovo!
Sicuro come la polvere che volteggia alta in Giugno,
mentre si sposta attraverso il Kashmir.
Oh, Padre dei quattro venti, riempi le mie vele,
Attraversa i mari degli anni.
Senza previsioni, ma un viso aperto,
per solcare lungo gli stretti della paura.
Whoah-oh, Whoah-oh,
WhoahOoohh-Oooh...
Whoaaah...
Whoa! Quando sono,
quando sono sulla mia via, sì!
Quando vedo, quando vedo la via, dove tu stai, sì...
Ooh-ooh, yeah-yeah,
Ooh-ooh, yeah-yeah, quando sono giù!
Ooh-ooh, yeah-yeah,
Ooh-ooh, yeah-yeah, quando sono giù, così giù!
Oh mia piccola,
Oh mia piccola, lascia che ti conduca laggiù!
Oh oh! Dai, dai,
Oh! Lascia che ti conduca laggiù, lascia che ti conduca laggiù!
Ooh-ooh, yeah-yeah...
è una canzone incentrata sulle emozioni, e un rapporto creato tra due, una canzone piuttosto romantica..