è chiamato 'ballo di san Vito' una forma di epilessia, una malattia nervosa che dà movimenti incontrollabili.
Riguardo le leggende popolari invece c'è un'altra storia, quella del tarantismo, che ha origini nel salento. In passato si credeva che le donne che mostravano forme di isteria fossero state punte dalle tarantole e contaminate dal loro veleno. L'unico rimedio conosciuto era quello di ballare ininterrottamente per giorni, in modo che il veleno non facesse effetto. Si realizzava un vero e proprio esorcismo a carattere musicale: quando un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, si iniziava a suonare la pizzica, musica dal ritmo sfrenato. A questo punto il tarantato cominciava a danzare e cantare per lunghe ore sino allo sfinimento. La credenza voleva, infatti, che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata. leggenda popolare può essere in realtà legata anche una spiegazione strettamente scientifica: il ballo convulso, accelerando il battito cardiaco, favorisce l'eliminazione del veleno e contribuisce ad alleviare il dolore provocato dal morso del ragno e di simili insetti. Non è quindi da escludere che il ballo venisse utilizzato originariamente come vero e proprio rimediedio medico, a cui solo in seguito sono stati aggiunti connotati religiosi ed esoterici.
Vinicio Capossela nella sua canzone se ne serve come metafora della sua irrequietudine che lo accompagna -quando dice 'questo è il male che mi porto da trent'anni addosso fermo non so stare in nessun posto'-
Vinicio Forse si riferisce al ballo della Taranta.dove i ballerini si scuotonoin un delirio collettivo parossistico che sembrano morsi da una tarantola e quindi sono in preda a disfunzione cerebrale simile a un colpo d' epilessia (i veleni di molti animali agiscono proprio sul sistema nervoso cedntrale). da quì il nome del ballo.
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è chiamato 'ballo di san Vito' una forma di epilessia, una malattia nervosa che dà movimenti incontrollabili.
Riguardo le leggende popolari invece c'è un'altra storia, quella del tarantismo, che ha origini nel salento. In passato si credeva che le donne che mostravano forme di isteria fossero state punte dalle tarantole e contaminate dal loro veleno. L'unico rimedio conosciuto era quello di ballare ininterrottamente per giorni, in modo che il veleno non facesse effetto. Si realizzava un vero e proprio esorcismo a carattere musicale: quando un tarantato esibiva i sintomi associati al tarantismo, si iniziava a suonare la pizzica, musica dal ritmo sfrenato. A questo punto il tarantato cominciava a danzare e cantare per lunghe ore sino allo sfinimento. La credenza voleva, infatti, che mentre si consumavano le proprie energie nella danza, anche la taranta si consumasse e soffrisse sino ad essere annientata. leggenda popolare può essere in realtà legata anche una spiegazione strettamente scientifica: il ballo convulso, accelerando il battito cardiaco, favorisce l'eliminazione del veleno e contribuisce ad alleviare il dolore provocato dal morso del ragno e di simili insetti. Non è quindi da escludere che il ballo venisse utilizzato originariamente come vero e proprio rimediedio medico, a cui solo in seguito sono stati aggiunti connotati religiosi ed esoterici.
Vinicio Capossela nella sua canzone se ne serve come metafora della sua irrequietudine che lo accompagna -quando dice 'questo è il male che mi porto da trent'anni addosso fermo non so stare in nessun posto'-
Vinicio Forse si riferisce al ballo della Taranta.dove i ballerini si scuotonoin un delirio collettivo parossistico che sembrano morsi da una tarantola e quindi sono in preda a disfunzione cerebrale simile a un colpo d' epilessia (i veleni di molti animali agiscono proprio sul sistema nervoso cedntrale). da quì il nome del ballo.
Vai alla voce Corea di Sydenham di wikipedia, è quello il ballo di San Vito. Non c'entra niente nè con l'epilessia nè con il veleno della tarantola.
La taranta salentina.