Avete tutti presente, immagino, di cosa sto parlando.
Mi sembra che il termine esatto sia "tag", firme scritteo scarabocchi che sono presenti sui muri di tutte le città
Secondo voi perchè le fanno?
Qualcuno di voi le fa? cosa vi spinge?
La domanda sorge dal fatto che oggi nella strada del mio ufficio le stanno togliendo con infinita pazienza e fatica. Ci sono 2 gruppi di operai che, con una velocità disarmante (tipo 1-2 metri all'ora) le eliminano con una miscela di acqua sabbia e detersivo ad alta pressione. Un vero lavoraccio per rimettere in vista i bellissimi muri delle case circostanti; questa via è piena di case signorili inizio secolo.
Io, evidentemente, non l'ho mai fatto e non so spiegarmi cosa possa spingere un ragazzo ad avere una così bassa considerazione della "cosa pubblica".
Non voglio fare polemica, non sono una moralista 70enne, ho 25 anni e ho sempre appoggiato la libertà di espressione; ma qui quello che non capisco è che cosa volete esprimere?
Aggiornamento:Anche a me piaciono i murales, sono delle vere opere d'arte, e onestamente, a parte i monumenti storici, accetto che siano fatti un po' ovunque; non so per esempio sui treni li trovo bellissimi. Ma qui stiamo parlando di vere e proprie stupide firmette, le "tag" servono per prenotare un muro su cui dopo fare un murales, li le capisco e mi piace anche il "codice d'onore" che impedisce di usare un muro prenotato da qualcun'altro. Ma qui è diverso non mi venite a dire che è compito del comune dare spazio a gente che scrive il proprio nome, e non difendiamoli dicendo che non hanno spazi per esprimersi, e che cavolo mica sei spinto da una pulsione artistica ...
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La tag è il tuo nome nel senso il nome che hai nelle tua crew...lo metti nei tuoi pezzi per identificarli come tali, una firma.
esprimere il fatto che si esista?
non lo so.
dopotutto..tu cosa scrivi sulla sabbia quando vai al mare?
Sono un ex writer. Ho smesso solo per dedicarmi realmente concretamente a quello che l'atto della tag significa.
Non vi meraviglierete perciO se dirO che anche nonostante tutta la buona intenzione non ci sono che risposte imbecilli.
Andiamo in ordine:
_La tag è innanzitutto, a differenza dalla firma, la ''modificazione in piena libertà ''. Su questo concetto ci torneremo.
_Ogni writer che si crede al di fuori dalla discussione sociale è nel migliore dei casi, un artista. Di solito è uno scemo che usa parole a vanvera.
_La questione della cultura hip-hop è tangente, ma non ingloba il writing, tant'è vero che questo fenomeno è nato indipendentemente dal citato sistema ed esiste piU che parallelamente: è sicuramente un corpo autonomo. Nonostante le influenze di moda è, come pure qualunque arte, per quanto sia legata ad un periodo storico, unico nel riportare il proprio significato simbolico unico e individuale.
E questo, basilarmente, è dimostrato dal fatto che l'hip-hop è un prodotto della strada, mentre il writing contribuisce a definire quello che è la strada.
_Gli spazi adibiti appositamente sono paragonabili alla masturbazione, perchè se il writer ha necessità di vedere la propria tag dove crede che debba stare non andrà altrove a farla, se ho voglia di un rapporto sessuale con una ragazza, la ''****'' è solo l'immaginare quello che farei se potessi farlo.
_L'atto della tag non esprime una personalità , ma la condizione di una persona. Non esistono infatti tagger famosi. Solo tag famose. Questo significa che un tagger interagisce con la propria tag come lo fanno le persone che la vedono. Per quanto possano essere carichi i suoi ingridienti, i significati della tag non esprimono che se stessi e la propria formazione. Non già il proprio creatore, che con la sua tag non ci vuole avere a che fare già a priori.
_Marchiare il territorio è un concetto che sta alla base della questione tag non in quanto un tagger occupa uno spazio per averlo ma per ridefinire quello che è in fondamenta: lo spazio individuale in relazione al sociale. Perciò il marchiare diventa dall'appropriarsi al mutare. Formulare in prima persona ed essere messo in discussione. Questa è la questione dello spazio della tag.
_Il writer non è di certo spinto dal semplice stimolo di clandestinità . Oppure si troverebbe a fare anche altre illegalità . Cosa che non lega con il writer, ma con il vandalo, il criminale, ecc.
_Chi crede che la tag non richieda sforzi creativi dovrebbe chiedersi come mai allora i writers hanno tutti una minima base di capacità e di studio calligrafico. Certa gente dovrebbe aprire meglio gli occhi. Io non parlo di scritte come: Mara ti amo! e Franco ****. Chi è riuscito a fare delle tag al primo colpo? Con che coraggio si stà qua a giudicare la bottega del vicino?
_Il writer medio a differenza di quanto si creda è piU istruito del cittadino medio.
_Per esprimere il fatto che si esista i taggers non si accontenteranno di ficcare le dita nella sabbia. Fondamentalmente uno che tagga contesta. Contesta il suo diritto di valere al di fuori della forma. Per questo i writers scrivono ovunque. L'idea è quella di poter tracciare un simbolo su quello che è considerato una superficie. Come lo può essere una lettera stessa, con una stanga sufficientemente larga da contenere una tag ogni scritta diventa un mondo.
_Quello che per uno è un monumento storico, per un altro è un muro grigio che ci si deve sorbire ogni qualvolta si esce di casa. Con questo non voglio dire che sia giusto lasciare scrivere le persone dove vogliono. Ma di vietarglielo con intelligenza. Solo quando un uomo è completamente libero di prendere la propria decisione, la prende con coscienza e razionalità . Fino ad allora ci sara la solita lotta di classi. I writers hanno già vinto la battaglia principale. Sono stati notati nonostante ancora non esistino.
Questa è una possibile premessa alla risposta per la tua domanda: Perchè si.
Spero di esserti stato d'aiuto.
Ciao
premetto ke le tag fatte su monumenti o abitazioni private non piacciono neanche a me....ma sinceramente credo ke i murales e la tag siano uno dei pochi modi rimasti per urlare al mondo " ci sono anch'io"...
prova a guardarti intorno...vedrai tutti ragazzi e ragazze vestiti uguali, con gli stessi pensieri, le stesse passioni....uscire di notte a "imbrattare" i muri è un modo per distinguersi dalla massa, per comunicare che alla fine c'è qualcuno "diverso".
se i comuni favorissero quest'attività mettendo a disposizione dei luoghi ben precisi dove fare murales, i writer smetterebbero di scrivere sui monumenti, anche se così si perderebbe il brivido di fare qualcosa vietato dalle legge...e tutti sanno che più una cosa è vietata e più siamo portati a farla....
Non ho 25 anni, qualcuno di più, ma non sono neanch'io un moralista. Anch'io mi sono ribellato ed ho trasgredito; la differenza è che l'ho fatto scendendo in strada e rischiando del mio per affermare le mie idee e difendere i miei diritti. Era la fine dei '70 e i muri erano pieni di scritte politiche. Non rimpiango tanto odio e tanta violenza, quanto gli ideali che coloravano i muri di Milano. I "tag"? ragazzini che la mattina si pettinano col martello.
il problema ci sarà sempre, se non si è dentro o si a che fare con l'hip hop o il writing non lo si capisci...
Io ne so qualcosa, le tag sono le firme specilamente di Writer e si dovrebbe fare solo per "marchiare il territorio" e avere più visibilita tra gli altri writer della città .... una tag è molto vicina all'atto di vandalismo ma non lo è, è solo uno sfogo di qualcuno che vuole farsi notare... Esistono anche i murales che spero tu condividerai se dico che sono opere di arte di strada... purtroppo fino a quando questo movimento non lo si comprende i ragazzi saranno sempre obbligati a sfociare nell'illegalità ... se i comuni dessero spazi atti a far sfogare la creatività di writer breaker e altri tutto questo non sarebbe...
La madre degli imbecilli è sempre incinta
le tag sono le firme, comunque a me i murales piacciano, alcuni sono semplicemnte fantastici, delle vere opere d'arte.....certo non andrebbero fatti su edifici o monumenti storici...
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