Grazie.
cercando di citare le parti del testo.
Qui lo riporto:
Di respirare la stessa aria
di un secondino non mi va
perciò ho deciso di rinunciare
alla mia ora di libertà
se c'è qualcosa da spartire
tra un prigioniero e il suo piantone
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione
che non sia l'aria di quel cortile
voglio soltanto che sia prigione.
È cominciata un'ora prima
e un'ora dopo era già finita
ho visto gente venire sola
e poi insieme verso l'uscita
non mi aspettavo un vostro errore
uomini e donne di tribunale
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci so stare
se fossi stato al vostro posto...
ma al vostro posto non ci sono stare.
Fuori dell'aula sulla strada
ma in mezzo al fuori anche fuori di là
ho chiesto al meglio della mia faccia
una polemica di dignità
tante le grinte, le ghigne, i musi,
vagli a spiegare che è primavera
e poi lo sanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera
e poi lo scanno ma preferiscono
vederla togliere a chi va in galera.
Tante le grinte, le ghigne, i musi,
poche le facce, tra loro lei,
si sta chiedendo tutto in un giorno
si suggerisce, ci giurerei
quel che dirà di me alla gente
quel che dirà ve lo dico io
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio
da un po' di tempo era un po' cambiato
ma non nel dirmi amore mio.
Certo bisogna farne di strada
da una ginnastica d'obbedienza
fino ad un gesto molto più umano
che ti dia il senso della violenza
però bisogna farne altrettanta
per diventare così ********
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni
da non riuscire più a capire
che non ci sono poteri buoni.
E adesso imparo un sacco di cose
in mezzo agli altri vestiti uguali
tranne qual'è il crimine giusto
per non passare da criminali.
C'hanno insegnato la meraviglia
verso la gente che ruba il pane
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame
ora sappiamo che è un delitto
il non rubare quando si ha fame.
Di respirare la stessa aria
dei secondini non ci va
e abbiamo deciso di imprigionarli
durante l'ora di libertà
venite adesso alla prigione
state a sentire sulla porta
la nostra ultima canzone
che vi ripete un'altra volta
per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
Per quanto voi vi crediate assolti
siete per sempre coinvolti.
Aggiornamento:So che fa parte di un concept album e le altre le conosco.
Vorrei sapere solo una vostra opinione!
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Answers & Comments
Verified answer
Visto che non ti degni nemmeno di scegliere la migliore risposta non ci voglio nemmeno perdere tempo...si tratta di rispetto nei confronti di chi ti dedica un po' del suo tempo...
Forse ti dirò cose scontate, ma ti spiego la canzone per quello che posso.
La canzone parla di un carcerato che fa una sorta di sciopero in carcere, rinunciando alla sua ora di libertà perchè trova che i carcerati e i secondini abbiano ben poco in comune, e che se qualcosa devono condividere questa non dev'essere l'aria del cortile che respirano i carcerati durante quell'ora; ma appunto il carcere. Il carcerato è l'impiegato delle canzoni precedenti del cd, che si è ribellato al sistema ed ora si trova in carcere. Egli esprime infatti nella canzone più volte il suo sentirsi diverso (nel senso positivo) dalla società in cui vive e da tutto ciò che rappresenta le istituzioni (es."uomini e donne di tribunale se fossi stato al vostro posto... ma al vostro posto non ci so stare").
La donna citata ad un certo punto probabilmente è l'amante dell'impiegato/carcerato che si giustifica con la gente e con se stessa per averlo amato dicendo che lui (ormai esecrato dalla società ) ad un certo punto era cambiato, ma lei non si era accorta di questo cambiamento perchè se era cambiato, nel suo modo di rapportarsi con la politica e con i valori della soietà , non lo era affatto nel modo in cui l'amava. Anche lei così si confonde nella mischia.
Continua su questa scia la canzone: la "ginnastica all'obbedienza"a cui il protagonista della canzone e "l'uomo della strada" del nostro tempo è costretto, porta l'alienzazione e l'unico modo per liberarsi da essa e di salvaguardare la propria individualità è la ribellione("fino ad un gesto molto più umano che ti dia il senso della violenza"). Ma non esistono poteri buoni, il potere cerca sempre di accrescere se stesso senza tenere in minima considerazione la comunità e il benessere dei singoli
("però bisogna farne altrettanta per diventare così ******** da non riuscire più a capire che non ci sono poteri buoni").
Quindi il senso, in sintesi, è che bisogna esser costretti ad obbedire e a subire umiliazioni per molto tempo per arrivare ad avere la forza e il coraggio di ribellarsi, ma di altrettanto tempo c'è bisogno per rendersi conto che gli ideali su cui si fondava tale ribellione erano solo illusioni, utopie. E che bosogna davvero essere molto ingenui o molto sognatori per credere nell'intima bontà dell'uomo, che esistano "poteri buoni".
Di qui ad una nuova idea legalità e ad una moralità alternativa proclamata dal protagonista in cui i valori umani hanno il primato assoluto e diventano valori di fronte ai quali sfuma sempre di più la linea che separava il giusto dall'ingiusto nell'etica perbenista della società trattata("C'hanno insegnato la meraviglia verso la gente che ruba il pane ora sappiamo che è un delitto il non rubare quando si ha fame").
Lo sciopero è volto a costringere al carcere anche i secondini, è una protesta non violenta.
In tutte le canzoni precedenti e all'inizio di questa l'impiegato parla al singolare; ma alla fine passa al plurale. Questa canzone sancisce il passaggio dall'individualismo al collettivismo.
Spero di esserti stata utile, scusa l'italiano non proprio perfetto e le banalizzazioni, purtroppo necessarie quando si cerca di spiegare un testo così bello.
Eventuali correzioni alla ma interpretazione o nuove considerazioni dagli altri utenti saranno apprezzate, per questo ti metto una stellina.
è l'ultima canzone di un concept album, quindi sarebbe meglio ascoltare tutto l'album...
Antonio, supponente di professione