Galeotto = Galehaut fu colui che fece da tramite tra Ginevra e lancillotto e facilitò il loro amore adultero...
Il Libro che Paolo e Francesca stavano leggendo, le parole scritte dal suo autore, furono ciò che li portò a compiere il loro peccato, che li incoraggiò e li fece cadere nell'adulterio...
loro stavano proprio leggendo dell'amore tra il cavaliere e la sposa di Artù...
Gli ultimi versi rendono conto del tragico epilogo di questa vicenda e, al tempo stesso, forniscono lo spunto per la meditazione di Dante sul tema fondamentale del rapporto fra amore-virtù ed amore-passione.
Francesca, con dolcezza composta e dolente, racconta il momento del peccato, il più irriflessivo ed insieme determinante, che chiude la sua vita spirituale.
"Un giorno" qualsiasi, in una condizione del tutto normale della vita di corte che, Dante conosceva bene, i due cognati leggono insieme uno dei romanzi tanto diffusi. Il turbamento nasce seguendo ancora quei canoni dell'amor cortese, tranquillo e forse un po' compiaciuto gioco sentimentale, codificato nel "De Amore" di Andrea Cappellano, ma acquista presto tutt'altra forza.
Inf. V,133-138
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
"Tra l'amante ed il peccato si gitta in mezzo l'inferno, e il tempo felice si congiunge con la miseria, e quel momento d'oblio, il peccato, non si cancella più, diviene l'eternità." (F. De Sanctis, Saggi Critici, vol.2).
Il libro ha ormai svolto il suo ruolo di portare i due cognati alla reciproca consapevolezza del loro sentimento, ed i due possono smettere di leggere la passione della finzione e vivere la passione della realtà, ma non per questo si deve supporre che furono uccisi quel giorno stesso. La morte è un fatto occasionale che eterna, nella condizione in cui colse i due amanti, uno stato di perdizione già in atto.
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prova a leggere qui :)
http://it.wikipedia.org/wiki/Galeotto_fu_il_libro
Galeotto = Galehaut fu colui che fece da tramite tra Ginevra e lancillotto e facilitò il loro amore adultero...
Il Libro che Paolo e Francesca stavano leggendo, le parole scritte dal suo autore, furono ciò che li portò a compiere il loro peccato, che li incoraggiò e li fece cadere nell'adulterio...
loro stavano proprio leggendo dell'amore tra il cavaliere e la sposa di Artù...
Gli ultimi versi rendono conto del tragico epilogo di questa vicenda e, al tempo stesso, forniscono lo spunto per la meditazione di Dante sul tema fondamentale del rapporto fra amore-virtù ed amore-passione.
Francesca, con dolcezza composta e dolente, racconta il momento del peccato, il più irriflessivo ed insieme determinante, che chiude la sua vita spirituale.
"Un giorno" qualsiasi, in una condizione del tutto normale della vita di corte che, Dante conosceva bene, i due cognati leggono insieme uno dei romanzi tanto diffusi. Il turbamento nasce seguendo ancora quei canoni dell'amor cortese, tranquillo e forse un po' compiaciuto gioco sentimentale, codificato nel "De Amore" di Andrea Cappellano, ma acquista presto tutt'altra forza.
Inf. V,133-138
Quando leggemmo il disiato riso
esser basciato da cotanto amante,
questi, che mai da me non fia diviso,
la bocca mi basciò tutto tremante.
Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse:
quel giorno più non vi leggemmo avante.
"Tra l'amante ed il peccato si gitta in mezzo l'inferno, e il tempo felice si congiunge con la miseria, e quel momento d'oblio, il peccato, non si cancella più, diviene l'eternità." (F. De Sanctis, Saggi Critici, vol.2).
Il libro ha ormai svolto il suo ruolo di portare i due cognati alla reciproca consapevolezza del loro sentimento, ed i due possono smettere di leggere la passione della finzione e vivere la passione della realtà, ma non per questo si deve supporre che furono uccisi quel giorno stesso. La morte è un fatto occasionale che eterna, nella condizione in cui colse i due amanti, uno stato di perdizione già in atto.