ero triste e non volevo vedesse. però al contempo lo volevo salutare. così è andata che cercavo di far trasparire normalità dal tono di voce. in fondo sono dell'idea che mostrare la propria tristezza sia un po' come farla gravare sull'altro. e io volevo mi sapesse serena.
e voi?
vi defilate per celare malinconie, rimanete mostrandole apertamente, oppure negoziate con voi stessi giungendo a un valido compromesso ?
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La questio dal mio punto di vista si sbroglia così: in qualsiasi occasione, tempistica e modalità di saluto (presumo anche l'estremo) non riesco ad avere alcuna percezione del dopo. Sarà il mio modo (estremo) di celare malinconie che di fatto si celano per prime a me stesso. Insomma stessimo tutti davanti al plotone d'esecuzione io sarei quello che ancora fischietta, cercando la via di fuga, pensando al bar più vicino dove poi far colazione. Quindi nei saluti finché riesco ancora a vedere/sentire l'interlocutore per me tutto è in atto, motivo questo che lascia spesso pensare che sia insensibile o minimo minimo poco partecipe. Una volta feci una corsa disperata per non far perdere l'aereo ad una persona, che s'era già arresa al rinvio, trascinandola come una carcassa per mezza città. Riuscii a far partire e solo quando svoltò al di là dei tornelli sparendomi dalla vista m'accorsi del dolore inflittomi. Tutto perché non volevo che i soldi del suo volo andassero al macero dei ritardi. Dimenticandomi temporaneamente la macera dei ricordi.
Mah, non so se s'è capito quel che voglio dire, voglio dire che se la persona ha qualche caratteristica di queste mie magari lo sa che eri triste. Personalmente mentre conto barzellette e ballo i tip tap e i twist again dell'addio assorbo molto dall'interlocutore. Il saluto perdura dopo il saluto, e le fotografie degli ultimi momenti mi faranno compagnia proprio nel dopo che ignoravo, quando la malinconia assale davvero anche me, a scoppio ritardato. Ti saluto sempre dopo.
Chiamami Dumbo
Se non ti crea troppo imbarazzo
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Ok, seriamente.
Dissimulo, maschero, evito di darti in pasto le mie carni nude perchè non so gestire la cosa e temo i patetismi.
Mi faccio sacco di sale, trasfiguro la lava interiore in comico cinismo, in distrazione da me.
Si, se c'è una cosa che detesto è la sovraesposizione, il mettere al centro le 'mie cose'; obbligare l'altro ad una presa di posizione compassionevole, obbligatoriamente comprensiva.
Ecco, in sostanza, odio essere commiserato/rassicurato/protetto.
Non riesco a nascondere stati d'animo. Se sono incavolato, triste, rassegnato, non riesco a fare la solita faccia del "è tutto ok", proprio no.
Non riesco nemmeno a nascondere a mia madre la delusione per la troppa cipolla nel sugo, figuriamoci le questioni emotive.
Nonostante ciò, quando ce n'è bisogno, sono il primo a "rimandare" per aiutare qualcun'altro.
Sparisco, quando posso sparire. Altre volte fingo, con poco successo...
https://www.youtube.com/watch?v=NKGKw4RomP0
Sparisco o dissimulo
Odio i pietismi e la compassione!
Sto andando alle serali...ma credo mi si senta un poco come il suono dell'albero che cade daldall'altra parte del mondo
Purtroppo non posso permettermi, qui su YA, di abbandonarmi ai sentimenti. Ho una missione da compiere. Devo obbedire a chi dall'alto mi ordina ciò che devo fare per Giustizia e per il bene comune. L'unica emozione che posso sfogare è la rabbia, cieca e sorda; inesorabile; inarrestabile.
PAROLA DEL FLAGELLO
AGGIORNAMENTO: Vedo 3 pollici in basso: uno è di Juls, ma gli altri 2 che giudicano senza avere le palle di esporsi rispondendo a questa domanda molto intima chi sono? Forza coglionazzi, tirate fuori le gonadi e mettetevi in gioco, avete paura? Tsk, vigliacchi......
FLAGELLO A VOI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!