Per la maturità 2011 vorrei portare una tesina sulla depressione e ovviamente collegarci tutti gli argomenti!! (mi rimangono fuori inglese, matem e fisica!) per italiano avevo pensato a leopardi!! che ne dite?
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Ovviamente, ki meglio può rappresentare il pessimismo se nn Leopardi !!!
Spero possa aiutarti a capire:
Gli studiosi hanno distinto tre fasi del pessimismo leopardiano: una fase di "pessimismo storico" , una di "pessimismo psicologico" e una di "pessimismo cosmico" .
1. Il "Pessimismo Storico" si basa sulla "Teoria delle Illusioni".
Indagando sulla causa dell'infelicità umana, il Leopardi segue la spiegazione di Rousseau, e afferma, con la sua "Teoria delle Illusioni", che gli uomini furono felici soltanto nell'età primitiva, quando vivevano a stretto contatto con la natura, ma poi essi vollero uscire da questa beata ignoranza e innocenza istintiva e, servendosi della ragione, si misero alla ricerca del vero. Le scoperte della ragione furono catastrofiche: essa infatti scoprì la vanità delle illusioni, che la natura, come una madre benigna e pia, aveva ispirato agli uomini; scoprì le leggi meccaniche che regolano la vita dell'universo; scoprì il male, il dolore, l'infelicità, l'angoscia esistenziale.
La storia degli uomini quindi, dice il Leopardi, non è progresso, ma decadenza da uno stato di inconscia felicità naturale, ad uno stato di consapevole dolore, scoperto dalla ragione. Ciò che è avvenuto nella storia dell'umanità, si ripete immancabilmente, per una specie di miracolo, nella storia di ciascun individuo. Dall'età dell'inconscia felicità, quale è quella dell'infanzia, dell'adolescenza e della giovinezza, allorché tutto sorride intorno e il mondo è pieno di incanto e di promesse, si passa all'età della ragione, all'età dell'arido vero, del dolore consapevole e irrimediabile .
La ragione è colpevole della nostra infelicità, in contrasto con la natura madre provvida, benigna e pia, che cerca di coprire col velo dei sogni, delle fantasie e delle illusioni le tristi verità del nostro essere.
2. Il "Pessimismo Psicologico". si basa sulla "Teoria del Piacere"
Partendo dalla riflessione sull'infelicità, elabora la "Teoria del Piacere" che diventa il cardine del suo pensiero: secondo questa teoria, "l'amor proprio" porta l'individuo ad una richiesta di piacere infinito per intensità e per estensione; poiché questa richiesta non potrà mai essere soddisfatta interamente, l'individuo, anche nel momento di maggior piacere, continuerà a sentire l'assillo del desiderio non colmato. Questo assillo è di per sè patimento, sicché l'individuo, anche quando non soffre di mali materiali, è in stato di sofferenza per la sua stessa richiesta inappagata. Questo tipo di pessimismo è ben più radicale del primo, perché l'infelicità non è un dato occasionale, ma ormai è una costante della condizione umana.
3. Il "Pessimismo Cosmico" si basa sulla "Teoria del Patimento".
Un ulteriore aggiustamento della concezione di natura si ebbe quando il poeta spostò la sua attenzione dal tema del Piacere, che non si può avere, a quello della Sofferenza che non si può evitare. Anche se l'individuo potesse raggiungere il piacere, il bilancio della sua esistenza sarebbe comunque negativo, per la quantità dei mali reali (infortuni, malattie, invecchiamento, morte) con cui la natura, dopo averlo prodotto, tende a eliminarlo per dar luogo ad altri individui in una lunga vicenda di produzione e distruzione, destinata a perpetuare l'esistenza e non a rendere felice il singolo.
In altri momenti il Leopardi approfondisce la sua meditazione sul problema del dolore e conclude scoprendo che la causa di esso è proprio la natura, perché è proprio essa che ha creato l'uomo con un profondo desiderio di felicità, pur sapendo che egli non l'avrebbe mai raggiunta: "0 natura, natura, perché non rendi poi quel che prometti allor ? Perché di tanto inganni i figli tuoi ?", dice il poeta nel canto "A Silvia".
Così, di fronte alla natura, il Leopardi assume un duplice atteggiamento: ne sente allo stesso tempo il fascino e la repulsione, in una specie di "odi et amo" catulliano. L'ama per i suoi spettacoli di bellezza, di potenza e di armonia; la odia per il concetto filosofico che si forma di essa, fino a considerarla non più la madre benigna e pia (del primo pessimismo), ma una matrigna crudele ed indifferente ai dolori degli uomini, una forza oscura e misteriosa, governata da leggi meccaniche ed inesorabili .
E' questo il terzo aspetto del pessimismo leopardiano che investe tutte le creature (sia gli uomini che gli animali).
Ma in questo momento della sua meditazione il Leopardi rivaluta la ragione, prima considerata causa di infelicità. Essa gli appare colpevole di aver distrutto le illusioni con la scoperta del vero, ma è anche l'unico bene rimasto agli uomini, i quali, forti della loro ragione, possono non solo porsi eroicamente di fronte al vero, ma anche conservare nelle sventure la propria dignità, anzi, unendosi tra loro con fraterna solidarietà, come egli dice nella "Ginestra", possono vincere o almeno lenire il dolore.
Ti consiglio un rimedio efficace per l'ansia e il panico http://sconfiggiansia.givitry.info/?R29v
Tachicardia, sudorazione, nodo allo stomaco. Ma anche tremori, giramenti di testa e paura di morire.
Il 5 per cento degli italiani che non hanno mai incontrato uno psicologo, hanno avuto durante la vita almeno un episodio di crisi d'ansia e di tutta la popolazione italiana ben il 3,5 per cento delle persone (uomini e donne) rischiano di ammalarsi di attacchi di panico.
Leopardi è perfetto come potrebbe esserlo Torquato Tasso!
Da cosa di capisce? Da un semplice fatto: Giacomo ha sempre avuto amori unilaterali (ovvero nessuno ricambiava il suo amore) ed ha vissuto da solo tutta la sua vita. Comunque potresti collegarci anche il pessimismo oltre alla depressione!
leopardi è uno dei miei poeti preferiti esprime tutto ciò che prova nella poesia come del resto tutti i poeti. riesce a trovare il senso della sua angoscia ogni volta che scrive. la sua depressione è dovuta a una serie i eventi accaduti nella sua famiglia ma anche il contesto storico non era così soddisfacente.. ti consiglio di non copiare da internet perchè anche i commissari c'hanno internet
Leopardi era depresso e si capiva dalle sue poesie noiose e depresse :) l'unica meno depressiva era l'infinito.By una di 13 anni*--*