Nella lettera a Cristina di Lorena, Galileo difende l'autonomia della ricerca scientifica contro l'autorità della scrittura. La Bibbia non può mentire, ma ci sono delle cose nascoste; ci sono inoltre delle cose che si possono fraintendere per significato letterario: bisogna quindi trarne il significato allegorico. La Bibbia parla in modo semplice per farsi capire dal popolo, e usa termini semplici anche parlando della scienza. Lo scopo della Bibbia è la salvezza dell'anima. L'autonomia della scienza si capisce nella frase: sensate esperienze e necessarie dimostrazioni. Scrittura e natura derivano da Dio; la natura non preoccupa di essere capita perché l'importante è che tutti si salvino l'anima. Dio ha scritto due libri: il libro della scrittura e il libro della natura: quest'ultimo è scritto in simboli, lo legge solo chi conosce la matematica. Questi due libri non si contraddicono in quanto sono entrambi scritti da Dio.
Questa lettera affronta il problema dei rapporti fra scienza e fede con argomentazioni fondate
sull’interpretazione del testo biblico. Probabilmente fu proprio quest’ultima lettera a scatenare
l’ira degli inquisitori ai quali, molto probabilmente, pareva che Galileo volesse insegnare alle
gerarchie ecclesiastiche qualcosa in fatto di esegesi biblica.
[pp.51-56] G. spiega le ragioni che lo hanno indotto a scrivere questa lettera. Egli introduce il
tema parlando di come molti dotti uomini non avendo seguito il consiglio di S. Agostino a non
avere paura della verità per amore del proprio errore, si facciano scudo delle S.S. per mantenere
un’opinione su un argomento che non è De Fide, ma che riguarda le “sensate esperienze e
certe dimostrazioni”.
Galilei [p. 52] ammette di essersi convinto, attraverso i suoi studi, della teoria eliocentrica e del
fatto che la terra si muova intorno al proprio asse ed al sole, ma lamenta il fatto che ci sia
accanimento nei suoi confronti, come se questa teoria fosse stata ideata da lui stesso e non dal
Copernico molti anni prima.
Copernico, chiamato a Roma per revisionare il calendario ecclesiastico, fu il propositore di
questa teoria nella sua celeberrima opera dedicata a Papa Paolo III. Letta dai dotti laici ed
acclesiastici non è mai stata messa in discussione fino ai nostri (di G.) giorni da coloro che,senza averla compresa o magari letta, si sono messi a criticarla perché contraria alla sacra
allora galileo manda questa lettera a cristina di lorena(se cerchi su wikipedia cristina di lorena dalle fonti c'è il testo) nel 1615 per spiegarle le sue scoperte e che lui non si vuole mettere contro la chiesa ma solo applicare il metodo scientifico
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Nella lettera a Cristina di Lorena, Galileo difende l'autonomia della ricerca scientifica contro l'autorità della scrittura. La Bibbia non può mentire, ma ci sono delle cose nascoste; ci sono inoltre delle cose che si possono fraintendere per significato letterario: bisogna quindi trarne il significato allegorico. La Bibbia parla in modo semplice per farsi capire dal popolo, e usa termini semplici anche parlando della scienza. Lo scopo della Bibbia è la salvezza dell'anima. L'autonomia della scienza si capisce nella frase: sensate esperienze e necessarie dimostrazioni. Scrittura e natura derivano da Dio; la natura non preoccupa di essere capita perché l'importante è che tutti si salvino l'anima. Dio ha scritto due libri: il libro della scrittura e il libro della natura: quest'ultimo è scritto in simboli, lo legge solo chi conosce la matematica. Questi due libri non si contraddicono in quanto sono entrambi scritti da Dio.
Questa lettera affronta il problema dei rapporti fra scienza e fede con argomentazioni fondate
sull’interpretazione del testo biblico. Probabilmente fu proprio quest’ultima lettera a scatenare
l’ira degli inquisitori ai quali, molto probabilmente, pareva che Galileo volesse insegnare alle
gerarchie ecclesiastiche qualcosa in fatto di esegesi biblica.
[pp.51-56] G. spiega le ragioni che lo hanno indotto a scrivere questa lettera. Egli introduce il
tema parlando di come molti dotti uomini non avendo seguito il consiglio di S. Agostino a non
avere paura della verità per amore del proprio errore, si facciano scudo delle S.S. per mantenere
un’opinione su un argomento che non è De Fide, ma che riguarda le “sensate esperienze e
certe dimostrazioni”.
Galilei [p. 52] ammette di essersi convinto, attraverso i suoi studi, della teoria eliocentrica e del
fatto che la terra si muova intorno al proprio asse ed al sole, ma lamenta il fatto che ci sia
accanimento nei suoi confronti, come se questa teoria fosse stata ideata da lui stesso e non dal
Copernico molti anni prima.
Copernico, chiamato a Roma per revisionare il calendario ecclesiastico, fu il propositore di
questa teoria nella sua celeberrima opera dedicata a Papa Paolo III. Letta dai dotti laici ed
acclesiastici non è mai stata messa in discussione fino ai nostri (di G.) giorni da coloro che,senza averla compresa o magari letta, si sono messi a criticarla perché contraria alla sacra
Scrittura e dunque ritenuta falsa.
allora galileo manda questa lettera a cristina di lorena(se cerchi su wikipedia cristina di lorena dalle fonti c'è il testo) nel 1615 per spiegarle le sue scoperte e che lui non si vuole mettere contro la chiesa ma solo applicare il metodo scientifico