mi serve la descrizione fisica(anche dell'abbigliamento) e morale di Mazzarò il protagonista della novella "la roba" scritta da giovanni Verga
non mi serve una descrizione troppo lunga,massimo 12 righe
Aggiornamento:a me serve proprio il suo aspetto,cioè è magro o grasso e con cosa si veste (quando è già ricco)
di comportamento mi serve come si comporta e mi sembra che c'era una roba di un cappello che lo ha sostituito con uno meno costoso (questa del cappello ditemela che io non me la ricordo bene)
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quando era povero mazzarò andava in giro senza scarpe e senza capotto,aveva una vita dura tantè che veniva maltrattato e lavorava per 14 ore al giorno...quando questo personaggio diventa ricco cambia qualche suo comportamento: tuti gli parlano con eccelenza e tutti erano in debito con lui,mangiava comunque poco e non beveva vino,produce tabacco e controlla di persona le sue propietà infatti la notte non dorme ,va in giro a cavallo ma non gioca d'azzardo ,non fuma e non ha donne...da vecchio diventa rabbioso.
spero esserti stata di aiuto
Mazzarò
Caratterizzazione fisica : Egli era un omiciattolo
Di grasso non aveva che la pancia
Forza fisica : Quando andava senza scarpe a lavorare la terra
Aveva provato quel che ci vuole a fare i tre tarì della giornata, nel mese di luglio , a star colla schiena curva 14 ore , col soprastante a cavallo dietro , che vi piglia e nerbate se fate di rizzarvi un momento .
Caratterizzazione psicologica : Era ricco come un maiale
Non mangiava altro che due soldi di pane
Aveva la testa che era un brillante
Mazzarò era ricco , ricchissimo ; nonostante ciò si privava di tutto ed era tirchio , non aveva nessun vizio per non sprecare soldi. Era un uomo molto intelligente , grazie appunto alla sua intelligenza e abilità era riuscito ad accumulare così tanta roba .
Mazzarò era un uomo che aveva tratto la sua ricchezza dalle terre dove una volta zappava e su cui avevo faticato, e nonostante i suoi possedimenti non si era insuperbito. Egli dava lavoro a moltissime persone, e andava molto spesso nei campi per avere tutto sotto il suo controllo personale.
Aveva imparato il significato della “roba” quando faticava quattordici ore al giorno per guadagnare tre tarì; proprio per questo, aveva impiegato tutta la vita per metterla insieme ed ora le sue terre non erano delimitate da nessun confine, erano infinite. Tutta la sua “roba” quindi l’aveva guadagnata con le sue sole forze.
I possedimenti terrieri dapprima appartenevano al barone che “per carità” aveva dato lavoro a Mazzarò, un barone che però non sapeva badare alla sua “roba” e che veniva derubato da tutti i suoi dipendenti.
Mazzarò andava in giro sempre senza soldi, perché riteneva che avessero un’importanza poco rilevante o quasi nulla, non erano “roba”! Se metteva da parte una somma abbastanza cospicua, la investiva nell’acquisto di nuovi lotti. Era un uomo che si lamentava solo del fatto che cominciava ad essere vecchio, e nel momento in cui gli fu detto di lasciare la “roba” perché era tempo che pensasse alla sua anima, Mazzarò uscì nel cortile e come un pazzo cominciò ad uccidere gli animali che capitavano sotto il tiro del suo bastone, urlando:”Roba mia, vientene con me!”.