il livello discrasico - come qualcuno lo chiama - è il livello di differenza tra il numero di grafemi e i corrispettivi fonemi. In altre parole: in una lingua perfetta ad ogni segno grafico (lettera) corrisponderebbe un suono. Se la corrispondenza è esatta (poniamo su un alfabeto di 25 caratteri vi sono 25 suoni) allora la lingua viene definita perfetta o corrispondente. se invece ad un certo numero di grafemi (o di combinazioni di grafemi) corrispondono un numero maggiore di fonemi la lingua viene detta opaca.
L'italiano ha 33 fonemi su 21 grafemi quindi viene detta trasparente e le parole si scrivono più o meno come si pronunciano.
per esempio: vino, targa, rapido, cane, piede ecc.
lo spagnolo idem.
il francese quasi niente e l'inglese è un disastro. infatti vi sono ben 22 fonemi vocalici e un numero enorme di combinazioni grafiche per esprimere suoni simili. addirittura ve ne sono oltre 1000. la lingua è quindi totalmente opaca.
si pensi alla parola "trough" o a shakespeare oppure alla parola tea, o a tante altre. raramente le parole si pronunciano come si scrivono.
le lingue che si avvicinano maggiormente alla perfezione tra fonema e grafema sono oltre all'italiano:
quasi tutte le lingue slave e in particolare: serbo, bosniaco, croato, sloveno, russo (le lingue slave hanno un'altissima corrispondenza a volte superiori all'italiano)
alcune lngue indoeuropee anche se appartenenti a famiglie linguistiche differenti: spagnolo, tedesco, persiano, sanscrito.
alcune lingue isolate (con il giapponese) hanno una buona corrispondenza tra suono e grafema.
un buon livello tra scritto e parlato c'è anche in lingue camitiche e semitiche (arabo, libanese, ebraico, aramaico).
inoltre quasi tutte le lngue artificiali.
interlingua e esperanto hanno un livello di sincrasia praticamente perfetto.
in esperanto ad ogni lettera corrisponde un suono univoco.
altro modo per capire se la lingua è o meno perfettà è considerare i suoni vocalici. le lingue trasparenti hanno pochi suoni in rapporto al numero delle vocali.
in italiano ci sono 7 suoni su 5 vocali.
in spagnolo 5 suoni su 5 vocali
in francese mi pare una quindicina di suoni su 5 vocali
in inglese più o meno lo stesso quindi la corisspondenza è minima e le lingue sono fortemente instabili.
ll'inglese più del francese poiché in francese ci sono regole univoche di pronuncia mentre in inglese non esistono e quindi le pronunce variano molto e per tentare di pronjunciare un nome che non si conosce occorre vedere il vocabolario, per scriverlo occorre fare lo spelling.
sfortunatamente per i parlanti di una lingua trasparente appare complicata la comprernsione di una lingua non trasparente come l'inglese.
nel nostro caso diventa complicato comprendere l'inglese orale proprio perché usiamo una lingua trasparente e non siamo abituati ad un insieme di suoni vocalici e consonanti con scarsa corrispondenza grafica.
il francese lo riusciamo ad imparare meglio perché è una lingua neolatina e abbiamo termini in comune, un grammatica simile e un sistema lessicale abbastanza convergente.
I problemi però rimangono nella comprensione del francese orale.
provate ad ascoltare un testo in francese, uno in inglese e uno in sloveno o in serbo o in croato.
in croato riuscirete a comprendere benissimo le varie vocali o consonanti e, con un po' di pratica a scrivere le parole. in francese lo farete con difficoltà e in inglese idem (a meno che non conosciate le lingue ovviamente).
tuttavia una lingua trasparente può essere scritta anche se non la si conosce basta studiare le regole fonetiche (nel caso del croato, per esempio, si tratta di 4 righe di numero).
Tra le lingue che conosco (anche se molto poco) trovo che lo spagnolo sia quella che non dà adito a nessun dubbio su come si deve pronunciare una parola dopo averla unicamente vista scritta.
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il livello discrasico - come qualcuno lo chiama - è il livello di differenza tra il numero di grafemi e i corrispettivi fonemi. In altre parole: in una lingua perfetta ad ogni segno grafico (lettera) corrisponderebbe un suono. Se la corrispondenza è esatta (poniamo su un alfabeto di 25 caratteri vi sono 25 suoni) allora la lingua viene definita perfetta o corrispondente. se invece ad un certo numero di grafemi (o di combinazioni di grafemi) corrispondono un numero maggiore di fonemi la lingua viene detta opaca.
L'italiano ha 33 fonemi su 21 grafemi quindi viene detta trasparente e le parole si scrivono più o meno come si pronunciano.
per esempio: vino, targa, rapido, cane, piede ecc.
lo spagnolo idem.
il francese quasi niente e l'inglese è un disastro. infatti vi sono ben 22 fonemi vocalici e un numero enorme di combinazioni grafiche per esprimere suoni simili. addirittura ve ne sono oltre 1000. la lingua è quindi totalmente opaca.
si pensi alla parola "trough" o a shakespeare oppure alla parola tea, o a tante altre. raramente le parole si pronunciano come si scrivono.
le lingue che si avvicinano maggiormente alla perfezione tra fonema e grafema sono oltre all'italiano:
quasi tutte le lingue slave e in particolare: serbo, bosniaco, croato, sloveno, russo (le lingue slave hanno un'altissima corrispondenza a volte superiori all'italiano)
alcune lngue indoeuropee anche se appartenenti a famiglie linguistiche differenti: spagnolo, tedesco, persiano, sanscrito.
alcune lingue isolate (con il giapponese) hanno una buona corrispondenza tra suono e grafema.
un buon livello tra scritto e parlato c'è anche in lingue camitiche e semitiche (arabo, libanese, ebraico, aramaico).
inoltre quasi tutte le lngue artificiali.
interlingua e esperanto hanno un livello di sincrasia praticamente perfetto.
in esperanto ad ogni lettera corrisponde un suono univoco.
altro modo per capire se la lingua è o meno perfettà è considerare i suoni vocalici. le lingue trasparenti hanno pochi suoni in rapporto al numero delle vocali.
in italiano ci sono 7 suoni su 5 vocali.
in spagnolo 5 suoni su 5 vocali
in francese mi pare una quindicina di suoni su 5 vocali
in inglese più o meno lo stesso quindi la corisspondenza è minima e le lingue sono fortemente instabili.
ll'inglese più del francese poiché in francese ci sono regole univoche di pronuncia mentre in inglese non esistono e quindi le pronunce variano molto e per tentare di pronjunciare un nome che non si conosce occorre vedere il vocabolario, per scriverlo occorre fare lo spelling.
sfortunatamente per i parlanti di una lingua trasparente appare complicata la comprernsione di una lingua non trasparente come l'inglese.
nel nostro caso diventa complicato comprendere l'inglese orale proprio perché usiamo una lingua trasparente e non siamo abituati ad un insieme di suoni vocalici e consonanti con scarsa corrispondenza grafica.
il francese lo riusciamo ad imparare meglio perché è una lingua neolatina e abbiamo termini in comune, un grammatica simile e un sistema lessicale abbastanza convergente.
I problemi però rimangono nella comprensione del francese orale.
provate ad ascoltare un testo in francese, uno in inglese e uno in sloveno o in serbo o in croato.
in croato riuscirete a comprendere benissimo le varie vocali o consonanti e, con un po' di pratica a scrivere le parole. in francese lo farete con difficoltà e in inglese idem (a meno che non conosciate le lingue ovviamente).
tuttavia una lingua trasparente può essere scritta anche se non la si conosce basta studiare le regole fonetiche (nel caso del croato, per esempio, si tratta di 4 righe di numero).
Tra le lingue che conosco (anche se molto poco) trovo che lo spagnolo sia quella che non dà adito a nessun dubbio su come si deve pronunciare una parola dopo averla unicamente vista scritta.