Achille definisce Agamennone "divoratore del popolo" perché i guerrieri e i capi achei hanno versato e versano il loro sangue nell'assedio e nell'espugnazione delle città alleate di Tròia e della stessa Tròia, però debbono consegnare il bottino (schiave, gioielli, coppe, bestiame, vesti...) al comandante supremo della spedizione, cioè Agamennone. Costui, con poca fatica e con minimo rischio, si accaparra perciò la parte migliore della preda, mentre gli Achei muoiono sotto il suo comando, come bestie sgozzate. Siccome i re erano chiamati "pastori di popolo" da Omero, dire che Agamennone è un "divoratore del popolo" significa affermare che è disposto a tutto pur di ottenere benefici personali senza sacrificarsi, facendo uccidere gli Achei dai nemici per impossessarsi dei loro beni. Agamennone, quindi, viene considerato da Achille quasi come un antropofago, al pari del Ciclope Polifemo, o come un pastore che massacra il suo gregge invece di accudirlo e nutrirlo. Questo perché Agamennone aveva sottratto ad Achille la schiava Briseide, come compenso per la restituzione forzata di Criseide al sacerdote troiano di Apollo, Crise.
Più di un motivo... tanto per iniziare ha costretto tutti ad andare in guerra contro Tr-ia solo perchè la moglie del fratello Menelao è scappata con Paride.
A Tr-ia al tempio di Apollo (se non ricordo male) Agamennone rapisce Criseide e fa incavolare Apollo, che scatena una pestilenza finchè Agamennone non gliela restituisce... ma facendolo ruba la schiava di Achille (nonchè la favorita) Briseide e il suo bottino... non stupisce poi vedere Achille incazzato nero.
Agamennone proverà a restituire il maltolto (Achille non combatteva più) ma senza successo.
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Achille definisce Agamennone "divoratore del popolo" perché i guerrieri e i capi achei hanno versato e versano il loro sangue nell'assedio e nell'espugnazione delle città alleate di Tròia e della stessa Tròia, però debbono consegnare il bottino (schiave, gioielli, coppe, bestiame, vesti...) al comandante supremo della spedizione, cioè Agamennone. Costui, con poca fatica e con minimo rischio, si accaparra perciò la parte migliore della preda, mentre gli Achei muoiono sotto il suo comando, come bestie sgozzate. Siccome i re erano chiamati "pastori di popolo" da Omero, dire che Agamennone è un "divoratore del popolo" significa affermare che è disposto a tutto pur di ottenere benefici personali senza sacrificarsi, facendo uccidere gli Achei dai nemici per impossessarsi dei loro beni. Agamennone, quindi, viene considerato da Achille quasi come un antropofago, al pari del Ciclope Polifemo, o come un pastore che massacra il suo gregge invece di accudirlo e nutrirlo. Questo perché Agamennone aveva sottratto ad Achille la schiava Briseide, come compenso per la restituzione forzata di Criseide al sacerdote troiano di Apollo, Crise.
Più di un motivo... tanto per iniziare ha costretto tutti ad andare in guerra contro Tr-ia solo perchè la moglie del fratello Menelao è scappata con Paride.
A Tr-ia al tempio di Apollo (se non ricordo male) Agamennone rapisce Criseide e fa incavolare Apollo, che scatena una pestilenza finchè Agamennone non gliela restituisce... ma facendolo ruba la schiava di Achille (nonchè la favorita) Briseide e il suo bottino... non stupisce poi vedere Achille incazzato nero.
Agamennone proverà a restituire il maltolto (Achille non combatteva più) ma senza successo.