Il prodotto marginale misura l'incremento nella produttività totale a seguito dell'impiego di una unità in più di fattore produttivo. Ad esempio ho un prodotto totale di 100 impiegando 5 unità di lavoro e 4 di capitale. Di quanto aumenta il prodotto totale se incremento da 4 a 5 il capitale? Di quanto aumenta? Su questo ci informa la produttività marginale.
La produttività marginale ponderata mette in relazione il dato su esposto con il prezzo da sostenere per incrementare di una unità il fattore produttivo impegato. E' il rapporto tra il prodotto marginale è il prezzo dell'incremento unitario di fatore è chiamata PMP(produttività marg. ponderata). Ritormando all'esempio fatto prima se aggiugendo 1 unità di capitale la produzione totale passa da 100 a 110 la produttività marginale sarà di 10. Se quell'unità in più di capitale mi è costata 2 il beneficio "netto" sarà di 5. Su questo ci informa la produttività marginale ponderata.
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Il prodotto marginale misura l'incremento nella produttività totale a seguito dell'impiego di una unità in più di fattore produttivo. Ad esempio ho un prodotto totale di 100 impiegando 5 unità di lavoro e 4 di capitale. Di quanto aumenta il prodotto totale se incremento da 4 a 5 il capitale? Di quanto aumenta? Su questo ci informa la produttività marginale.
La produttività marginale ponderata mette in relazione il dato su esposto con il prezzo da sostenere per incrementare di una unità il fattore produttivo impegato. E' il rapporto tra il prodotto marginale è il prezzo dell'incremento unitario di fatore è chiamata PMP(produttività marg. ponderata). Ritormando all'esempio fatto prima se aggiugendo 1 unità di capitale la produzione totale passa da 100 a 110 la produttività marginale sarà di 10. Se quell'unità in più di capitale mi è costata 2 il beneficio "netto" sarà di 5. Su questo ci informa la produttività marginale ponderata.
La produttività marginale (PMa) misura, invece, il contributo che un’unità
aggiuntiva del fattore produttivo considerato dà al prodotto totale, ferme
restando le quantità impiegate degli altri.
Per chiarire quanto detto ricorriamo ad un esempio: supponiamo che una
pizzeria con 2 pizzaioli, 1 forno, 10 chili di mozzarella, 8 di farina e 10 di
pomodori sforni in un giorno 200 pizze. Riferendoci al fattore produttivo
lavoro la produttività media sarà uguale ad:
Pm = 200
2 = 100
Supponiamo che il proprietario della pizzeria decida di assumere un nuovo
pizzaiolo, lasciando invariate le quantità di pomodori, farina e mozzarella e utilizzando ancora un solo forno. Supponiamo, inoltre, che il numero di
pizze sfornate in un giorno salga a 250. Ciò significa che con l’impiego
di un altro pizzaiolo, la produttività marginale del lavoro è uguale a 50
(250 – 200 = 50).
È ovvio però che se il proprietario della pizzeria continuasse ad assumere pizzaioli
senza comprare quantità aggiuntive di mozzarella, farina e pomodori e
utilizzando un solo forno ad un certo punto il numero di pizze in più sfornate
dall’ultimo pizzaiolo assunto incomincerebbe a decrescere (45, 30, 15 ecc.),
fino ad arrivare ad un punto in cui sarebbe impossibile produrre altre pizze,
la produttività marginale del lavoro sarebbe cioè nulla o addirittura negativa La produttività marginale ponderata di un fattore è uguale al rapporto
tra la produttività marginale e il prezzo di mercato del fattore considerato.
Se il prezzo del lavoro (nel nostro esempio impiegare un altro pizzaiolo)
è 60 e la produttività marginale è 50, la produttività marginale ponderata
sarà uguale a:
Produttività marginale = 50
60 = 0,83