VI SPIEGO :
le dee egizie Iside e Hathor hanno caratteristiche simili infatti spesso vengono assimilate ho confuse l'una con l'altra..
1) Mi spiegate le caratteristiche piu' significative che le possono differenziare ?
2) Mi sapete dire quando(in che periodo della storia egizia) e dove nascono(in che zone dell'Egitto) i loro rispettivi culti e se si mischiano ??
INSOMMA MI CHIARITE LE IDEE X DIFFERENZIARLE!!! Grazie.
Aggiornamento:- xfavore nn ditemi di andare su wikipedia
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Hathor: è la dea dell'amore e della danza. Viene rappresentata con le corna bovine e il disco solare oppure con la testa di vacca. Il suo culto è molto antico (prime iscrizioni risalenti alla IV dinastia) e dall'Egitto si è diffuso in medio oriente, delle volte mischiandosi con quello delle divinità locali. Il centro del suo culto era la città egizia di Dendera. Il suo simbolo è il sistro che rappresenta la voce delle madri che anche dopo la nascita ci incitano a cercare l'armonia universale.
Iside:dea della fertilità e della magia, il suo culto nasce nel Delta del Nilo. A differenza di Hathor viene rappresentata con un trono sulla testa (simbolo di regalità) o come una donna alata(simbolo del vento). In epoca più tarda fu assimilata a Hathor e venne rappresentata in modo molto simile. Il suo culto si diffuse nel bacino del Mediterraneo, persino a Roma, come alternativa alla religione ufficiale.
Hator ha la testa da mucca ed è rimasta zitella, mentre la bella Iside era la sposa di Osiride e ha dovuto ricomporre il marito fatto a pezzi da Seth.
Partiamo dalle caratteristiche fisiche:
Hathor - Viene raffigurata come una donna con corna bovine e un disco solare, altre volte come una giovenca e sovente regge il bastone uadj.
Iside - Solitamente viene raffigurata come una donna vestita con una lunga tunica, che reca sul capo il simbolo del trono, mentre tiene in mano l'ankh o l'uadj. Più tardi, in associazione con Hathor, è stata raffigurata con le corna bovine, tra le quali è racchiuso il sole. Nell'iconografia è rappresentata spesso come un falco o come una donna con ali di uccello e simboleggia il vento. In forma alata è anche dipinta sui sarcofagi nell’atto di prendere l’anima tra le ali per condurla a nuova vita. Frequenti anche le rappresentazioni della dea mentre allatta il figlio Horus . Il suo simbolo è il tiet, chiamato anche nodo isiaco.
La storia:
Hathor - Durante il Medio Regno ricevette l'epiteto di Nub (dorata), diffondendo poi il culto anche in Palestina ed in Fenicia, di cui si menziona un tempio a Biblo. In seguito venne identificata, in queste regioni, con Astarte e con altre divinità cananee come la dea Qadesh. Ai tempi della dinastia XVIII molte donne dei villaggi rivestivano il ruolo di "cantori di Hathor", cantando e suonando durante le feste religiose.
Iside, la cui originaria associazione con Osiride fu sostituita dalla Dinastia tolemaica con quella al dio Serapide, fu una delle divinità più famose di tutto il bacino del Mar Mediterraneo.
Dall'epoca tolemaica la venerazione per la dea, simbolo di sposa e madre e protettrice dei naviganti, si diffuse nel mondo ellenistico, fino a Roma. Il suo culto, diventato misterico per i legami della dea con il mondo ultraterreno e nonostante all'inizio fosse ostacolato, dilagò in tutto l'Impero romano. Nel sincretismo tipico dell'epoca ellenistica e imperiale Iside venne assimilata con molte divinità femminili locali, quali Cibele, Demetra e Cerere, e molti templi furono innalzati in suo onore in Europa, Africa ed Asia. Il più famoso fu quello di File, l'ultimo tempio pagano ad essere chiuso nel VI secolo.
Durante il suo sviluppo nell'Impero il culto di Iside si contraddistinse per processioni e feste in onore della dea molto festose e ricche.
La Dea Iside era venerata anche nell'antica Benevento, dove l'imperatore Domiziano fece erigere un tempio in suo onore. Molti studiosi ricollegano il culto della dea egizia della magia alla leggenda delle Janare, che fa di Benevento la città delle streghe. All'interno del Museo del Sannio, un'intera sala è dedicata alla dea, Signora di Benevento.
Le sacerdotesse della dea vestivano solitamente in bianco e si adornavano di fiori; a Roma, probabilmente a frutto dell'influenza del culto autoctono di Vesta, dedicavano talvolta la loro castità alla dea Iside.
La decadenza nel Mediterraneo del culto di Iside fu per lo più determinata dall'avvento di nuove religioni quali lo stesso Cristianesimo.
Ciao!